I Ricordi Di Adrien

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Plagg fissava un punto della camera imbambolato, come ipnotizzato ancora da quel ricordo. Se c'era qualcosa che Plagg nascondeva a tutti i suoi portatori erano i rimorsi di coscienza che aveva per Tikki, e per tutti i suoi compagni. Spostò lo sguardo e osservò la sagoma del suo portatore avanzare avanti e indietro per la camera.
Adrien Agreste era sempre stato un ragazzo molto calmo e tranquillo. Amava suonare il piano, amava la scherma, studiare e prendere ottimi voti. Ma ciò che detestava di più era che non poteva uscire quando voleva. Suo padre glielo impediva sempre...
Insomma aveva 17 anni...
Erano giorni che un pensiero continuava a tormentarlo, spesso quando era chiuso nella sua camera sottochiave dal padre che non lo faceva uscire ci pensava. Alle volte non capiva proprio perché lui fosse così ostile con Adrien. Seguiva le regole. Era diventato un ragazzo perfetto. Bellissimo, cavolo se era bello gli andavano dietro tutte le ragazze. Ogni volta che usciva di casa si sentiva osservato da ragazze che lo fissavano e arrossivano. Ma a questo lui ci era abituato già da tempo. Già da quando era arrivato a Parigi.
Parigi...la città dell'amore...quanto gli mancava quella città...
Li aveva conosciuto i suoi migliori amici.
Ninò il suo migliore amico...da quanto non lo sentiva? Anni? Lui c'era sempre quando aveva qualche problema. Più di suo padre. Be certo molto di più.
Alya, ricordava il suo carattere deciso e spontaneo. Ovviamente era la ragazza del suo migliore amico, ricordava quanto fosse gentile con lui. Poi Rose...la dolce Rose...sempre altruista e solare.
Juleka timida e introversa...Alix, Ivan, Mylen...e poi? Quante persone erano diventate suoi amici li a Parigi...
La prima volta che si sentiva veramente voluto bene da delle persone.
Marinette...a ricordarla quasi gli venne una fitta allo stomaco. Si ricordava bene il giorno che lasciò Parigi...il giorno più brutto della sua vita. Aveva 14 anni emmezzo quando suo padre gli disse che si sarebbero dovuti trasferire a Hong Kong. Voleva far conoscere il suo marchio anche in oriente. Così di punto in bianco gli disse che da lì a qualche giorno si sarebbero trasferiti e di fare le valigie. Subito pensò, il pensiero più brutto fu abbandonare i propri amici.
Il giorno che li salutò per l'ultima volta all'aereoporto lo abbracciarono tutti. Se li ricordava bene i loro volti, tristi, privi di emozione. Ma quello di Marinette era il peggiore. Si ricordo quando Marinette lo aveva abbracciato con le lacrime agli occhi. Lei aveva sofferto per lui quel giorno. Si ricordava bene come l'aveva stretta a se quando piangeva. Sembrava non volesse lasciarlo mai.
"Tornerò te lo prometto, ti voglio bene Marinette" gli aveva sussurrato all'orecchio accarezzandole i capelli.
Poi si era staccata da lui ed era corsa via. Lei era quella che aveva sofferto di più per la sua partenza...molto di più. Anche più di Chloe.
Immaginava ancora quei bellissimi occhi azzurri vivaci e splendidi e poi quel giorno pieni di lacrime. Il viso pallido e arrossato dalle lacrime.
Si era fermato immobile in un punto della sua camera a ricordare ancora quegli occhi bellissimi con una nota di tristezza. Poi d'un tratto alzo i suoi splendidi occhi verdi e un sorriso si formò sulle sue labbra.
<Ladybug...M'lady...quanto mi manchi...> sussurrò.
E ora era perfettamente vivido il ricordo di lui (o meglio Chat Noir) quando lasciò la sua Lady.
Mai nella sua vita avrebbe pensato che avrebbe dovuto dirle addio. Lei era tutto per lui. Si era innamorato follemente di quella ragazza mascherata. Così determinata, impavida...
Quel giorno era saltato su uno dei tanti tetti di Parigi e le aveva detto che doveva partire...
Vide il suo viso sconvolto. Ricordò ancora quel momento quando si avvicinò a lui e...
"E io cosa farò senza di te gattino?"
E lui l'aveva abbracciata piangendo. Aveva nascosto il viso sul suo petto e si era sfogato piangendo. Quasi gli vennero ancora le lacrime al ricordo. Erano passati quanto? 3-4 anni? Eppure sembrava un eternità...
Ora viveva a Hong Kong, aveva fatto nuove amicizie certo, da quando era arrivato in quella città fu ben accolto da tutti i suoi coetanei. Poi non aveva problemi neanche con la lingua. Sapeva bene il cinese. E quello non fu un problema. Ma il problema per lui era sempre lo stesso...la libertà di uscire. Adrien era diventato grande. Era nel pieno della sua adolescenza e voleva più di ogni altra cosa uscire con i suoi amici e divertirsi. Ma questo come di consueto anche a Parigi il padre glielo vietava. E neanche Nathalie ci poteva fare niente. Ormai lui era cresciuto e non voleva più essere accompagnato dal gorilla o da Nathalie. Adrien si chiedeva sempre cosa mai avesse fatto perché suo padre fosse tanto spaventato dal non lasciarlo uscire. Insomma aveva 17 anni non era un bambino...se per quello non lo era neanche quando aveva 14 anni...
Tutte le volte Adrien cercava di chiederlo al padre e tutte le volte gli diceva sempre:
"È già tanto che ti lascio andare al liceo"
Oppure
"Ho visto il modo in cui ti guardano le ragazze ogni volta, ti sbavano sempre dietro, tu sei troppo innocente e non te ne accorgi"
Si voltò improvvisamente a guardare il letto e trovò Plagg...Quasi giurò di non aver mai visto il suo Kwami con quello sguardo così pensieroso.
<Cos'è quella faccia?> gli disse scherzosamente.
<Niente...> rispose.
E improvvisamente aveva ripreso la sua camminata tormentosa per la stanza. Si ricordò il motivo per cui era così preso dai pensieri come se dopo mille altri pensieri l'avessero messo li in un angolino e ora si rifaceva vivo dopo qualche ora.
<Perché non sono andato con lei quel giorno...> disse poi.
<Cavolo potevo rimanerle accanto invece me ne sono andato. Perché non sono andato con la persona che amo?> aggiunse.
<Stupido...> sussurrò Plagg.
<Cosa?>
<Sei stato uno stupido. Dai retta a tuo padre di tornare "immediatamente a casa" quando potevi rimanerle accanto> disse Plagg.
Per un attimo Adrien lo guardò esterrefatto. Da quando Plagg non era disgustato dall'amore?
Quando gli parlava di Ladybug gli diceva sempre che gli veniva da vomitare ogni volta che farneticava con i suoi pensieri per la ragazza.
<Da quando parli così?> chiese stranito.
<Vai da lei>
<Come se fosse semplice> tuonò lui indicando la sua stanza intendendo che non poteva uscire.
<Andiamo ti lasci scappare l'amore della tua vita per non disubbidire a tuo padre? È la tua la vita non la sua. Vuoi rimanere tutta la vita da solo? Allora vai, dille che sei importante per lei>
<Tu non puoi capire!>
<Si che capisco! Capisco eccome. Non fare lo stesso errore che ho fatto io!> urlò.
Accidenti l'aveva detto. Aveva quasi rivelato di lui e Tikki...
Ops...e mo?
Lo sguardo di Adrien divenne d'un tratto malizioso e lo guardò dritto negli occhi anche con un filo di stupore e sorpresa.
<Tu ti sei innamorato?> disse scandendo le parole.
<Cosa pensi...certo sono stato anche io umano> rispose Plagg offeso.
<U-umano t-tu?> sussurrò Adrien incredulo.
<Quante cose mi nascondi?> aggiunse.
<Non l'ho mai detto a nessun portatore...> rispose Plagg.
<Che sei stato innamorato...ma di una Kwami suppongo...ma come...> iniziava a farsi domande. Domande che Plagg non voleva neanche ascoltare. Per quanto riguardava l'argomento "Adolescenza" ci aveva messo una pietra sopra da secoli. E per secoli davvero erano secoli.
<Oppure di una ragazza normale quando tu eri umano...> continuava a fare supposizioni.
Plagg non dava segno di divulgare niente.
<Non vuoi dirmi niente?> chiese poi intuendo già la risposta.
<Per ora no>
<Va bene...allora mi puoi aiutare con il mio problema> disse poi anche se nella sua mente circolava la curiosità del suo Kwami umano.
<Te l'ho già detto. Vai da lei> ripetè.
<Ma c'è mio padre...è nel suo studio...mi vedrà uscire se...>
<Ti ricordo che mai un Miraculous> lo interruppe Plagg.
Gi occhi del ragazzo si illuminarono di un sorriso e ghignando disse <Hai ragione...>
<Odio trasformarti...ma per oggi farò un eccezione>
Ma non ora...suo padre sarebbe comparso da un momento all'altro. Di solito lo avvisava sempre quando era ora di cena. Rifletté a lungo poi decise.
Doveva assolutmamente andare da lei. Quel pensiero ormai circolava nella sua mente da giorni e doveva assolutamente vederla. Sorrise pensandola vestita di rosso e i capelli neri con sfumature blu...
Ma lui non stava pensando a Ladybug...
Pensava alla sua ragazza: Katami.

Miraculous - Quando Tutto Ebbe Inizio...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora