Una goccia cadde sul mio viso e scese lungo la guancia.
"Piove, piove sempre quando qualcuno ti manca" pensai.
Il sole era già da tempo scomparso dietro a nuvole di svariate sfumature di grigio, la folla della mattina era svanita subito dopo l'arrivo di esse e il parco rimase silenzioso con il solo rumore del fruscio degli alberi.
Osservai il cielo e le gocce che iniziavano a cadere sempre più insistenti , la pioggia non risparmiava niente dal suo tocco bagnato e in poco tempo mi ritrovai completamente fradicia, ma non m'importava e così rimasi coricata nel mezzo del prato.
Le nuvole non rimanevano mai ferme muovendosi a causa di qualche corrente d'aria che non raggiungeva la terra ferma.
Rimasi incantata da quello spettacolo di grigio e raggi solari che cercavano di superare la massa scura e non potei fare a meno di pensare che fosse uno degli spettacoli più belli.
<La pioggia è sottovalutata>
La pioggia, simbolo della tristezza e del mal' umore, quando inizia la gente scappa terrorizzata, la incolpa di maremoti, di aver sporcato la macchina appena lavata e di aver rovinato i vestiti messi ad asciugare.
<non arrabbiarti con la pioggia, semplicemente non sa cadere verso l'alto>
Quando lei arriva la strada viene costellata da ombrelli, cappucci e capelli bagnati di poveri sfortunati senza protezione e mai nessuno si ferma a guardare in alto a osservare lo spettacolo che avviene sopra la propria testa.
La pioggia si fece più insistente e le nuvole coprirono i pochi raggi rimasti lasciando tutto nell'oscurità.
Uscii dal parco verso una meta non precisa, di tanto in tanto alzavo lo sguardo verso il cielo.
<Cerca per me una ragione per convincere le persone ad amare la pioggia>
La mia mente vagava in cerca di un motivo per scagionare la pioggia dal pensiero comune, di trovare una qualsiasi ragione per convincere le persone a bagnarsi senza preoccuparsi.
Guardai il diluvio, bersagliare di piccoli proiettili d'acqua il lago, costringendolo inesorabilmente ad una futura inondazione dei campi vicini, appartenenti ai contadini che pochi mesi prima avevano pregato per un po' di quell'acqua.
Superai il ponte e continuai dritto, la mente era tornata alla chiamata di qualche ora prima e la risentiva come un loop infinito.
La voce spezzata di mia madre che m'informava dell'accaduto e la visione di un sorriso, che non avrei più visto rimase fissa nella mia testa.
Un senso di tristezza mi pervase convinta di aver fallito in quella missione che mi aveva chiesto di compiere.
Passarono pochi minuti quando una goccia, dopo aver attraversato il mio viso, si depose sulle mie labbra, e a differenza delle altre era salata, venne seguita da una seconda lacrima che si confuse con l'acqua piovana che cadeva sul mio volto.
E mentre piangevo sorrisi.
Finalmente avevo trovato un pregio della pioggia.
Chi piange sotto la pioggia non si sente mai solo.