Capitolo 12

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Oggi è il gran giorno. Tra poche ore si terrà la prima partita che darà inizio alla stagione di football e nel mio caso è la prima volta che partecipo come cheerleader ufficiale in una partita del college. Fino a stamattina ci siamo allenate senza sosta, senza prendere un momento per respirare. E finalmente stasera potrò vedere se i miei sforzi sono valsi qualcosa. Inoltre, se i ragazzi vinceranno questa partita, si qualificheranno a uno dei campionati più importanti, che potrebbe aprire molte porte come giocatori dato che potrebbero esserci dei reclutatori di alcune squadre. Lexy vedendo la mia bravura, ha deciso di mettermi come vice capitano, dato che quella precedente era la tipica ragazza senza cervello. Agli allenamenti non faceva altro se non pensare a non rompersi le unghie, perciò vi lascio immaginare come svolgeva gli esercizi; dopo essere stata rimossa dal suo ruolo ha deciso di abbandonare la squadra, e di questo Lexy non poteva che esserne contenta dato che non la sopportava.

Finisco di mangiare la carne insieme all'insalata e torno in stanza per riposarmi un minimo dato che sono distrutta. Madison non ha nemmeno mangiato, si è direttamente fiondata in camera. Per questo motivo le ho preso un trancio di pizza da mangiare nella nostra cucina, se non ha forze come pretende di potersi esibire?

‹‹Mad ti ho portato il pranzo. Vedi di mangiarlo tutto o Lexy ti caverà un occhio.›› dico poggiandole la pizza sul comodino.

‹‹Cosa farei se non ci fossi tu!››

‹‹Me lo chiedo anche io. Vado a farmi una doccia.››

Getto per terra tutti i vestiti e aspetto che il getto dell'acqua si riscaldi fino a diventare quasi bollente.
Ho bisogno di rilassare i muscoli se voglio essere in perfetta forza per questo pomeriggio.
Rimango ferma nella doccia non so quanto tempo, e quando mi accorgo che è meglio che mi sbrighi, inizio a insaponarmi. Getto sui capelli mezzo flacconcino di shampoo e prendo a sfregare mentre penso.
Venti minuti dopo sono avvolta nel mio accappatoio morbido mentre tento di asciugarmi. Torno in camera a prendere dei vestiti asciutti, ma poi decido di indossare direttamente la divisa da cheerleader. Asciugo i capelli con una certa fretta e faccio la coda per finire con il fiocco.
Io e la mia migliore amica ci incamminiamo verso il campo, dove ci sono già i ragazzi che fanno riscaldamento.

‹‹Ehi Alyssa!›› strilla mio fratello venendo verso di me.

‹‹Emozionato per la partita?››

‹‹Puoi dirlo forte. Stiamo correndo già da dieci minuti buoni.›› dice.

‹‹Non hai bisogno che ti dica di non rispondere alle provocazioni vero?››

‹‹No. Piuttosto dovresti dirlo a Travis. Oggi sembra in vena di dramma.››

‹‹Lo farò se Lexy mi lascerà un attimo per respirare. Buona fortuna!›› dico facendo dei passi indietro.

‹‹Aspetta!›› dice raggiungendosi Isaac.

‹‹Non me lo dai il bacio portafortuna?››

‹‹No.››

‹‹Allora me lo prendo da solo.›› dice prendendomi le guance e stampandomi un bacio.

‹‹Brutto idiota!›› dico mentre corre via.

‹‹Buona fortuna anche a voi!›› dice ridendo.

Torno dalle mie compagne e inizio a riscaldarmi. La gente sta già arrivando, così come le squadre avversarie. Alziamo tutte un sopracciglio quando vediamo entrare in campo le cheerleader avversarie. Se queste sono le nostre avversarie, allora io so giocare a lacrosse. Sono troppo scialbe per esserlo!

Mezz'ora dopo l'arbitro fischia, segno che la partita sta per iniziare. Iniziano ad alzarsi cori di voci e urla di incoraggiamento, oltre a frasi sconce rivolte a noi cheerleader che stiamo entrando in campo. Tra noi e le altre ci sono solo sguardi di sfida, che si concludono solo quando i ragazzi ci affiancano. Ogni giocatore si posiziona dietro a noi per aiutarci nello svolgimento, e guarda caso il mio compagno è proprio Isaac.
Quando finalmente la partita inizia cerco di seguire per quanto mi è possibile con lo sguardo il pallone, ma mi è quasi impossibile dato che devo muovermi senza sosta.
I primi a prendere il pallone sono i nostri giocatori, ma dopo pochi metri un avversario si avventa su Tyler, che riesce a schivarlo.
Onestamente non pensavo che le combo Dylan - Isaac e Tyler - Cody fossero le carte vincenti della partita.

Per tutto il primo tempo i ragazzi non fanno altro che correre e correre, rubarsi il pallone a vicenda e segnare oltre a cercare di evitare le provocazioni; Travis ha quasi tirato un pugno ad uno dell'altra squadra perché lo aveva stuzzicato. Sono grata all'arbitro quando finalmente segna il quarto d'ora di pausa. Abbasso le braccia stanche e prendo la mia bottiglietta d'acqua svuotandola per metà. I ragazzi sono andati negli spogliatogli, perciò li raggiungo.

‹‹Bel lavoro ragazzi!›› dico entrando. Dò una pacca a mio fratello e un bacio ad Isaac, per poi fare i complimenti agli altri.

‹‹Travis posso parlarti?›› chiedo.

‹‹Si. Arrivo.›› dice mentre si asciuga il sudore.

Esco e lo aspetto fuori all'aria aperta appoggiata al muro, cercando di regolarizzare il respiro.

‹‹Cosa ti avevo detto?›› sbotto quando esce.

Alza gli occhi al cielo e non mi risponde.

‹‹Non puoi risponde alle provocazioni! Se lo fai potresti saltare il campionato!›› dico arrabbiata.

‹‹Lo so. Non ho bisogno che mi fai da mamma chioccia.››

‹‹So cosa è successo due anni fa, Travis. Dave me lo ha raccontato. Ma la mia domanda è: vale la pena essere buttati fuori dalla squadra per picchiare uno stronzo?››

‹‹Si. E lo rifarei se si azzardasse a dire quello che ha detto un altra volta!›› urla.

‹‹Posso sapere almeno cosa ha detto?›› chiedo più calma.

‹‹Non credo di volertelo dire.››

‹‹Va bene. Lo sai che ci sono se hai bisogno di parlare vero?››

‹‹Si.››

Lo abbraccio anche se rimane rigido con il respiro spezzato e gli occhi spiritati. Sbuffo e attraverso il campo per tornare dalle mie amiche, ma mi imbatto proprio nello stronzo che non ha fatto altro se non provocare per tutta la durata del primo tempo.

‹‹Stai attento, idiota.›› dico dandogli una spallata.

‹‹Arrabbiata chiappe d'oro?›› dice ridendo.

‹‹Come mi hai chiamata?›› dico girandomi e fulminandolo con lo sguardo.

‹‹Sei anche sorda?››

Eh no. Io questo lo faccio fuori. Prendo un respiro profondo, ma non riesco a contenere la rabbia e lo prendo per la maglietta avvicinandolo a me.

‹‹Ascoltami bene, stronzo, vedi di giocare e di non rompere le palle ai miei amici, altrimenti trovo un modo di farti uscire dal campo. E le conseguenze non saranno belle.››

‹‹E tu vorresti picchiarmi?›› chiede quello.

Prendo la sua mano e la faccio girare dietro alla sua schiena.

‹‹Ho praticato per anni arti marziali, so come fratturarti il polso e mettersi al tappeto in due secondi. Scegli tu cosa fare.›› mormoro arrabbiata.

Dalla sua bocca esce solo un grugnito sommesso, e quando mi accorgo che potrei davvero fargli del male lo lascio andare. Torno dalle mie amiche e aspettiamo una manciata di secondi prima che venga fischiato l'inizio del secondo tempo.
I ragazzi rientrano in campo e sorrido nel vedere che Travis sembra essersi calmato.
Il secondo tempo sembra più tranquillo; ci sono diversi touchdown da parte di tutte e due le squadre ma alla fine a vincere siamo noi. Tutte le gradinate scoppiano in un boato assordante, mentre io corro verso mio fratello che mi solleva in aria appena mi vede.

‹‹Abbiamo vinto!››

‹‹Siete stati grandi!›› dice Phoebe abbracciando Dave.

Io stampo un bacio ad Isaac, che siccome non gli basta, continua a baciarmi.
I festeggiamenti procedono bene fino a quando non arriva il ragazzo di prima, ancora più arrabbiato per aver perso.
Sembra voler attaccar briga, ma Travis non gli da nemmeno il tempo di aprire bocca che gli si fionda addosso.

‹‹Travis no!›› urlo quando il suo pugno tocca la guancia del ragazzo.

Il ragazzo si accascia e si tiene lo zigomo dolorante.

‹‹Scusate ma dovevo togliermi questa soddisfazione.›› dice guardandosi le nocche.

‹‹Sei sempre il solito!›› dico scuotendo la testa e sorridendo.

Never Say Never || Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora