capitolo 3

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Non appena siamo arrivati di fronte il locale le faccio cenno di entrare, lei mi guarda un attimo sbigottita, come darle torto è più grande la sua cabina armadio di questa paninoteca. Il locale è in stile rude con tavoli di legno, casse panche sempre in legno, in totale ci sono quattro tavoli piazzati, poiché di più non ce ne entrerebbero. Ma nonostante le sue misere dimensioni, fanno dei panini eccezionali, l'ho scoperto da poco e sapendo che Jennifer è amante dei panini non potevo non portarcela.
Chiedo al cameriere un tavolo, e il ragazzo mi informa che c'è da aspettare che si liberi un posto, io gli rispondo che non ci sono problemi.
Nel frattempo usciamo sulla porta così io potrò fumare una bella sigaretta. Come la accendo sento sbuffare sonoramente Jennifer, contrariata dal fatto che sto fumando. La tiro a me e la stringo tra le mie braccia, lei ricambia l'abbraccio però guardandomi male. Prima che possa dirmi qualcosa la precedo io "lo sai che ti amo più di qualsiasi cosa al mondo, ma sai anche che per quanto riguarda il fumo non c'è modo di persuadermi". Mette su un broncio davvero fantastico, "proprio nessun modo?", alza un sopracciglio maliziosa. Faccio un sorriso rispondendo "bhe un modo ci sarebbe almeno per un paio d'ore", la squadro dalla testa ai piedi. Lei in risposta mi da una pacca sulla spalla dicendomi "pervertito". Io faccio spallucce ridendo di gusto, poi la stringo ancora più forte contro di me e le sussurro all'orecchio "qualche ora fa, non ti dispiaceva però". Lei abbassa la testa un attimo in imbarazzo, per poi rialzare il suo sguardo e baciarmi inaspettatamente. Mentre il nostro bacio inizia a farsi più profondo e il desiderio inizia a salire, veniamo interrotti dal cameriere che ci avvisa che si è liberato un posto. Lo maledico mentalmente per averci interrotto, ma mi ricompongo e lo ringrazio. Alla fine è riuscita a distrarmi e la sigaretta si è consumata da sola, riesce sempre a ottenere ciò che vuole da me.

Una volta entrati ordino per entrambi, la conosco bene e so cosa la può stupire. Mentre aspettiamo di essere serviti il suo telefono squilla, lo prende e visualizza il messaggio. Fa una smorfia buffa, "Amore chi ti ha scritto?". Alza gli occhi su di me e mi risponde "Mia madre, vuole che stasera la accompagni in un suo viaggio, per poi rientrare domani in giornata ma preferisco stare con te, quindi declino l'invito".
Questa proposta arriva giusto in tempo, ti adoro Evelyn, le prendo le mani nelle mie dicendole "amore ti lamenti sempre che vorresti passare più tempo con lei, e adesso che puoi approfittarne non lo fai? Tranquilla tanto io stasera avevo già un impegno".
Jennifer mi fulmina con lo sguardo "ah si? E con chi sei impegnato stasera?". Mi mordo la lingua e cerco una scusa plausibile, poi mi viene in mente così le rispondo "devo vedermi con Sam, lo devo aiutare con del lavoro arretrato".
Mi fissa un momento senza dire nulla e poi dice "ok allora le dico di sì, dopo mangiato accompagnami a casa, così mi preparo il borsone", annuisco. Veniamo interrotti dal cameriere che ci porta i nostri ordini, mangiamo in tutta tranquillità parlando del più e del meno. Appena finito pago e la riporto a casa sua ci salutiamo con un bel bacio e poi vado via.

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