One.

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«Sam, mi stai ascoltando?» vedo una mano sventolarmi davanti agli occhi come per riportarmi alla realtà.

«Cosa? Beh, si, certo.» mento, strizzando gli occhi.

In realtà ero persa nei pensieri, fissando un punto a caso della strada di fronte al bar in cui sono seduta.

«Quindi mi consigli il vestito blu notte o quello rosso con le spalline in pizzo che ho indossato al tuo compleanno?»

«Ehm.. credo sia più adatto quello blu per l'occasione» rispondo, cercando di sembrare più attenta possibile.

«Forse hai ragione.

Meglio che vada a prepararmi, o non finirò in tempo per l'appuntamento» dice la ragazza guardando l'orologio.

«Fammi sapere tutto, ciao Chloe.»

Mi saluta con un bacio sulla guancia, per poi andarsene.

Decido di restare un pó qui, a rilassarmi, ad 'esplorare' il mondo da un'altra visuale, standomene ferma a guardare gli atteggiamenti delle persone, intente, ognuna, in cose diverse.

Ad esempio c'è chi per mettere qualcosa sotto i denti, si ritrova a cantare con una vecchia chitarra classica seduto su un marciapiede, con un fazzoletto accanto per raccogliere i soldi dei passanti.

O c'è chi, per lo stesso motivo, si alza ogni giorno alle 5 del mattino per andare a lavorare e portare il pane a casa, dove c'è una famiglia che lo aspetta.

Proprio come quel panettiere laggiù, infondo alla strada, impegnato a vendere una baguette ad una signora.

E poi c'è chi come me, non ha molto da fare, perciò se ne sta seduta su un divanetto di un bar a leggere un libro, a giocare con un telefonino, o vedere il telegiornale in una vecchia tv.

Mi alzo dalla sedia prendendo la mia borsa marroncina abbinata agli stivaletti di cuoio che indosso, iniziando a camminare verso casa mia.

Capisco di essere ancora soprappensiero quando sento una botta alla spalla destra che mi riporta, ancora una volta, alla realtà.

Quando mi giro, trovo davanti a me un ragazzo, a mio parere molto carino, non apre neanche bocca che arrossisco.

«Scus-» diciamo all'unisono.

«Non fa nien-» diciamo nuovamente all'unisono, scoppiando in una risata che fa girare persino i passanti.

«Sarebbe meglio prendere uno di quei fogliettini numerati dei supermercati prima di parlare.»

dice sarcastico il ragazzo.

Cazzo, i suoi occhi mi ipnotizzano.

Ne ho visti parecchi di occhi azzurri, ma credetemi, quelli avevano qualcosa di speciale.

«Beh, comunque.. io sono Niall.»

Mi porge la mano, alquanto imbarazzato per essere un ragazzo.

«Sammy, per gli amici Sam, piacere Niall.»

Sorrido.

Stava per aprir bocca quando viene interrotto dalla classica suoneria dell'iPhone proveniente dai pantaloni del ragazzo.

«Certo, arrivo subito.» riattacca.

Con un'espressione seria.

«È stato un piacere, ma adesso devo proprio andare» sembra dispiaciuto «ciao bella»

«C-ciao» rispondo timidamente.

stay with me • Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora