3. Zero vita sociale

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Hera

La campanella suona, io mi fiondo a casa, seguita da Hestia che si trascina dietro di me come un'anima in pena, e, una volta arrivata, mi spalmo sul divano. Sto morendo di fame, sto morendo di sonno, sto morendo di...

Ecco come deve sentirsi mia sorella ogni giorno della sua miserabile vita.

Comunque, dicevo, torno a casa e la prima cosa che faccio è lanciare la cartella sul pavimento e buttarmi sulla prima superficie morbida che si presenta davanti a me. 

Hestia borbotta qualcosa e sparisce in cucina, mentre io accendo la TV per la mia consueta maratona dei Simpson pomeridiana. Ogni giorno, alle tre del pomeriggio, dopo quasi un'ora di tragitto sull'autobus, la stanchezza prevale sul mio stomaco vuoto e mi occorre almeno un'altra ora per riprendermi.

Da questo punto di vista, la mia gemella è molto più attiva di me, il che è abbastanza bizzarro, tenendo conto che ha perennemente la morte negli occhi. Sotto questo aspetto, probabilmente, la connessione che si dice esista tra i gemelli compie la sua missione. In poche parole, Hestia prepara il pranzo anche per me.

Non è una pessima cuoca, ma questo, come è giusto che sia, non glielo dirò mai. Mi limito a biascicare un grazie quando mi passa un piatto stracolmo di pasta al tonno. E questa potrebbe essere la nostra ultima interazione della giornata.

E sarebbe davvero stata l'ultima, se il mio cellulare non si fosse messo a squillare, costringendomi a interrompere il mio ben meritato pranzo. Abbandono il piatto sul tavolino del salotto, abbasso appena il volume del televisore e infine prendo il telefono, che fino a poco fa era ancora nella tasca della mia giacca. Guardo il nome sul display e prendo un lungo, profondo respiro. Mia sorella mi osserva con un'espressione scettica sulla faccia, ma non smette di riempirsi la bocca di cibo.

"Ciao Tommy." Saluto il mio interlocutore, rischiando quasi di diventare figlia unica quando ad Hestia va di traverso il boccone.

"Hera con la H! Ti disturbo?"

Sì, mi disturbi. Non ti hanno mai detto che è maleducazione, nonché un rischio per la propria incolumità, interrompere le persone mentre mangiano? 

"No, assolutamente." Alzo gli occhi al cielo e mi lascio cadere all'indietro sui cuscini del divano. La mia schiena colpisce qualcosa di duro e mi rendo conto di aver erroneamente fatto fare al telecomando la stessa fine del povero Cuzco. 

Riposa in pace, piccolo Cuzco.

(Non dite a mia sorella di questo piccolo particolare sulla morte del nostro criceto, la sua dipartita per lei è ancora un mistero.)

Impreco in silenzio, dopo essermi accorta di aver anche cambiato canale e che ora Maria De Filippi sta mediando un'accesa lite tra single anziane, e punto lo sguardo su Hestia, che ora pende dalle mie labbra.

"Senti, cosa ne diresti di uscire? Beviamo un caffè? Prendiamo un gelato? Entrambe le cose?" Una risatina nervosa mi raggiunge dall'altro capo della linea e io sto quasi per rifiutare e far crollare il suo castello di speranze e sogni di noi due che camminiamo verso l'altare, ma poi... poi eccola, l'idea del secolo.

"Portami fuori a cena." Affermo, sicura. Un po' troppo sicura. Okay, sto per fare un disastro di dimensioni epiche, ma come piano B posso sempre emigrare in Honduras e non lasciare traccia della mia precedente vita da adolescente italiana. Potrei farmi crescere i baffi e...

"A cena?" Ripete lui, esitante. 

"Prendere o lasciare, D'Angelo. Allora?" 

Hestia sgrana gli occhi e mi fissa come se fossi pazza, o meglio, come se fossi la più sporca traditrice sulla faccia della Terra. Oh, ma lei non sa. Lei non sa che la sua odiata e adorata sorella ha un disegno ancora più grande in mente.

"V-va bene." Farfuglia il povero malcapitato. Io sorrido più che soddisfatta. "Passo a prenderti più tardi in moto?"

"Certo. Alle otto e mezza. Non fare tardi!" Esclamo e poi, per chiudere in bellezza, riattacco senza nemmeno salutare.

Riprendo il mio piatto di pasta ormai fredda e ricomincio a mangiare. Con la coda dell'occhio mi accorgo che la mia gemella sta cercando di progettare la mia morte in modo che sembri un incidente. Mi giro a guardarla e lei sbuffa, infine torna a fissare la televisione come se quello che ha sentito non avesse la minima incisione sulla sua vita.

"L'appuntamento è per te." Dico, senza troppi giri di parole. "Sono meravigliosa e ho finto di accettarlo, ma..." Breve pausa per dare enfasi. "Ci andrai tu."

"Tu che cosa?!" Sbraita, scattando in piedi agile come un puma a cui hanno appena rubato una bistecca da sotto il naso. Certo, forse non la prenderà bene ora, ma sono sicura che un giorno mi ringrazierà. "Cos'hai nel cervello?! Pensi che non si accorgerà della differenza? Sei davvero convinta che non noterà che al posto della sorella perfetta, tutta cuoricini e fiorellini, ci sono io? Mamma e papà avranno dato a te la bellezza, ma quanto a furbizia non ci siamo proprio!"

Urla così tanto e tutto di fila, che sto quasi per proporle un provino per una band metal. Ma devo essere calma e risoluta.

"Ti presto i miei vestiti." Replico, fingendo un'aura di pace e serenità che non mi appartiene. "E poi lo sanno tutti che hai una cotta per lui."

La vedo arrossire come zio Giovanni quando due Natali fa stava soffocando con un'arachide. Mi punta un dito contro. "Io non ho una cotta per..." Cede ancora prima di terminare la frase, complice la mia espressione da saputella. "Se la mia vita sociale finirà per questo, io..."

Scuoto la testa e con un gesto della mano scaccio metaforicamente ogni sua obiezione. "Non può succedere."

Lei incrocia le braccia al petto e punta gli occhi su di me. Sa che sto per sputar fuori una cattiveria delle mie, una di quelle permesse solo tra sorelle costrette contro la loro volontà a vivere sotto lo stesso tetto e a condividere la stessa aria. 

"Su, sentiamo." 

Mi esorta, poco impressionata.

"La tua vita sociale non è mai iniziata, piccola creatura dell'Inferno."


***

ANGOLO AUTRICI

Ma che simpatica Hera con la H, che simpatica...

Questo piano ideato a mo' di gioco resterà nient'altro che un'occupazione contro la noia o prenderà pieghe inaspettate?

Chi lo sa! Vedremo che cosa ne penserà Hestia nel prossimo capitolo, in uscita mercoledì 13, dove conosceremo anche due capisaldi, perni, colonne portanti di questa storia, a cui è stato dato il difficile ruolo di "amici".

Da Daffy e C. è tutto, grazie e alla prossima! 💜💜💜

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