Dove l'oceano si mischia col cielo, dove il sole cala sull'orizzonte, dove la luna balena in un mare di stelle, io ti vedrò.
Cercherò i tuoi occhi celesti nell'oscurità della notte, mi rifugerò sotto la mia, anzi, sotto la nostra coperta per lasciarmi inebriare dal suo calore e ti penserò, consapevole che nella lucentezza delle stelle, io ti vedrò.
L'Irlanda non è la stessa senza di te: mano nella mano danzavamo per le strade come farfalle intente a spiegare le loro ali, calcavamo l'asfalto con grazia, con leggiadria, come volando di fiore in fiore per poi stringerci le mani, guardarci, perderci l'uno negli occhi dell'altra e scambiarci un tenero bacio, simbolo del nostro più genuino amore.
E mentre rimembro dei momenti trascorsi in tua compagnia, mentre ripenso a te, mentre ripenso a noi, mi perdo nel cielo che appare geloso di tutto il tempo che ti sto dedicando e delle attenzioni che ti sto riservando, forse convinto di valere ben più della nostra meravigliosa relazione; lo assecondo per un momento, consentendogli di attrarmi e stupirmi com'è sempre in grado di fare.
Rivolgo i miei occhi nostalgici verso le fatue onde che accarezzano le rocce e sorrido, contento di essere qui, seduto su questo immenso promontorio a contemplare l'infinito, mentre sfioro la fresca rugiada sull'erba sottile e riemergo dal profondo pozzo del passato per dirigermi verso il vasto tunnel del futuro, nel quale entrerò non appena ti lascerò andare, fingendo di non aver mai visto nelle tue iridi il riflesso offuscato di colui che, un giorno, mi avrebbe potuto chiamare papà.
Ed ora che il vento comincia a soffiare con più convinzione, mi sembra di averti accanto a me, intenta a scompigliare i miei capelli color biondo ramato; ed è come se questa brezza stesse portando via con sé la dolce malinconia che si stava addentrando nel mio corpo, inducendo il mio sguardo a volgersi verso ogni magnifico dettaglio che mi circonda.
Il mio cuore è e sarà sempre diviso a metà: la prima spetta a te, spettacolo da ammirare nonché gioia della mia vita, e la seconda spetta all'Irlanda, terra dove ci siamo conosciuti due anni fa grazie a un viaggio d'istruzione organizzato dalla nostra scuola e dove abbiamo sperimentato per la prima volta l'amore, sentimento allora sconosciuto ad entrambi.
Ci siamo scambiati il primo sguardo al momento dell'imbarco, quando abbiamo scoperto di essere compagni di viaggio; l'imbarazzo ha subito preso il sopravvento, portandoci ad ignorarci per tutta la durata del volo consapevoli che, in cinque settimane, avremmo avuto molte altre occasioni per interagire: e così è stato.
Tu avevi una passione sfrenata per la fotografia, ti eri persino portata dietro la tua migliore macchina fotografica per immortalare qualsivoglia paesaggio, qualunque spettacolo di cui l'Irlanda è ricca, mentre io, grande ammiratore della natura, mi limitavo ad osservare con curiosità tutto ciò che mi circondava e trascorrevo le ore su quello che, da quando ci siamo dati il nostro primo, candido bacio, sarebbe poi diventato il nostro promontorio.
E adesso che mi ritrovo qui, ad ascoltare il potente scroscio delle onde, lo stesso che ho udito poco prima di vedere il tuo viso inghiottito dall'oceano, mi sento l'uomo più fortunato del mondo ad averti incontrata, ad averti scelta tra miliardi di persone e, soprattutto, ad averti amata come nessun altro aveva mai fatto.
Anche se non ti rivedrò mai più, sappi che ti amo, Eleonore: sei stata e sarai per sempre la donna della mia vita.
#storietraleditacontest
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Irlanda (Eleonore)
General FictionL'Irlanda, la terra di Eleonore. Il mio promontorio. Il nostro promontorio. E' bastato un viaggio di istruzione per avvicinarci; è servita la profondità dell'oceano per dividerci.