Talking to the waves.

1.5K 87 23
                                    

A quelle onde che mi riportano a loro,

a tutti coloro che volgono gli sguardi all'orizzonte, pensando a qualcuno. Buon Natale!


C'era un piccolo villaggio della costa meridionale della Cornovaglia, il St. Mawes, situato nella penisola di Roseland.

Era principalmente conosciuto per le egregie attività marittime, trovandosi fortunatamente affacciato sul mare, mostrando la distesa immensa dell'oceano Atlantico.

Era un bellissimo luogo dove nascere e vivere, Barney Montgomery Durmas lo aveva sempre pensato, si reputava fortunato ad appartenere ad un luogo così suggestivo, perché era un po' come appartenere a quell'immensa distesa d'acqua.

Barney odiava il sopraggiungere di Dicembre, era sempre la stessa solfa: "Barney, tesoro, non dimenticarti delle nostre leggende", "Caro, ricordati di non abbandonare il porto, stai attento", un blaterare inutile, stupide raccomandazioni che venivano pronunciate di generazione in generazione. Non ci aveva mai creduto.

Odiava quel mese dell'anno, perché si sentiva costretto ad ubbidire al volere dei suoi cari nonni ed accettare malvolentieri che per un mese intero non avrebbe girovagato con la sua adorata "Poseidone".

Odiava restare lontano dal richiamo del mare, odiava ignorarlo, odiava non poter dedicarsi a quei suoi attimi di pura magia.

Non riusciva a non pensare che per un intero mese, non avrebbe potuto vedere come Poseidone cavalcasse fieramente le onde, non avrebbe potuto bearsi della brezza fresca scompigliargli i suoi capelli ricci - ribelli tanto quanto la sua indole - e non avrebbe potuto governare la sua adorata imbarcazione.

Era modesta, l'aveva costruita con suo nonno, era buffo pensarci, aveva appena dieci anni e guardava quei pezzi di legno prendere vita con uno sguardo luminoso. La sua barchetta era così modesta, aveva visto tempi migliori, erano cresciuti insieme, ora che di anni Barney ne aveva appena venti.
"Poseidone" suonava così presuntuoso per una barca umile come la sua, ma nonostante ci pensasse in continuazione a cambiarle nome, non era mai riuscito nel suo intento, perché sentiva come se modificandoglielo, l'avrebbe tradita. Un torto che non le avrebbe mai fatto.

Sorrise, pensando al suo sogno, ribelle e libero come l'oceano stesso, desideroso più che mai di attraversare qualsiasi mare con solo la sua "Poseidone", pericoloso ma terribilmente affascinante; un giorno ci sarebbe riuscito, lo aveva promesso. Era il nodo indistruttibile alla sua àncora.

Per tal motivo, Barney aveva deciso poi di non continuare gli studi dopo aver concluso il suo percorso da liceale, seguendo suo nonno nella sua attività commerciale marittima, cercando di apprendere quante più informazioni e trucchetti su come governare una nave ed essere impeccabile al timone. Aveva trovato anche un secondo lavoretto come guardiano dell'ormai storico faro di Sant'Antonio; gli piaceva vedere dall'alto di quell'antica struttura le lucine delle barche che ritornavano al porto, erano come lucciole in un cielo marino.

Legò i suoi capelli alla bene in meglio, coprendo poi il suo volto dal freddo pungente di Dicembre, mentre aiutava suo nonno Ned a sistemare in deposito delle enormi casse di legno.

"È finalmente arrivato il momento del meritato riposo, figliolo!" esclamò l'anziano uomo, riferendosi al fatidico mese e alla fatidica e stupida leggenda, ovvio.
Perché tutti i pescherecci, barche e canoe non sarebbero state usate da lì ad un mese esatto, decisamente troppo tempo per Barney.
"Trovo che le nostre leggende siano così stupide, non dovremmo crederci." brontolò Barney, accigliando il suo sguardo, mentre fissava le onde stagliarsi sugli scogli.
Ned Durmas, che di anni ne aveva ben sessantacinque e aveva molta più esperienza del suo nipote ribelle, non esitò a rivolgergli uno sguardo serio e di rimprovero.
Ci credeva a quelle leggende, d'altronde, chiunque sapeva, che persino da un po' di fantasia vi si poteva celare della verità.
"Dovresti crederci, Barney Montgomery" gli rispose il nonno, serrando a chiave il loro deposito, facendogli segno di poter finalmente rincasare.
Barney evitò di rispondergli, strofinandosi gli occhi verdi che per il troppo freddo avevano iniziato a pizzicargli, sapeva che quando il vecchio e buon Ned lo chiamava persino con il suo secondo nome, - sapendo quanto al giovane desse fastidio - significava solo che lo stava rimproverando, come se non credere a quelle stupide storie fosse un affronto inaudito.
"Sono sicuro che persino tu da giovane hai infranto la regola, ami il mare quanto lo amo io, non credo proprio che te ne restavi buono buono a casa." lo provocò Barney, sciogliendo i suoi ricci castani da quello stupido bun, socchiudendo gli occhi quando il vento glieli scompigliò.
"Amo navigare e amo il mare, lo faccio da una vita, ma nipote caro, non ho mai infranto la regola, non avrei mai sfidato il fato" gli rispose l'uomo, rallentando il passo quando percepì una fitta alla schiena, affaticata dal troppo lavoro, ricordandogli che era davvero diventato troppo vecchio per continuarla, prima o poi, avrebbe davvero smesso, pensava.

Talking to the waves - Tematica gay.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora