1 CAPITOLO

477 6 0
                                    

Era tutto pronto. Gli scatoloni erano messi gli uni su gli altri e stavano in equilibrio dentro al furgone, mio padre era ancora in casa per vedere se avevamo dimenticato qualcosa mentre io e mia madre eravamo in macchina ad aspettarlo. Ormai era giunto il momento di andarcene, salutai per l’ultima volta tutti i miei amici, i miei zii e nonni e partimmo per la nuova città e anche per la nuova casa. Vidi per l’ultima volta la mia città, quella dove avevo vissuto e dove erano fioriti i miei ricordi più belli ... Mi dispiacque lasciare tutti i miei amici,loro mi erano sempre stati accanto e io, ora, li stavo lasciando contro il mio volere. Ero in macchina con i miei genitori, stavamo percorrendo una lunga strada isolata, c’era mio padre al volante e io stavo dietro sul sedile con mia madre. Ero triste, angosciata, depressa, ma soprattutto sola. Avevo lasciato tutto: i miei amici, i miei parenti, la mia casa, la mia città … Mi erano rimasti solo i miei genitori. Ma loro non pensavano a me, io per loro ero stata solo uno sbaglio. Non mi avevano mai prestato molte attenzioni e mi avevano lasciata libera. Libera, come il vento … fin troppo libera. Forse anche per questo avevamo lasciato la città. Mio padre aveva notato che la sera tornavo tardi, e faceva finta di essere preoccupato, così anche mia madre. In realtà tornavo tardi solamente perché non volevo vederli. Che facevo di sera? Facevo lunghe passeggiate nel bosco, e a volte mi addormentavo lì.

Sì, nel bosco. Era bellissimo sentire il fruscio degli alberi, l’acqua del torrente … lasciarsi coccolare dalle foglie che cadevano su di me. Io lì mi sentivo viva e in quel posto potevo dimenticare tutto e tutti. Stare lì era l’unica cosa che mi faceva sentire felice. Di solito andavo in bici, ma non mi dispiaceva andare a piedi. Appena arrivavo, mi buttavo sulle foglie secche e chiudevo gli occhi, non pensavo a niente. Ci andavo dopo scuola e la sera, naturalmente senza dire niente ai miei genitori, che credevano uscissi con le mie amiche, le quali non sapevano niente delle mie passeggiate nel bosco.

Lasciare tutto questo mi angosciava tantissimo ma non potevo protestare anche perché mio padre aveva deciso di lasciare la città perché aveva trovato lavoro all’estero. –E’ per il bene della famiglia!- mi diceva sempre. Ma non m’importava “del bene della famiglia” a me bastava un letto, un bagno e del cibo per vivere. Invece loro volevano tutti i confort della vita e non si accontentavano mai. Non si accontentavano nemmeno dei miei voti a scuola … io non sono mai stata la prima della classe, ma nemmeno l’ultima. I voti che prendevano a me bastavano ma per loro anche un 10 faceva schifo … Io studiavo e mi impegnavo abbastanza infatti arrivavo a prendere un otto. Ma naturalmente, per loro non andava bene e volevano sempre di più. A scuola ero una di quelle che non parlano, chiuse nel loro mondo. Ma avevo amiche, eccome se le avevo! Loro mi aiutavano e mi ascoltavano e anch’io facevo lo stesso con loro e devo dire che andavamo d’accordo. Infatti mi sono sempre state accanto e mi hanno sempre difeso. Pensando a loro mi scappa una lacrima che però riesco a trattenere. Mi dispiace troppo lasciarle. Loro hanno dato sempre molto a me e io non li ho nemmeno confessato i miei segreti … non le volevo lasciare e ora ripensando a loro mi sento una sciocca. Ci siamo comunque promesse di tenerci in contatto e di scriverci mail e sms. Anche se non penso che queste mail e questi sms colmeranno il vuoto che mi hanno lasciato.

Ormai stiamo in viaggio da due ore e io sono stanca, confusa, e triste. Mia madre si è addormentata e mio padre è al volante. Io guardo fuori al finestrino. Vedo in lontananza una città, la nuova città dove vivrò. Mio padre esclama a voce alta: -Ancora una decina di minuti e siamo arrivati!- mia madre apre gli occhi ma poi li richiude subito dopo. Deve essere proprio stanca!

Io continuo a pensare a tutto quello che mi sto lasciando alle spalle. Non so’ se ridere o piangere, insomma, ora avrò tutto il lusso e la comodità con il nuovo lavoro di mio padre, potrò vivere come una principessa, avrò tutto. Tutto tranne la mia città, i miei amici, i miei parenti …

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 25, 2014 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

SarahDove le storie prendono vita. Scoprilo ora