Lucrezia
Sto guidando verso casa dopo essere stata al supermercato con mia madre e i miei pensieri corrono al pomeriggio passato con Fabio. Stavo per concedermi a lui, quasi non ci credo nemmeno io. La cosa strana è che ciò che stavamo facendo mi stava piacendo, e se non fosse stato per Valeria, avrei continuato volentieri, Fabio sa quello che fa, quindi mi fido.
<< Lucrezia!, Lucrezia!>> mi chiama mia madre,
<< Ti sto chiamando da un paio di secondi, dove hai la testa?>>
Posso dirle che stavo pensando a quanto sarebbe stato bello fare l'amore con Fabio? Immagino di no.
<< Scusami mamma>>
<< A cosa stavi pensando?>>
<< A questa cena. Cosa hai intenzione di
preparare?>>
<< Faccio finta di crederti, anche se ti vedo turbata. Non c'entra quel livido che avevi tre mesi fa, vero?>>Come fa a ricordarsene ancora? Non le sfugge mai niente.Quasi non lo ricordavo più nemmeno io.
<< Mamma, ti ho già detto che colpendo il sacco mi sono slogata il polso e mi è diventato viola, quindi non vedo nessuna correlazione con il fatto che sono pensierosa>>le ripeto scocciata.
<< Va bene, ti credo>> dice arrendendosi.
<<Quindi cosa prepari?>> la incalzo, anche se non mi interessa molto.
<< Pasta al pistacchio e involtini di carne rossa per noi e di pollo per te>>
<< Perfetto>>
Dopo 10 minuti arriviamo a casa ed io l'aiuto a preparare gli involtini dato che sono già le otto e un quarto e i due fidanzati verranno per le nove. All'improvviso, il mio cellulare prende a squillare ed un sorriso si fa largo nel mio volto quando leggo il nome del mio amoruccio. Gli rispondo subito con un :<< Dimmi tutto amore mio>>
<< Però, ti stai addolcendo>> esclama ridendo.
<< Non farmene pentire >> gli rispondo.
<< Non lo farei mai. Ti ho chiamato perché stavo pensando a quanto è stato bello oggi. Se non fosse stato per quella rompipalle di mia sorella avremmo iniziato e finito qualcosa di magico>>
<< Hey non parlare così di Valeria>>lo rimprovero.
<< Se lo merita, fidati>>
<< È stato bello anche per me. Tranquillo, ci rifaremo presto>>
<< Ci puoi scommettere >> mi risponde.
<< Uno di questi giorni ti andrebbe di venire a cena dai miei? >> gli chiedo con il cuore in gola in attesa della sua risposta.
<< Certamente. Pensa che Valeria ha intenzione di organizzare con i nostri genitori una di queste sere>> e per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva, insomma i suoi genitori non sono alla mia portata, probabilmente mi vedrebbero come un'arrampicatrice sociale e ci rimarrei molto male.
<< Ho detto qualcosa che non va?>> mi domanda dopo i miei secondi di silenzio.
<< No, tranquillo. Allora ci organizziamo per una cena da me e una da te>>
<< D'accordo Lucri>>
<< Adesso ti devo lasciare ,perché devo aiutare mia madre a cucinare. Ci vediamo domani in clinica>>
<< Un bacio >> mi saluta dolce e poi riattacca.Metto gli involtini in forno e nel frattempo sento il campanello suonare, sono già arrivati. Vado ad aprire e sia Giorgia che Flavio mi salutano con un bacio sulla guancia.
<<Ciao Flavio , quanto tempo!>> lo accolgo con un sorriso.
<< Lucrezia, è sempre un piacere vederti>>
<< Anche per me. Come stai?>>
<< Bene. Giorgia mi ha detto che hai iniziato la specializzazione che sogni da una vita>>
<< Finalmente sì, tu invece stai lavorando?>>
<< Diciamo che guadagno quel che mi basta per vivere. Non è facile trovare lavoro con una laurea in ingegneria informatica qui al sud, ma al momento sto lavorando nel negozio di computer di mio zio, anche se non è il massimo>> mi risponde deluso e imbarazzato.
<< È pur sempre qualcosa, vedrai che con il tempo andrà meglio>> lo rassicuro mettendogli una mano sulla spalla.
<<Lo spero vivamente >>
<<Basta con questi discorsi noiosi, accomodiamoci a tavola>> dice Giorgia.
<< Buonasera signori Sangiorgi>> irrompe Flavio salutando i miei.
È un ragazzo molto garbato; cosa chiedere di meglio per la propria sorellina? Mi dispiace che non si senta abbastanza solo perché non ha un lavoro decente, dovrebbe imparare a credere più in se stesso. Talvolta penso che la vita sia ingiusta, c'è chi ha troppo, chi ha poco e chi non ha nulla. Io mi ritengo fortunata, ho tutte le cose essenziali per vivere: un lavoro che mi piace,una famiglia unita e un fidanzato che mi ama per ciò che sono. Mi basta tutto questo, l'importante non è il conto in banca, ma l'affetto dei nostri cari. Penso che Flavio sia l'opposto di Fabio, il primo deve guadagnarsi il pane lottando con i denti per arrivare a fine mese , un po' come me e il secondo potrebbe anche non lavorare, tanto avrebbe una famiglia ricca alle spalle che non gli permetterebbe mai di vivere male facendogli mancare il lusso.<< Lucrezia, siediti a tavola>> mi chiama mio padre.
Mi siedo a tavola e inizio a mangiare la pasta, ad un certo punto mia madre fa una battuta: << Lucrezia, tua sorella che è più piccola di te ha già un fidanzato da parecchio tempo e tu che hai venticinque anni sei ancora single?>> dice ridendo.
<< Ecco, io in realtà un fidanzato ce l'avrei>> dico senza pensarci e tutti mi guardano sbalorditi, poi all'unisono esclamano un :
<< Vogliamo conoscerlo!>>
<< Uno di queste sere lo porto a cena>>
<< Allora non stai scherzando!>> mi risponde serio mio padre.
<< Non sono mai stata così seria fino a questo momento >>
<< Chi è il fortunato?>>domanda mia madre.
<< Si chiama Fabio e lavora in clinica con me>> , ometto che è un mio superiore perché non so come potrebbero reagire.
<< Si tratta del Fabio Alberti con cui sei uscita diverse volte?>> chiede mia sorella, spero che non le venga in mente di dire che è socio della clinica per cui lavoro.
<< Proprio così >> le confermo.
<< Lucrezia ,ti è andato di volta il cervello?>> mi risponde mia madre.
<< Perché?>> le chiedo perplessa.
<< Me lo chiedi pure? Ti sei fidanzata con un tuo superiore. È così che ti abbiamo educato?>>
Ha una memoria di ferro, si è ricordata che è il figlio del proprietario della clinica, assurdo!
<< Non vedo dove stia il problema >>
<< Vedi Lucrezia, ci sono delle leggi non scritte che regolano i rapporti di lavoro e che non andrebbero violate >> mi rimprovera mio padre.
<< Cosa ti fa pensare che sia davvero innamorato di te? Appena avrà ottenuto ciò che gli serve, ti getterà via come spazzatura >> mi avverte mia madre.
<< Un uomo ricco ,che interessi avrebbe a mettersi con una specializzanda? Solo uno e tu sai benissimo qual è >> continua mio padre.
<< Mamma, papà state esagerando. Fabio si è comportato sempre bene nei miei confronti>> lo difendo.
<< Per ottenere il suo scopo>> esclamano i miei all'unisono.
<< Almeno concedetemi di presentarvelo, così constaterete da vicino che vi sbagliate>> li prego infine.
<< Io ti concedo questa possibilità e spero vivamente di sbagliarmi>> cede mia madre.
<< Io non sono d'accordo >> la segue mio padre.
<< Dai papà, che ti costa?>> viene in mio soccorso Giorgia.
<< Lascia perdere, Giorgia. Prima si lamentano che ancora non sono fidanzata e poi quando lo sono ,cercano altri cavilli, devono sempre contrastare le mie scelte >> pronuncio delusa.
<< Non è questo il punto e tu lo sai bene>> prorompe mio padre guardandomi in tralice.
<< Allora qual è il punto ? Vorrei tanto saperlo! >> esclamo arrabbiata.
<< Il punto è che non si tratta di un uomo alla tua portata. Innamorati di tutti quelli che vuoi, ma non dei miliardari>> afferma secco mio padre.Odio quando fa il saputello.
Odio quando contesta le mie scelte.
Odio quando non mi sostiene.
Odio quando ha poca fiducia in me.
Odio quando mi sottovaluta.<< Chi sei tu per decidere di chi devo
innamorarmi?>> pronuncio alzando la voce.
<< Sono tuo padre! Fino a quando vivrai sotto questo tetto, farai quello che dico io>>
<< Benissimo. Se la metti così, tolgo il disturbo entro questa settimana. Vado a cercare una casa tutta per me dove poter fare ciò che voglio>>
<< Lucrezia che dici?>> esclama mia madre triste.
<< Mi sono rotta le scatole. Ho bisogno dei miei spazi>>
<< Non volevo arrivare a tanto >> dice risentito mio padre.
<< Non lo faccio per te, lo faccio per me stessa>>
<< Comunque, se vuoi puoi presentarcelo>> cede alla fine mio papà, cercando forse di rimediare.
<< Ve lo presenterò, ma ciò non influirà sulla mia decisione di andare a vivere da sola>>
Mia madre scuote la testa e scoppia a piangere.
<< Mamma è inutile piangere, lo avrei fatto comunque>>le dico per consolarla.
<< Flavio, mi dispiace per come sia andata questa cena>> mi scuso.
<< Non preoccuparti, è tutto sotto controllo>>mi risponde cordiale.
<< Adesso vado a dormire perché domani ho il turno di mattina. Buonanotte a tutti>>Detto ciò esco dalla sala da pranzo e mi butto sul letto in camera mia scoppiando in un pianto disperato. È proprio vero, quando penso di essere felice mi devo sempre ricredere, cosa ho fatto di male per meritare tutta questa tristezza? In questo momento l'unica ancora è Fabio e spero di non dovermi mai ricredere.
Spazio autrice ✍️
Ciao lettori, come state? Scusatemi se sto aggiornando solo adesso, ma ho mille cose da fare.
Vi è piaciuto il capitolo?
Commentate e stellinate ⭐️
A presto, Ale 💕
STAI LEGGENDO
Più forte del dolore
Chick-LitQuando Lucrezia, giovane neolaureata in medicina, vince la borsa di studio per la specializzazione in ginecologia, non si aspetta mica di essere mandata in una clinica privata, ma in una struttura pubblica come tutti i suoi colleghi. Peccato che, c...