Un viso famigliare si sporse dalla finestra dalla quale proveniva la voce calorosa.
"Ciao, Mamma!"
"Che bello vederti, finalmente! Vieni, vieni, ho appena comprato una forma di formaggio."
Per un momento l'ombra lasciò il palcoscenico della mia coscienza, sostituita da un enorme appetito. Mi resi conto di aver bevuto solamente il caffè, quella mattina.
Salii dalla scala che portava al portone principale. Mia madre, una donna di 58 anni ma piena di energia, mi accolse a braccia aperte e con un sorriso a ventiquattro denti.
"Ancora fresco. Me l'ha portato il signor Barutti proprio questa mattina."
Entrai e mi sedetti nel soggiorno. Mamma sparì per un momento in cucina e tornò con una forma di formaggio lucida e arancione. Mi venne l'acquolina in bocca.
"Effettivamente non ho fatto una vera colazione, su un cabina."
"Yel, sei sempre il solito." La donna sorrise e cominciò a tagliare diligentemente il tutto, il coltello che percorreva delicati sentieri sulla crosta, che si ammorbidivano scendendo verso il fondo. Mamma mi porse un piatto con un pezzettino di formaggio, se ne prese uno per lei e si sedette di fronte a me, sfregandosi allegramente le mani nel grembiule prima di cominciare ad addentare quella prelibatezza.
"Allora, com'è andata la notte in cabina? Spero che il temporale non abbia causato danni."
"Nulla di cui preoccuparsi, solamente qualche buco nel tetto, Mamma." Risposi replicando al suo sguardo interessato, con un pezzo di formaggio tra i denti.
Mia madre rispose con un gemito poco interpretabile. "Mmm".
La guardai mentre l'allegria nei suoi occhi si trasformava lentamente in preoccupazione. Pose il pezzo di formaggio sul piatto e mi osservò.
"Se devo sincera, non è il temporale che mi preoccupa di più." Pose il suo sguardo serio su di me. " Sei tu."
Sospirai e osservai nuovamente il suo sguardo. Vidi che la preoccupazione era salita ad un livello superiore. L'animo teso di madre che si rispecchiava nelle sue pupille. Sentii una fitta di tristezza e sospirai nuovamente, focalizzando tutte le mie energie per spiegare a quella donna, che mi aveva dato tutto, la situazione in cui mi trovavo.
"Sto bene, Mamma. Per quanto così si possa dire. Sto sicuramente meglio rispetto ad un mese e mezzo fa."
Un secondo gemito poco interpretabile.
"Ci vuole tempo. Non ci si può aspettare che la soluzione mi venga fornita, così su due piedi."
Un terzo gemito.
"Sto lavorando molto su me stesso. Leggo, studio, passeggio, faccio meditazione."
Mamma guardò in basso, verso il formaggio, e si sfregò nuovamente le mani nel grembiule.
"Va bene, Yel. Sono semplicemente preoccupata. Non mi racconti più nulla. Sono mesi che cerco di capire, ma so che non ne sono in grado. Cerca di capire tu, ora, il mio punto di vista."
Sospirai e ripresi ad addentare la forma di formaggio. Non ne sentivo più il sapore intenso come prima. Era il senso di colpa e la tristezza che, dentro di me, si mischiavano. Mi massaggiai le tempie e tornai a guardare mia madre.
"Ti assicuro, Mamma, che sto facendo il possibile. Cercare di farti capire come mi sento è molto complesso, vicino all'impossibile. Ma ti racconto tutto. Sto meglio, tranquilla. Dai tempo al tempo."
Le lanciai uno sguardo furtivo e finii il formaggio. Lei non replicò alla mia ultima risposta, prese la forma e la avvolse in un asciugamano. Andò in cucina per disporla diligentemente nella credenza. Tornò e mi porse il giaccone. Mi alzai e lo presi, preparandomi per andarmene.
Al portone, lei mi fermo e mi guardò seriamente. "Sicuro che non c'è nulla che mi nascondi, Yel?"
Sospirai e le diedi un bacio sulla guancia. "Dai tempo al tempo, Mamma." Scesi le scale, aprii la portiera e avviai l'auto. Lei rimase sulla soglia con le braccia incrociate. La osservai dal finestrino mentre mi allontanavo sulla strada di campagna. Cercai di riflettere perché non ero riuscito a parlarle. L'esperienza forse era ancora troppo vivida. Mentre lasciavo la campagna e rientravo in paese, l'ombra riapparse.
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Nella pioggia
RandomUn giovane insegnante scopre di essere seguito da un'ombra, una figura oscura e terrificante di cui non riesce a spiegarsi la natura. In una cabina di montagna, isolato dal resto del mondo, capirà che le sue sensazioni e malesseri sono proprio legat...