Capitolo 101.

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Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

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Jamie's pov.

"Tu sei decisamente il miglior marito di sempre!" Esclama Dakota, addentando il suo cheeseburger doppio tra le mani. A momenti rovescerà tutto il condimento sul divano, ne sono sicuro. La mia bella signora stamattina ha passato ore ed ore in palestra a fare yoga, per poi tornare a casa con delle buste piene di panini e patatine fritte. Niente da fare.. l'amo anche per questo. Perché non si piega ad un modello che la società impone, perché se le va di fare yoga e poi ingozzarsi di schifezze lo fa. Ed io con lei. Mi conviene approfittare dei momenti in cui riesce a sopportare questa roba, dato che in alcune giornate questo tipo di cibo è off limits e va avanti a crackers.

"Me ne ricorderò quando sarai in sala parto e mi urlerai addosso tutti gli insulti del mondo." Le dico, facendole L 'occhiolino. Lei aggrotta la fronte, continuando a masticare lentamente.

"Non credo proprio." Ribatte, in seguito.

"Oh, fidati.. lo farai." Mormoro, con un tono carico di promesse. Quando alzo il viso verso di lei, noto che è turbata adesso. Ha il viso basso e fissa il cheeseburger tra le mani in maniera assente. Sta sicuramente pensando al parto.

"Hey." Le metto una mano su una gamba. Non avrei dovuto dire così.. so benissimo quanto è spaventata riguardo al parto. Durante questi mesi ho appurato che ha davvero una paura matta del parto, credo che sia normale per ogni donna.. non si tratta di certo di una situazione facile come andare a fare la spesa. Dovrà letteralmente spingere un essere umano fuori dal suo corpo. Insomma.. sarebbe strano se non fosse spaventata per niente. "Va tutto bene... non volevo turbarti." Le dico. Lei sospira e poi scuote la testa in risposta. "Dai.." Le tolgo il panino dalle mani e poso anche il mio nel piatto. "Vieni qui." L'attiro tra le mie braccia, accarezzandole i capelli.

"Mi dispiace..." Sbuffa, frustrata.

"Non devi. Non volevo turbarti." Le ripeto.

"Non dovrei esserlo così tanto." Risponde.

"Non dovevi vedere tutta quella robaccia online." Le sposto i capelli dal viso. "Lo sai com'è internet.. hai un raffreddore e finisci per pensare di avere solo quattro mesi di vita."

"Ho vissuto in prima persona le gravidanze delle mie migliori amiche. Credimi, internet non c'entra niente..." Mi dice, sospirando.

"Andrà tutto bene." La bacio tra i capelli. "È un evento del tutto naturale, oltre che abbastanza spaventoso.. ma ti giuro che una volta che sarà finito saremo felici più che mai." Dico, e lei alza il viso verso di me. "È come se fosse un piccolo prezzo da pagare per una felicità immensa."

"Immensa?" Mi chiede, sorridendo.

"Immensa." Confermo. Non posso fare a meno di sorridere a mia volta. Lei ridacchia e io le rubo un bacio veloce. "E comunque, io sarò con te in ogni momento. Non ti lascerò mai sola."

"Anche se ti insulterò da morire?" Chiede.

"Facciamo così..." Mormoro, stringendola contro il mio petto. "Stabiliamo già da adesso che tutte le parolacce e gli insulti che verranno fuori in sala parto e nelle ore di travaglio, saranno dimenticate immediatamente e mai più prese in considerazione. Okay?" Le chiedo.

"Okay." Risponde. Sorridendo. "Mangiamo adesso.. non voglio fare tardi dalla ginecologa."

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"Ti aiuto." Mormoro, aiutando Dakota a pulirsi la pancia dal gel appiccicoso dell'ecografia. La dottoressa ci ha lasciati da soli per qualche minuto, ed io la sto aiutando a rivestirsi.

"Guarda che mi ricordo ancora come si infilano i pantaloni." Mi dice, ridacchiando e appoggiandosi con le mani sulle mie spalle mentre l'aiuto a rimettersi i pantaloni.

"Mi piace farlo." Scrollo le spalle in risposta. Lei alza gli occhi al cielo ed io le bacio la pancia scoperta, prima di alzarmi e passarle la felpa.

"La dottoressa ha detto che ormai si vede il sesso del bambino..." Mormora, mentre l'aiuto ad infilarsi la grossa felpa rossa di oggi.

"Mi sembra ovvio. Sei di quattro mesi ormai." Replico, passandomi una mano tra i capelli.

"Vogliamo saperlo? Io vorrei saperlo." Chiede.

"Per me va bene." Aggiungo. "Che dici?"

"Beh.. ovviamente mi interessa sapere che stia bene e che sia tutto okay, ma sono curiosa di saperlo.. e poi così possiamo cominciare ad arredargli la stanzetta." Mi dice. "Non credi?"

"Sono d'accordo." Sorrido. Lei si siede sul bordo del lettino ed io mi chino a terra per prendere le sue scarpe ed aiutarla ad infilarsele. So benissimo che può ancora vestirsi da sola senza problemi, ma adoro da morire prendermi cura di lei. E sfrutto ogni occasione possibile per rendermi utile. L'aiuto ad infilarsi le scarpe e gliele allaccio. Nel frattempo ecco che entra la dottoressa.

"Allora..." Inizia, dando un'occhiata al referto che ha tra le mani. "Il bambino sta bene, cresce normalmente. E tu sei in forma." Chiude il referto. "Tutti i valori sono nella norma, e possiamo già vedere il sesso. Avete deciso se volete saperlo o meno?" Ci chiede. Dakota ed io ci guardiamo velocemente in faccia, annuiamo a vicenda e le diciamo che vogliamo saperlo. "Bene." Apre di nuovo il referto e sorride. "Congratulazioni, avrete un bel maschietto."

"Oh mio Dio!" Esclama Dakota, portandosi le mani alla bocca. Oh Dio! Un maschietto, avremo un bambino! Ho sempre desiderato avere un maschietto. "Non posso crederci!" Esclama, prima di buttarsi tra le mie braccia.

"Nemmeno io..." Mormoro, con un filo di voce. Avrò un maschietto. Un figlio con Dakota. Un ragazzino a cui fare da mentore, da guida. Le mie figlie avranno un fratellino a cui badare. Riesco già ad immaginarli tutti e tre insieme.

"È bellissimo!" Dice Dakota. "Sono così felice!"

"Anche io!" Dico. Non posso dirlo con certezza, ma adesso giurerei di avere le lacrime agli occhi. Sento di voler piangere per quanto mi sento felice. Ho amato avere delle figlie femmine, non le cambierei con nessuno al mondo. Mai. Ma ho sempre desiderato anche avere un bel maschietto, come ogni uomo, e tra sei mesi ne avrò uno tra le braccia. Grazie a questa meravigliosa donna. "Non ho parole..." Sospiro, guardandola negli occhi. "Grazie." Le dico, scuotendo la testa. Al tempo stesso vorrei dirle di tutto e niente, ma in questo momento posso solo ringraziarla perché ogni giorno rende la mia vita degna di essere vissuta. Mi rende felice, più di chiunque altro. E non vedo l'ora di donare tutta questa felicità anche al nostro piccolino. Tra soli cinque mesi.

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Buonasera a tutti!
Che ne pensate?

Damie • The love affair IIIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora