10 things I hate about you

Tregua

Quella fredda giornata di fine Settembre la pioggia cominciò prestissimo, in modo costante e persistente.
Nuvole scure coprivano il cielo e il rombo dei tuoni rompeva la tranquillità delle prime ore del mattino.

Albus Severus Potter aveva però il sonno pesante, e nonostante il temporale avesse svegliato mezza Hogwarts all'alba,  quella mattina non sentì la sveglia.
Il panico lo pervase quando realizzó che i compagni di stanza non c'erano.
Lui non faceva mai tardi,  specialmente non alla lezioni di Pozioni - a mani basse la sua materia preferita- del Professor Lumacorno, che contro ogni previsione insegnava ancora alla scuola di Magia e Stegoneria di Hogwarts.

Insomma, mi sono parato il culo perché mi adora.

Ricordò con amarezza la pressione che lui e ai suoi familiari subirono dai docenti i primi anni e fu lieto di attestare che, con il tempo, le attenzioni di troppo e  i trattamenti di favore era o andate a scemare, dato che in fin dei conti attiravano solo astio da parte dei compagni.

Con Lumacorno però, era una questione diversa.
Il padre lo aveva avvisato che probabilmente il vecchio sarebbe stato parecchio lodevole con lui, proprio perché portava l'ingombrante cognome del Salvatore del Mondo Magico ma una volta passata l'euforia iniziale, il professore ebbe modo di vedere con i suoi occhi che Albus, per le pozioni, aveva una predisposizione.

Una volta lo aveva trattenuto nel suo ufficio, e mentre stava per andare via, Lumacorno pronunciò delle parole che Albus non dimenticò mai.
Qualcosa che andava oltre i complimenti

"Albus, perdonami, ma non riesco a trattenermi"
Il ragazzo lo guardo stranito, poi spalancò la bocca quando l'anziano continuò
"Non avrai il sangue di Severus, ma hai la sua mano. La sua arte."

Custodiva gelosamente quelle parole, perché aveva, per una volta, il presentimento che il professore le avesse pronunciate con sincerità.

Tralasciando Pozioni,  eccelleva in Incantesimi e Difesa contro le Arti Oscure, e per il resto manteneva una buona media. Lui era portato per lo studio e ne ricavava soddisfazione, essere lodato per merito era una sensazione inebriante.

Proprio per questo evitava di attirare troppa attenzione e farsi sottrarre punti, e in ogni caso a lui arrivare tardi non piaceva.

Quello fu solo l'inizio, abbastanza per stizzirlo,  ma passare le successive due ore su una scopa sotto l'acqua torrenziale fu un colpi per i suoi deboli nervi.
Per poco non incenerí due allegre primine tassorosso che vociferavano nel cortile.

Maledetto Professor Wood.
Non ci fa saltare una lezione neanche se co il diluvio.

Il pomeriggio non era andato poi tanto meglio. Fu con estrema gioia che uscì dall'ultima aula della giornata.
Percorreva velocemente i corridoi che portavano alla Sala Grande, perso tra i sui pensieri e già pregustando la cena.

Doveva riconoscere che da quando erano tornati al castello il suo umore era stato pessimo.
Nonostante stesse iniziando il quinto anno, non si sentiva particolarmente entusiasta, anzi.
Ormai negli ultimi anni lui e Rose si erano allontanati, ma quell'estate praticamente si erano visti 3 volte e scambiate due parole in croce. Sembrava strano parlare con lei come se fosse una sconosciuta, ma effettivamente prima di Hogwarts erano solo bambini e oramai non sapevano quasi nulla l'uno dell'altra.
Per non parlare di sua madre e suo padre, che avevano cercato di riavvicinarli in tutti i modi; l'unica che in quella situazione non aveva proferito bocca era stata, stranamente, zia Hermione.
Nonostante lui e la cugina fossero sempre stati legati fin da piccoli, il corso del tempo  aveva accentuato la natura socievole e aperta di lei e quella chiusa e riservata di lui, ed inevitabilmente si erano separati.
Complice anche il fatto che Rose fosse stata smistata a  Grifondoro, come quasi tutta la famiglia, e lui invece era finito diretto a Serpeverde avevano finito per incontrarsi spre meno spesso, e quando lo facevano si limitavano a scambiarsi i convenevoli e nulla più.