Capitolo 9

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Fabio

Sono le 21:10 e Lucrezia non è ancora arrivata, quindi, per trascorrere questa attesa, decido di chiamare Tiziano che fortunatamente mi risponde al primo squillo.

<< Hey amico, che succede? >> mi chiede trafelato.
<< Non è ancora arrivata, non è che mi dà buca? >> gli chiedo agitato.
<< Non penso proprio. L'ho incontrata qualche ora fa in palestra e non mi sembrava restia ad uscire con te>> mi racconta. La cosa si fa interessante!
<< In palestra?>> gli domando sorpreso.
<< Proprio così. Questa ragazza è tutta una
sorpresa >> mi conferma con una risata di sottofondo.
<< Tiziano, la palestra in cui vai tu non è solo per allenamenti di boxe?>> esclamo stranito.
<< Esattamente, infatti lei fa boxe>> afferma con un risolino.
<< Non può essere >> dico tra me e me.
<< Non me lo aspettavo nemmeno io, per cui vedi di non farla incazzare se non vuoi che ti sganci qualche pugno>> mi prende in giro.
<< Lo terrò bene a mente>> affermo ridendo,
<< Adesso ti saluto, prima che arriva>>
<< Buona cena >> mi saluta Tiziano.

Mentre guardo l'orologio, alzo lo sguardo e la vedo avanzare verso di me più bella del solito. Indossa una tuta bianca con una scollatura da capogiro sul seno , degli orecchini che mettono in risalto il suo collo e le sue spalle esili e una collana blu strana come quella che aveva l'altro giorno. Il trucco la rende ancora più bella, la fa apparire diversa dal solito, dato che non si trucca mai quando viene al lavoro. Quando arriva al tavolo, mi alzo e le do un bacio sulla guancia facendola diventare rossa. Lei ricambia, sebbene in imbarazzo e quasi non ci speravo. Le sposto la sedia per farla accomodare e mi ringrazia con un sorriso smagliante. Ho notato che non sorride quasi mai ed è un vero peccato, perché quando sorride è davvero una meraviglia.

Un cameriere ci porta i menù ,così iniziamo a scegliere le portate, le chiedo cosa prende e lei mi risponde : << Delle bruschette al pomodoro come antipasto e della pasta alla norma>>
<< Come secondo?>>
<< Nulla>>
<< Perché?>>
<< Perché non mangio carne rossa>> afferma spiazzandomi.
Maledizione! Credevo di aver scelto un posto di suo gradimento, ma mi sono sbagliato.
<< Lucrezia scusami, non lo sapevo, altrimenti ti avrei portato a cena in un posto dove fanno anche il pesce e non in un locale dove si mangia esclusivamente carne al sangue>> le dico mortificato .
<< Fabio, tranquillo, non potevi saperlo>> mi rassicura.
<< Sei vegetariana o qualcosa del genere ?>> le chiedo curioso.
<< No, ma penso che prima o poi la diventerò. Amo la pasta, ma il secondo lo detesto. Se potessi evitarlo, lo farei volentieri >> mi spiega con una smorfia.
<< Lo terrò a mente per la prossima volta>> dico e lei arrossisce, ma non ribatte dicendomi che non ci sarà una prossima volta. Il cameriere prende le ordinazioni e, quando arriva il momento della scelta del vino, chiedo alla mia ospite quale preferisce.
<< Sono astemia, per cui prendi quello che vuoi>> alza le spalle.

È proprio come mi aspettavo, una ragazza con la testa sulle spalle che non ha nessun vizio. Il cameriere va via ed io riprendo a parlare.
<< Lucrezia, sei una sorpresa continua, sei come una matrioska . Prima ho parlato con Tiziano per telefono e mi ha detto che fai boxe >>
<< Non te lo aspettavi,vero?>> dice come una che la sa lunga.
<< Senza offesa, ma con questo corpo così esile non lo avrei nemmeno sospettato>>
<< Lo immaginavo, perché quando dico che guido la moto e faccio boxe tutti mi guardano a bocca aperta>> sospira.
<<Non lo facciamo perché ti reputiamo incapace, ma perché hai una corporatura esile, anche se adesso guardandoti meglio sto notando che hai delle spalle esili, ma perfette grazie agli allenamenti >>
<< Grazie per il complimento >> esclama a disagio.
<< Ancora oggi mi chiedo come tu possa guidare un mostro del genere.Una moto pesa tantissimo >>
<< Se vuoi, la proposta di farti fare un giro è ancora valida>> mi propone sorridendo.
<< Ti ringrazio , ma non vorrei farti cadere a causa del mio peso>>
<< Di' pure che non vuoi perché sono una donna e non ti fidi. Non inventare scuse>> esclama infastidita.
<< Touche'>> rido.
<< Lo sapevo!Guarda che sono brava a guidarla>>
<< Immagino>> biascico diffidente.
<< Pensala come vuoi. Vorrà dire che il giretto lo farò fare solo a Marco Fiaschini>> pronuncia in maniera innocente.
<< A chi?>> le chiedo con il timore di avere la conferma della persona che ho sentito. Può far salire chiunque, ma non lui, si avvinghierebbe a lei e la toccherebbe in posti in cui non dovrebbe.
<< A Marco Fiaschini >> mi conferma con un sorriso furbo.
<< Lucrezia, no. Puoi portarti chiunque, ma non lui>>
<< Eh perché mai?>> mi chiede con la fronte corrugata.
<< Perché è un dongiovanni >>
<<  E tu? Tu non lo sei?>> si morde il labbro provocandomi.
<< Lo ero, ma da quando ti ho conosciuta è cambiato qualcosa dentro di me>> esclamo con un sorriso compiaciuto che lei ricambia , ma si nota subito che si sente a disagio, così le chiedo il motivo:
<< Lucrezia perché non ti senti mai a tuo agio con me?>>
Sbarra gli occhi perché probabilmente non si aspettava una domanda del genere e mi risponde:
<< Il problema non sei tu, sono le persone in generale. Io purtroppo ho dei problemi a rapportarmi con la gente e questo mi fa collezionare una serie di figuracce che non vorrei fare, ma che non posso evitare >>

Più forte del doloreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora