Missing Moments - Alone

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"Sono Kim Taehyung, il migliore amico di Chaeyoung."

Jisoo rimase immobile, la voglia di darsi un pizzicotto per capire se stesse sognando o se quella fosse la realtà era tanta, ma in quel preciso istante aveva bisogno di risposte. "Kim Taehyung? E dove avresti conosciuto Chaeyoung?" Chiese in tono accusatorio, sedendosi al bancone del bar e facendo un cenno al ragazzo, che tuttavia si guardava intorno sospettoso "Eravamo vicini di casa, ci conosciamo da quando abbiamo tre anni. Adesso la smetta di farmi un interrogatorio e mi dica dove si trova Chaeyoung!" Il ragazzo cominciò ad alzare la voce, facendo alterare la proprietaria del bar.

"Fidati, in realtà non vuoi sapere dov'è davvero..." Mormorò, a voce abbastanza alta di modo che potesse sentirla. Taehyung si passò una mano tra i capelli chiari e gettò la testa all'indietro, cercando di ricacciare le lacrime che gli bagnavano gli occhi "Adesso lei mi dice cosa è successo a Chaeyoung: è ferita? È con Jennie?" L'attenzione di Jisoo venne catturata dalle domande del giovane: Jennie era il nome della ragazza che i detective avevano nominato ma il profiler riteneva che questo nome fosse una creazione dovuta alla malattia di Chaeyoung.

"Chi è Jennie?" Chiese con voce dura: se l'intenzione del ragazzo era quella di metterla alla prova anche lei poteva giocare al suo stesso gioco. Taehyung gettò la cinta della chitarra a terra, frustrato "Non è importante! Mi dica dove si trova Chaeyoung o-" "O cosa?" Lo interruppe Jisoo "Cosa farai? Scapperai? Mi picchierai o mi torturerai fino a quando non otterrai delle informazioni? Chiamerai la polizia? La stessa che sa dove si trova Chaeyoung?" La voce della donna era perentoria e bruciante, come se volesse fare male al ragazzo a tutti i costi.

Taehyung strinse i pugni e maledisse la mora in un sussurro "Cosa c'entra la polizia? Chaeyoung mi aveva detto che mi avrebbe aspettato in questo bar e poi ce ne saremmo andati insieme!" "E sarebbe venuta anche questa Jennie?" Il tono si fece più dolce, curiosa di sapere la verità. Il giovane dai capelli colorati arricciò il naso "Chi altri sennò?" Replicò sarcastico.

Jisoo alzò un sopracciglio "Non saprei," Cominciò "Secondo il profiler della omicidi tu e questa Jennie non esistete, siete frutto della malattia di Chaeyoung!" Esclamò infine. Sul volto del giovane prese forma un'espressione confusa come non mai, chiaramente non aveva mai sentito parlare di questa teoria.

"C-Come sarebbe a dire?" Chiese incerto "M-Malattia? Chae è malata? S-Si trova in ospedale? Lei odia gli ospedali! Le ricordano-" Taehyung fece una pausa improvvisa ma Jisoo sapeva fin troppo bene cosa avrebbe voluto aggiungere "Le ricordano la morte della sua famiglia." Dichiarò, ottenendo un cenno di assenso dal giovane "Come fai a saperlo?" Le chiese ma stavolta fu Jisoo a limitarsi a scuotere la testa "Lo so e basta,"

Taehyung rimase in silenzio un paio di minuti prima di afferrare la cinta che aveva gettato a terra e se la strinse al petto; Jisoo sospirò: non era solo amicizia quella che legava i due. "Perché dovevate incontrarvi proprio in questo caffè? Non è niente di speciale," Mormorò la donna, curiosa di sapere perché Chaeyoung aveva scelto proprio il suo locale come luogo di incontro ma il giovane abbassò le spalle, come se rassegnato "Non ne ho idea: è stata Jennie a suggerirlo, dato che si trovava vicino alla sua sede di lavoro, io ho solo accettato."

Jisoo si accigliò confusa: la strada nella quale si trovava il suo locale non era così trafficata e gli unici negozi vicini erano negozi d'arredamento o di oggettistica ma Jisoo conosceva ogni lavorante, dato che spesso pranzavano da lei ed era sicura che non c'era alcuna Jennie. A meno che, pensò la donna, questa Jennie non lavori alla stazione di polizia, a circa mezzo isolato da qui.

Normal life is too boring for usDove le storie prendono vita. Scoprilo ora