Capitolo 1

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Come ogni sera, stava chiusa in camera, seduta sul divanetto davanti alla finestra, con un libro in mano e con la musica che le faceva compagnia.

Dovette fermarsi un attimo con la lettura, perchè le arrivò un messaggio.

Sbloccò il telefono e il messaggio era dalla sua migliore amica; Emanuela.

Aprì il messaggio:

Stasera festa alle 23.30 DEVI ESSERCI.

Sospirò e rispose:

Va bene, cercherò di non farmi scoprire, ci vediamo lì.

La risposta non tardò:

Daje così amo. Comunque dovresti sbrigarti, sono le 22 e la festa è in discoteca, quella vicino casa mia.

Rispose:

Va bene amo, a dopo.

Andò in bagno e si infilò sotto al getto d'acqua calda. Prese il bagnoschiuma al cocco, lo mise sulla spugna e la strofinò su tutto il corpo, poi si sciacquò. Uscì dalla doccia e si avvolse il corpo con un asciugamano. Tornò in camera e spalancò le ante del suo armadio.

Iniziò a sfrugare tra le varie magliette e shorts e, dopo un po' di tempo, trovò l'outfit perfetto.

Un paio di shorts, con delle borchiette sulle tasche e un top nero, con i tacchi da 7 cm.

Visto che dovrà tornare a casa senza far rumore aveva scelto un tacco né troppo basso né troppo alto.

Si vestì e tornò in bagno per truccarsi. Prese dalla sua pochette l'eyeliner nero, che aprì e iniziò a contornare il suo occhio, blu oceano, con una riga abbastanza spessa. Prese poi il mascara e lo mise in modo abbondante e infine mise sulle labbra un gloss rosa e per le 22.30 era pronta.

Cercando di non far rumore, aprì la finestra, la scavalcò e atterrò sul piccolo balconcino davanti a essa. Cercò il lampione, che l'ha sempre aiutata a uscire quando non le andava di passare per la porta principale. Perchè fare le scale quando hai un palo davanti la tua finestra, che ti può aiutare a scappare tranquillamente, senza essere né vista né sentita?

Una volta toccato l'asfalto si incamminò verso la discoteca.

[-]

Dopo mezz'ora arrivò alla festa.

Entrò e andò subito in cerca di Manu, che trovò dopo poco.

"Manuuu!" urlò, sventolando la mano in aria.

"Eleeee!" iniziò a correre verso di lei, che aprì subito le braccia per abbracciarla.

"Pensavo che non saresti venuta"

"Beh, mi hai sottovalutata" disse facendole l'occhiolino.

"Andiamo a prenderci una birra, voglio divertirmi"

"Dimmi che l'hai detto veramente e che non me lo sono sognato, perchè se è la mia immaginazione, dammi un pizzicotto"

"Allora: l'ho detto veramente e, okay, come vuoi tu"

Le diede un pizzicotto sul braccio.

"Ma sei matta? Mi hai fatto male"

"Scusami, ma me l'avevi detto tu"

"Andiamo a prende sta birra, va"

La prese per mano e andarono verso il banco degli alcolici e chiesero una birra ciascuna.

A Crash Like An HurricaneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora