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Alarm, alarm, alarm
Close, close, close your eyes
BABY, GOOD NIGHT, you're fine✧

Il tema del laboratorio artistico di quel pomeriggio stava letteralmente dandomi alla testa.

Concreto...astratto...era tutto combinato ordinatamente fino a quando non arrivò l'insegnante quel pomeriggio.

-Il vostro prossimo schizzo verterà sull'equilibrio fra astratto e concreto, dovrete creare una composizione che abbia queste due componenti distinte a raffigurare un punto unico-

-A dir la verità non penso proprio che riuscirete a terminare un lavoro del genere.-

A quel punto mi stavo chiedendo a cosa servisse mescolare quelle due caratteristiche se poi, secondo la professoressa, non ce l'avremmo fatta a prescindere.
Non eravamo mica come Picasso, Monet, Kandinskij o Degas, cercavamo soltando di imparare e magari avere la possibilità di arrivare ad essere almeno lontanamente vicini a quel livello.

L'ora terminò alle cinque e mezza con il solito e strambo orologio da salotto che tuonava rumorosamente all'interno dell'aula.
Presi le mie bozze sotto mano e con lo zaino in spalla mi diressi alla fermata dell'autobus.

"Conreto e astratto" quelle due parole risuonavano nella mia testa pesanti quanto i ticchettii di una bomba ad orologeria.

Non avendo voglia di tornare a casa, scelsi di dirigermi verso uno dei miei posti preferiti: il ponticello ovest sul fiume Han. Avevo ancora tanto da sviluppare prima di rincasare.

Lí il vento gelidamente sottile annunciava l'arrivo dell'inverno, le luci natalizie a fondo strada invitavano le persone ad esplorare il cuore della città mentre il cielo dai toni aranciastri tentava di ispirarmi ma..

"Concreto ed astratto"

Insomma come si potevano mischiare l'uno, l'opposto dell'altro?

Fermo sulle mie decisioni, presi un foglio dal mio taqquino e comiciai a produrre qualche schizzo qui e là.

Avrei abbandonato quel tema per il momento altrimenti la testa sarebbe scoppiata di certo prima di sera.

"Se mi devono chiedere di fare qualcosa che non si può fare, allora tanto vale portare il diverso" pensai continuando ad abbozzare.

Senza rendermi conto del tempo che passava e della mano che si muoveva sul foglio di carta, mi ritrovai, sotto gli occhi, lo schizzo di una figura femminile.
Avevo disegnato una ragazza dai lunghi capelli mori che, rivolta verso il fiume Han, probabilmente guardava il cielo stellato.

"Strano" pensai. Da dove mi era uscito un soggetto così inconsciamente? La mia mentre era confusa a tal punto da esprimersi in una figura così delicata e serena?
"Veramente strano"
Non ero tipo da queste cose.

Non potendone fare a meno, calcai la matita sui suoi capelli, sfumando il colore per creare un effetto voluminoso e lucido.
Poi spostai il tratto sui fianchi della ragazza e li addolcii al punto da renderla più formosa.

"Chissà a cosa starà pensando" riflettei ridacchiando poco dopo per l'assurdità che mi era uscita di bocca.

Improvvisamente il venticello sibiló ed il foglio voló dalle miei mani.

-No!- imprecai voltandomi indietro, ma mi zittii immediamente quando vidi una persona china a terra intenta a raccogliere la mia bozza.

Non appena si rimise in piedi, iniziai ad analizzare ogni suo lineamento nel particolare.

Occhi scuri come la notte, viso piccolo e leggermente tondo, occhi espressivi e bocca carnosa, capelli lunghi, neri come la pece.

Sebbene non avessi ritratto frontalmente il soggetto, questa ragazza aveva del verosimile all'interno del mio schizzo.

-Oh ehm..questo deve essere tuo, lo stavi quasi per perdere ahah- parlò timidamente sistemandosi i capelli, mossi dal venticello, dietro l'orecchio.

Non riuscii a proferir parola, ero completamente catturato da ció che avevo di fronte.

Non mi era mai capitato di incontrare il protagonista di una mia composizione.

-W-wow sei davvero bravo!- esclamò ammirando ciò che avevo disegnato -Ma aspetta ahah, oserei dire che la persona ritratta è molto simile a me-

-I-io non so, è la prima volta che insomma...- cercai di spiegare - non avevo intenzione di ritrarre qualcuno-

-Scherzavo, tieni pure-

Mi porse il foglio accuratamente poi sorrise facendomi sentire estremamente vulnerabile.

-Grazie..-

-Gli artisti non ritraggono mai senza un perché, tu cosa avevi bisogno di rappresentare? Se posso chiedere ovviamente -

-Ti sembrerà impossibile, ma non trovo una vera e propria spiegazione-

-Una ragazza che guarda le stelle sicuramente è un soggetto molto profondo ahah-

-Come fai a dirlo?-

-Ammiro spesso le stelle quando mi ritrovo in questo luogo- confessò timidamente - E l'atmosfera che c'è non passa inosservata-

-A che cosa pensi?-

-Non ricordo, penso sia questo il bello, in fondo non dedichi il tuo pensiero, lo fai soltanto per te stesso ahah-

-Wow...quindi tu non pensi a niente?-

-Al contrario, faccio qualcosa che per me è unico! Io devo andare però ora, mamma mia è tardi!- affermò guardandosi il polso.

-Aspetta ma, come faccio a dare un' identità a questa soggetto o meglio a ciò che sta pensando?!-

-Uhm non credo sia importante, anzi un pensiero segreto è molto più affascinante-
prese a camminare davanti a sé con un sorriso tenero.

-Ehi ahah-

Lei si voltò distrattamente.

-Allora penserò a te quando guarderò questo schizzo ahah-

Arrossí ma poi guardó le stelle che cominciavano ad apparire all'arrivo della sera.

-Io magari ti penserò quando guarderò le stelle. Sono Chiara e buona notte artista-

-B-uona notte..- dissi ancora a bocca aperta, quando lei si stava già allontanando.

Non mi sarei scordato di portare quello schizzo la settimana succissiva e non mi sarei mai dimenticato di guardare le stelle nella sua maniera.

streetcar, bambamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora