27° Rivelazioni

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Tre fottutissime ore mi trattennero in quel cazzo di commissariato. Tre! Cazzo!

"Quindi? Non mi dici chi hai importunato talmente tanto da farti quasi ingabbiare?" chiese Riki mentre guidava nel traffico serale della città "non voglio parlarne" risposi incrociando le braccia al petto e poggiando metà viso sul finestrino, il caldo del mio fiato ne appannó una parte e con l'indice feci dei piccoli disegni astratti.

"Faccio una doccia veloce perché sto puzzando da morire" riferì a Riki mentre chiudeva la porta, mi avviai verso il divano per sfilarmi giaccone e maglia, li buttai distrattamente su di esso e mi avviai verso il bagno, mi spogliai completamente e appena l'acqua  della doccia diventò bollente mi ficcai dentro e lasciai che il box si appannasse "quindi non hai intenzione di dirmi con la ragazza di chi ci hai provato? " riprese Riki, che si era presumibilmente appoggiato allo stipite della porta. Non c'era vergogna fra noi, eravamo come fratelli e spesso quando faceva lui la doccia io mi truccavo con nonchalance nella stessa stanza.

"Riki non rompermi il cazzo! Non la conosci, fine della storia!" urlai uscendo dalla doccia, mi passò l'accappatoio e io mi lasciai avvolgere da quel tessuto caldo e spugnoso "la prossima volta non ti chiamo!" aggiunsi poi sorpassandolo e dirigendomi in camera per vestirmi. Lo sentì sospirare e lasciar sfuggire una risatina. Sapeva che senza di lui non farei nulla, e che era normale per noi tirarci fuori dai guai a vicenda.

Era ormai sera inoltrata, avevo cenato con un tramezzino rinsecchito, non avevo per niente fame e il pessimo umore mi portava spesso a bere più di una birra. Il ronzare del mio cellulare mi distrasse da 'un interessantissimo' documentario sui pesci tropicali -aprimi sono giù- che palle!

"Che ci fai qui a quest'ora?" il mio tono scocciato le fece capire che non avevo per niente voglia di vederla "mmh come sei antipatica" biascicó Giulia infilandosi dentro casa mia, stava quasi per inciampare nei suoi stessi piedi, era sintomo di una mega sbronza

"Giuli che vuoi? Non sono dell'umore" cercai di essere il più gentile possibile anche se volevo solo sbatterla fuori da casa mia! "Sai cosa voglio" disse con un tono che voleva sembrare sensuale, ma era tutt'altro visto la quantità di alcool che circolava nel suo fiato, si avvicinò e con l'indice percorse il mio corpo fermandosi in mezzo alle mie gambe, mi scostai con un movimento brusco all'indietro e lei rise "che c'è non vuoi più scopami?"

Sospirai, ero davvero stanca, la giornata era stata pesante e anche lei non ci voleva, abbassai la testa stringendo tra indice e pollice le tempie, strizza gli occhi come se questo bastasse a caccia via quel fastidioso mal di testa che da qualche minuto si irradió. "Giulia sono stanca, esci!" cercai di non alzare il tono della voce, era quasi mezzanotte infondo, lei sorrise e si avvicinò a me mettendo le mani sul mio sedere, la spinosi via e sta volta urlai "esci ho detto!"

Il suo viso si era compresso in un espressione seria e arrabbiata "certo ora non hai più bisogno di me vero? Appena Carmen ti mollerà tornerai strisciando fra le mie gambe" sottolineo l'ultima parte alzando sopracciglio e angolo della bocca simultaneamente. Cosa? Che diavolo ne sapeva lei della storia fra me e Carmen? Come sapeva che mi avrebbe mollata? Che cazzo succede?

"Che faccia da fesso che fai" disse ridendo "pensavate davvero di passare inosservate tu e quella sgualdrina? Illuse" si portò una mano alla bocca per contenere le risa "tu come diavolo sai che Carmen mi ha mollato?" chiesi stringendo i pugni e avvicinando a lei "ho tirato a indovinare" e  incrociò le braccia al petto "e penso di averci azzeccato" concluse poi.

Si avvicinò all'ingresso, prese la sua borsetta che non mi ero accorta avesse poggiato sul piccolo mobiletto li affianco e aprì il portone, si girò verso di me lanciandomi un'ultima occhiata "penso che fra noi sia definitivamente finita. Ma credo che a breve lo sarà anche con Riccardo" e con un tonfo sordo si chiuse la monumentale porta alle spalle.

Rimasi interdetta vicino al divano. Era stata lei ad indurre Carmen a quella reazione così assurda? Come aveva scoperto tutto? Lei sapeva era chiaro ormai, sapeva tutto e io adesso ero fregata.

La Ragazza Della Palestra [COMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora