18. ospedale

217 9 3
                                    

Apro gli occhi, è tutto buio e fuori c'è una luna molto lontana, la porta della stanza è chiusa e vicino, ai lati del letto, ci sono le mie due sorelle più grandi.
Tocco la mano di Odayaka  che si sveglia all'improvviso rischiando di cadere dalla sedia, vedendomi sveglia nei sui occhi iniziano a scendere lacrime ma ha anche un enorme sorriso.
"Hikii finalmente sia ringraziato il cielo.. Kasai svegliati!" anche lei si sveglia ma purtroppo cade dalla sedia per poi alzarsi e poco dopo inizia a piangere anche lei.
"Vado a chiamare papa e un medico tu sta vicina" e cosi facendo Odayaka esce di corsa dalla stanza, lasciando aperta la porta da cui la luce dei led, ci illumina per quel poco che rieace.
"È successo qualcosa di brutto.. perché piangete? perché siamo in ospedale?" inizio a toccare il filo strano che è attaccato al mio volto e che entra nel mio naso..lei prende le mie mani, sono caldissime in confronto alle mie, con quel poco di luce vedo anche che il colore della mia pelle è pallida più del solito.
Si alza dalla sedia mettendo una mano sul mio collo
"Tranquilla ti spiegherò tutto con calma.." poggia la sua fronte sulla mia e come se si fosse accesa una televisione.. vedo delle immagini, vedo come ero ridotta, sento tutto quello che dice la polizia i medici, i professori, i compagni..  dentro di me sento che si attiva qualcosa, vedo i primi giorni di scuola.. sono alla u.a mi è successo di nuovo .. forse ho ucciso di nuovo?... vedo anche un altro posto uguale a questo, lo riconosco mi facevano del male li.. perché sono di nuovo qui?
"BASTA.." la spingo via facendola cadere... arriva mia sorella, con un medico e un altro uomo, chi è?
"LASCIATEMI STARE"  tolgo le coperte, e mi preparo a scendere dal letto, appena tocco il pavimento i miei piedi e le mie gambe non reggono cedendo al mio peso, arriva il medico mi prende per i fianchi ma io mi libero e anche se cado a terra di nuovo mi reggo con le mani
"NON mi toccare.. lurido verme.. " non respiro bene, anche se provo a riempire i miei polmoni sento qualcosa slacciarsi come dei punti messi male..
Sento i palmi freddi ed ecco che esce del ghiaccio che congela tutta la stanza..
"Presto passami il sonnifero" urla il medico all'altro uomo devo.
Andare via riesco anche se muovo le gambe a malapena, striscio verso la porta ma qualcosa mi punge.. un ago
"Bastardo non riuscirete a farmi.. a farmi male di nuo...vo" ancora una volta il buio più totale mi avvolge.. sogno tante cose.. cose belle e brutte, sento che è una cosa passata che ho dimenticato.. sogno anche qualcosa di nuovo.

Sono in una stanza insieme ad una ragazzina bionda.. Cooosa vuoi fare con i tuoi bei capelli? mi chiede tutta eccitata,impugno un coltello, sono davanti ad una finestra in cui si vede il mio riflesso e quello della ragazza... ho i capelli che arrivano fino a sotto il ginocchio, il mio sogno fin da piccola.. Li taglio mi sembra ovvio..  dico secca, Dopo li tingerò, almeno non potranno riconoscermi... ne impugno una bella ciocca e taglio.

"Sta notte si è svegliata.. vi lascio due minuti... siate veloci" un'altra voce ringrazia e poi sento la porta che con un cigolio si chiude.
Riesco lentamente ad aprire gli occhi.. vedo delle figure sfuocate davanti a me, sbatto gli occhi un paio di volte e finalmente metto a fuoco.. mi ritrovo davanti un ragazzo con capelli neri, due occhi azzurri e delle borse scure sotto gli occhi .. di fianco a lui c'è una ragazza che mi guarda in modo molto strano, ha i capelli biondi, raccolti in due strani chignon, gli occhi gialli e le guance un po rosate, il suo volto mi sembra famigliare..

"ei.. come stai?" me lo chiede il ragazzo
"chi siete?" non rispondo alla sua domanda, ricordo quasi tutto quello che mi ha portato a lì, in un lettino dell'ospedale, e la ragazza mi sembra famigliare... mentre lui, lui è una faccia nuova, troppo, nuova.
"Ma come.. non ti ricordi di noi.. i tuoi migliori amici, abbiamo passato tutta l' infanzia insieme.. " la ragazza cambia subito espressione sembra sul punto di piangere, il ragazzo la accarezza la spalla guardandola tristemente.
"I medici non avevano detto che eri.. così..." occhi azzurri torna guardarmi
"Mi.. dispiace non so chi siete, cosa abbiamo fatto in passato, mi ridite come vi chiamate?" mi guardarono intensamente, poi si avvicinarono tutti e due mi porsero la mano con un sorriso
"IO sono Touka e lui è Dan!" sorrisi a mia volta...
uscirono tranquillamente poco dopo, anche se i loro sorrisi erano troppo strani, non dissi a nessuno della loro visita, erano solo dei vecchi compagni. Niente di significante.

_me and you_ Shoto Todoroki_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora