Chapter 9

713 92 16
                                    

Quel giorno lo trascorremo al parco a conoscerci ancora meglio. Louis era davvero contento di stare con me, glielo si leggeva nei suoi occhi. E beh, pure io ovviamente.

Ero esterrefatta di stare con un ragazzo sia bello fuori che dentro. Un ragazzo generoso, altruista, con tant'amore da donare, perfetto, bello e che dire, il mio Louis Tomlinson.

Ci divertimmo come non mai. Stando al parco, giocando con il cane del mio vicino di casa che stava facendo fare una passeggiata al cane, Bobby e rincorrerci per scaldarci.

Quando tornammo a casa, si erano già fatte le 18:00, mia mamma stava riposando sul divano. Così senza farci sentire salimmo al piano di sopra. Chiudemmo la porta e ci mettemmo a lavoro per l'audizione.

Mancavano poche settimane per convincere i giudici che ne ero all'altezza.

Presi il microfono e iniziai a provare, provare e provare. Lou mi aiutò a perfezionare le note e gli acuti.

Provai e riprovai fino allo sfinimento, ma poi senza nemmeno accorgermene mi addormentai fra le sue braccia. Erano così calde.

Il mio sonno fu disturbato da una luce accecante. Mi svegliai e vidi la finestra spalancata e sopra il cuscino di Lou c'era una lettera. La aprii.

"Dormigliona, vai in cucina, se vorrai arrivare alla dolce sorpresina"

Guardai la lettera come per dire "ma che roba è questa?!" Ma poi mi intenerii e corsi in cucina.

Mi guardai attorno ma non vidi nulla.

Il tavolo era pulito, il divano idem. Ma attaccata alla televisione c'era un foglio colorato con scritto "È da lì che ci siamo scontrati per poi scoprire di esserci innamorati"

Pensai immediatamente al negozio in centro. Mi vestii, presi l'auto e andai felicissima.

Mi aveva preparato una caccia al tesoro per chissà quale motivo e mi stavo divertendo troppo.

Entrai nel negozio, andai nel posto preciso dove mi spinse quella volta e sulla sedia dell'uomo che faceva i lavoretti manuali, c'era un'altra busta rossa con il mio nome sopra.

Andai fuori ad aprila.

"E ora se ci sarai arrivata. Vai in camera da letto dove ti ho portata"

"Ma dai Lou, devo tornare indietro" pensai. Salii in auto e ritornai a casa.

Entrai in camera di mia madre e sul letto c'erano tanti petali di rosa e in mezzo un bigliettino:"Ora amore mio, torna al luogo in cui la pallonata ci è arrivata e per colpa del bambino non ti ho baciata"

Sprizzavo allegria da tutti i pori così decisi di andare a piedi al parco.

Conoscevo quel posto meglio di casa mia ormai. Mi guardai attorno ma non c'era nulla, alzai la testa verso l'albero e c'era un pacchettino.

Lo aprii e dentro c'era un bracciale con incise le nostre iniziali e l'ennesimo bigliettino:"Mettilo al polso e vieni verso la strada dove mi hai rincorso"

Mi misi a correre verso la stradina in cui Lou il giorno prima scappò, e lo trovai lì. Mi fermai e rimasi incantata.

Aveva una camicia blu che risaltava ancora di più il colore dei suoi occhi e dei jeans strettissimi, capelli allo stesso modo e in mano aveva un mazzo di fiori e un paio di chiavi.

"Tesoro mio" Gli corsi al collo abbracciandolo come se non lo avessi visto da secoli.

"Pensavo non arrivassi più amore" sorrise stringendomi a lui. "Guarda un po' che ho qui?" Mi disse sventolandomi sul naso delle chiavi.

"Delle chiavi?!" Risposi perplessa.

"LE chiavi. Sono della casa che ho a Londra. Ti va di venire con me dopo l'audizione? É dove vivevo con Harry e adesso voglio viverci con la mia unica ragione di vita"

Mi commossi e accettai al volo. "Quindi è una sorta di convivenza?"

"Eh si, io, te, soli in casa" Mentre mi accarezzava dolcemente il collo e mi baciò.

Mi diede il mazzo di fiori in mano e ci andammo a sedere al parco, al nostro posticino.

Era il nostro nido d'amore ormai.

Mentre ero fra le sue braccia e canticchiavamo, vidi una bambina che correva e il papà che la rincorreva.

"Guarda amore, non sono tenerissimi?" Gli dissi con gli occhi a forma di cuoricino.

"Si, e guarda là, la mamma che va verso di loro" Mi disse stringendomi più forte.

Quella scena mi rabbrividii.

"Magari un giorno anche noi potremmo essere una famiglia" Mi disse guardandomi profondamente negli occhi.

"Lo spero tesoro"

La bambina di colpo venne verso di noi dicendoci "Aiuto mi vogliono prendere" ridendo.

Noi facevamo lo stesso e ci mettemmo a giocare insieme a loro.

Sembravamo una vera famiglia. Mamma, papà, figlia, nonna e nonno.

Quanto avrei voluto che i miei genitori fossero ancora così felici insieme.

||SPAZIO AUTRICE||

(Vi consiglio di leggere questa ff--------> "Her protector" di Bieberismylaughter)

Comunque, vi piace la mia storia? Volete che vada avanti? Se si, commentate dicendomi cosa ne pensate e se, secondo voi, dovrei cambiare qualcosa. Ha fatto bene Hannah ad accettare la proposta di convivenza con Louis? Cosa succederà a Londra? A voi la suspance e se avete idee, lasciatele nei commenti, un bacio Valeria :)

What the destiny deserves to us? [LARRY]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora