PROLOGO

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-noooo!- fu l'urlo della ragazza che vide cadere a terra la sua migliore amica trafitta da un dardo d'edera. La donna alzò gli occhi celesti pieni di lacrime in direzione dei due ragazzi che si trovavano davanti a lei in quel momento. O meglio le due fate che si trovavano davanti a lei. Fissò i suoi occhi in quelli cangianti del ragazzo che aveva tirato il dardo e lo fissò in silenzio dando sfogo a tutte le sue emozioni in quello sguardo. Il ragazzo fu il primo a distogliere lo sguardo, forse con un briciolo di coscienza che gli diceva che quello che aveva fatto era qualcosa di sbagliato. Di ingiusto. La ragazza spostò i suoi occhi di ghiaccio verso l'altro ragazzo stringendo forte la braccia intorno alla sua pancia.

-siete dei mostri!- sussurrò la ragazza iniziando a piangere e abbassando lo sguardo dagli occhi smeraldini del ragazzo che stava guardando, del ragazzo che amava. La ragazza guadò in direzione della sua amica che era stesa a terra. Una mano era poggiata sul ventre gonfio. Quella vita non avrebbe mai visto la luce. Morta ancor prima di nascere. Iniziò a piovere a dirotto.

-hai ucciso sangue del tuo sangue lo sai?- chiese la ragazza alzando di nuovo lo sguardo in quello cangiante del primo ragazzo.

-lo so- fu la sua risposta pacata, priva di emozione. Sembrava come se l'incertezza di prima l'avesse abbandonato.

-e non ti vergogni?- chiese di nuovo la ragazza togliendosi una ciocca di capelli bagnati dal viso.

-andava fatto-

-perché? Perché lei era una cacciatrice e tu una fata?- questa volta la ragazza gridò alzandosi di nuovo in piedi. Allargò le braccia e fece cadere a terra i due pugnali che aveva in mano. -allora uccidete anche me!- gridò allora la ragazza con le lacrime che si mischiavano alla pioggia che stava cadendo.

In quel momento arrivarono altri cacciatori richiamati dalle urla della ragazza. Le due fate si guardarono negli occhi prima di prendere il corpo morto della ragazza e sparire nella foresta che circondava la città.

-NO! UCCIDETEMI!- continuò a gridare la ragazza cercando di dimenarsi visto che gli altri cacciatori la tenevano stretta.

-SCARLETT! SCARLETT CALMATI! SUSAN NON RITORNERA'- furono le parole dell'uomo che teneva la ragazza dai capelli rossi. Scarlett si accasciò a terra sconsolata. La sua migliore amica era appena morta davanti i suoi occhi uccisa dalla persona che amava di più.

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