❅ 𝐏𝐞𝐫𝐟𝐞𝐜𝐭 𝐂𝐡𝐫𝐢𝐬𝐭𝐦𝐚𝐬 ❅

313 15 4
                                    


Finalmente era il 24 dicembre, la Vigilia di Natale, l'emozionante giorno che precedeva la festività più amata - sia dai bambini che dagli adulti -, magica e piena di amore, auguri, regali di qualsiasi genere, la cui attesa aveva ormai acceso gli animi di tutte le persone, come fossero state tante piccole candele che scintillavano sempre più ardemente al comando di una calda fiammella ricca di gioia ed emozione.
E anche Tokyo, come la maggior parte del mondo, si stava preparando per questo tanto atteso Natale: tutti i negozi, accuratamente addobbati con lucine di qualsiasi colore, ghirlande di varie dimensioni, festoni chilometrici e altre numerose decorazioni natalizie, avevano iniziato a tenere aperto pure di domenica e a fare gli orari straordinari durante la settimana.
Le strade pullulavano di persone di ogni età: adulti smanianti, bambini in festa e anziani sorridenti popolavano ogni singolo angolo di quella gigantesca e caotica capitale, nella quale, all'avvicinarsi di quella deliziosa e spumeggiante festa, aleggiava da ormai un mesetto uno spirito sicuramente più allegro e magnanimo.
Le enormi vie del centro brillavano come stelle in piena notte con tutte quelle luminarie, dalle più disparate forme e lunghezze, che stavano felicemente appese al di sopra delle teste di milioni di passanti; nelle piazze, invece, non si scorgeva altro che spettacolari e sbrilluccicanti alberi di Natale.
Insomma, inutile dire che l'aria natalizia aveva completamente avvolto ogni singolo metro quadrato di quella innovativa e tecnologica metropoli.

E, nello stesso tempo in cui milioni e milioni di persone si stavano affrettando a fare gli ultimi acquisti per il grande giorno, il dolce Jimin, l'affascinante Taehyung e il piccolo Jungkook non stavano più nella pelle.
Proprio quel giorno sarebbero dovuti arrivare, direttamente dalla capitale sudcoreana, gli altri quattro amici, nonchè ormai compagnoni di vita da ben cinque anni: Namjoon, Yoongi, Seokjin e Hoseok.
Questi ultimi erano i più grandi del gruppo, ma solo sulla carta d'identità; in realtà, tutti quanti erano ancora dei gran bambinoni, amanti del divertimento, delle feste, e spesso e volentieri preferivano sfuggire alle ormai inevitabili e scoccianti responsabilità, dandosi piuttosto alla pazza gioia e godendosi appieno il fiore dei loro vent'anni.
Ma riguardo all'amicizia nei confronti dei più piccoli, non c'era assolutamente niente da dire: erano un gruppo estremamente affiatato, si volevano talmente bene che ormai si potevano considerare fratelli; non si nascondevano mai niente, se c'era qualcosa che non andava non perdevano tempo a confessarsi immediatamente l'uno con l'altro, era un bisogno più forte di loro, ormai.
Il legame che univa questi sette meravigliosi e fiduciosi ragazzi era veramente speciale, sembravano proprio essere stati fatti apposta per vivere insieme.

-Che bello, tra poche ore arriveranno gli hyung!

Le quattro pareti della modesta e accogliente camera di Taehyung, ad un tratto, si riempirono della dolce e soave esclamazione del più grande dei tre, Jimin, il quale era l'unico ad avere una stravagante chioma rosa confetto.

-Allora sbrigatevi voi due, siete ancora in pigiama!
Ribattè subito dopo Taehyung, rimproverando gli altri due per l'estrema lentezza che ci stavano impiegando nel prepararsi.

Quest'ultimo era molto appassionato di moda, restava sempre aggiornato e al passo con le nuove tendenze e, di conseguenza, teneva parecchio alla sua figura, esattamente come a quella dei suoi amici.
Voleva sempre apparire in modo strabiliante, impeccabile: era più forte di lui trattenere quella voglia irrefrenabile di vestirsi e acconciarsi in modo elegante e raffinato, che si impossessava all'interno della sua mente ogni volta che gli si presentava l'occasione.

-Ma sono i nostri hyung! Non dobbiamo mica andare alla Fashion Week, sai?
Rispose con fare sarcastico il più piccolo della combricola, Jungkook, sistemandosi i folti capelli corvini che gli ricadevano disordinatamente sulla fronte.

-Esatto!
Concordò in seguito Jimin.

Taehyung sbuffò sonoramente, non avendo, però, più voglia di ribattere. Sapeva già che, con quei due, era già una battaglia persa.
Andò poi di fronte alla specchiera della loro stanza per controllare, come di consuetudine, il suo aspetto: quella volta aveva optato per una costosa camicia di seta rossa cremisi, accuratamente infilata nei pantaloni, neri, leggermente stretti alle cosce.
Infiniti filamenti dorati si intrecciavano poi ordinatamente tra di loro, andando a formare una fantastica frangia lucente che gli ricopriva delicatamente i sinuosi tratti del volto, mentre due argentei orecchini gli pendevano dai lobi delle orecchie, dando al bellissimo ragazzo dagli scuri e profondi occhi, un'aria ancora più affascinante.

𝐏𝐞𝐫𝐟𝐞𝐜𝐭 𝐂𝐡𝐫𝐢𝐬𝐭𝐦𝐚𝐬 | 𝐁𝐓𝐒 𝐎𝐒Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora