Capitolo 1 "Merope e Tom"

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Dopo aver pensato a lungo se riferire a colui che sarebbe stato il padre di suo figlio il suo grande segreto, Merope Gaunt, una giovane ragazza dagli occhi storti e capelli neri era una strega discendente di Salazar Serpeverde decise di farsi coraggio:" Sono passati anni ormai dalla nostra fuga da Little Hangleton, sono anni ormai che sta con me,non potrà prenderla male" pensò tra sé e séMerope mentre si accarezzava la pancia. Tom Riddle, un giovane ragazzo dall'aspetto affascinate in quel momento si trovava fuori a prendere una boccata d'aria fresca. Al suo ritorno, Merope tremante e agitata come mai lo era stata in vita sua, era seduta al tavolo della cucina con davanti a se numerose boccette di vetro a forma di cuore, con su scritto "Amortentia".
Al rientro dell'uomo,Merope cominciò:" Siediti Tom, ti devo parlare" con un nodo in gola e con il tono di chi sa di essere dalla parte del torto. Tom obbedì senza parlare e si sedette a tavola nel posto di fronte Merope. La stanza era piccola e molto ordinata, essendo Merope abituata sin dall'infanzia a occuparsi della pulizia della casa del padre, Marvolo; l'unica fonte di luce proveniva da un piccolo camino acceso, situato al lato della stanza. "Bevi questo Tom" supplicò Merope. Tom cominciò a bere ancora in silenzio, non aveva detto ancora nulla da quando era rientrato, si limitava a guardare la donna con sguardi molto affettivi.
Finita la bevanda preparatagli la sua espressione cambiò: il viso pallido riprese il solito colore roseo, le sue pupille da piccole e fisse come fossero state stregate ripresero la dimensione naturale, il suo sguardo non più fisso su Merope cominciò a vagare cercando di studiare la stanza in cui si trovava e soprattutto il perchè fosse lì.
:"Merope Gaunt? Cosa ci faccio io qui con te? Dove siamo? Questa non è Little Hangleton." Esclamò Tom.
Merope con il volto ormai segnato dalle lacrime riprese a parlare:" Mi innamorai di te dal primo momento che ti ho visto, passavo giornate a spiarti dalla finestra della mia cucina quando tornavi a cavallo con i tuoi amici.
Sapevo che uno come te non avrebbe mai notato una come me e inoltre mio padre Marvolo non avrebbe mai accettato il mio sentimento nei tuoi confronti. <Tu! Merope Gaunt, discendente da Salazar Serpeverde, purosangue, innamorata di uno stupido sporco babbano?> mi ripeteva in continuazione"
"Babbano? Cosa significa babbano?"
"È una persona senza poteri magici" rispose Merope. "Poteri magici? Non esiste la magia, non esiste quella robaccia!" Il cuore di Merope a sentire quelle parole dall'uomo che sempre aveva amato cominciò a soffrire, come se qualcuno a ogni singola parola infilava un ago nel suo petto. Per un attimo si chiede se valeva la pena continuare il discorso, alla fine sarebbe bastato un semplice "Oblivion", avrebbe potuto cancellare la memoria e far finta di nulla, continuare come sempre aveva fatto dalla loro fuga. Merope però sapeva che era arrivato il momento, sapeva che in pochi giorni sarebbe diventata madre, non poteva sopportare il peso di partorire senza far sapere a Tom tutta la verità. " La magia" riprese Merope, "è la causa per cui tu sei qui con me in questo posto nella periferia di Londra. Sapendo che tu non avresti mai accettato il mio amore, decisi di prepararti questo" indicando con la mano una delle boccette di vetro davanti a lei. "Amortensia? Cosa sarebbe questa Amortensia?" Chiede Tom con tono un po' impaurito ma con la classica curiosità di un bambino. "È il filtro d'amore poi potente conosciuto nel mondo magico. Inutile dire che questo filtro non può creare l'amore vero, ma suscita in chi lo beve una sorta di ossessione nei confronti della persona che l'ha preparato. Continuo a versartene di nascosto nel tuo succo di zucca ogni mattina. È per questo che tu sei qui con me, è per questo che siamo lontani da Little Hangleton, perchè né mio padre né tu non avreste mai accettato tutto questo" urlò singhiozzando Merope, stringendo a se tra le mani una curiosa collana con un medaglione verde smeraldo con sopra una "S" incisa in argento. Tom ormai ribolliva dalla rabbia e guardando ormai con odio la donna in tono disgustato: " non vorrai dirmi che quello che porti in grembo è nostro figlio vero Merope Gaunt? Io non voglio un figlio da te, io non voglio stare con te!" Urlò il giovane uomo alzandosi dal tavolo e scaraventando a terra tutte le boccette di Amortensia appoggiate sul tavolo. "Torno a Little Hangleton, fammi un favore, non cercarmi mai più, stai lontana da me e dalla mia vera famiglia non voglio più avere niente a che fare con te strega!" Merope si alzò anche lei dal tavolo, ormai le lacrime versate erano talmente tante che rischiava la disidratazione e con l'ultimo filo di voce rimasto chiese accarezzandosi e guardondosi il pancione:" che ne sarà di lui? Non ti importa niente di lui?" Ma Tom non rispose, si limitò a uno sguardo duro nei confronti di Merope e uscì sbattendo la porta. Tom ormai era stato perso per sempre.

L'oscuro passato del Signore oscuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora