7. Zero buonumore

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Hera 

Apro gli occhi e maledico me stessa. 

Mi alzo dal letto e maledico mia sorella.

Mi guardo allo specchio e... No, non posso maledire nessuno davanti a cotanta bellezza.

Mi faccio una doccia, mi vesto e maledico Tommaso D'Angelo.

Posso andare in giro vestita come un'anima persa tra i peccatori dell'inferno dantesco? Devo uscire di casa con questa roba addosso e con...? Non ci voglio pensare.

Mi faccio il segno della croce.

Hestia entra in bagno, fresca come una rosa. Indossa i miei jeans azzurro chiaro modello boyfriend - ah, che burlona - e il mio top bianco con i laccetti sulla schiena. Si trucca canticchiando, ripeto, canticchiando, e si spazzola i capelli con la mia spazzola verde pastello.

E io sono vestita come una maledetta zebra in salopette!

"Metti un po' di kajal nero sugli occhi, Hera." Mi consiglia candidamente. Sorridendomi pure. "Oh, hai già quel velo di omicidio negli occhi, stai andando benissimo!" Cinguetta entusiasta.

"Entro stasera sarò figlia unica." La minaccio a denti stretti, prima di sbuffare e tentare di disegnarmi sulla faccia quel misto tra vampiro e panda agonizzante in via d'estinzione che è perennemente presente sul viso di mia sorella. Lei nel frattempo è uscita ed è andata a chiacchierare amorevolmente con nostra madre, che probabilmente non si è nemmeno accorta dello scambio.

Ringhio sottovoce per tutto il tempo che passo andando in giro per la casa a cercare pretesti per non ammazzare la mia gemella, ma proprio mentre sono in camera mia a mettere i miei libri nello zaino a scacchi neri e bianchi di Hestia, mi accorgo che lo schermo del mio cellulare è acceso e su di esso campeggia un messaggio.

Tommy D'Angelo mi ha appena mandato il buongiorno. Cioè, l'ha mandato a Hestia, che poi sarei io. No, aspettate, Hestia è me.

Santissimi numi conosciuti e sconosciuti, ho bisogno di una seduta dal mio terapista.

(In realtà io non ho un terapista, ma fa così chic dichiarare di aver la necessità di parlare con lui in tono drammatico.)

Beh, comunque, dicevo che Tommy mi ha mandato un messaggio con tanto di trentasette cuoricini annessi. Sì, li ho contati.

Il ragazzo si sta facendo prendere la mano, a quanto vedo.

Dovrei dirlo a Hestia?

Nah. Me ne dimenticherò fino a domani, come vendetta per avermi conciata come una disadattata sociale.

Buongiorno 💜, gli rispondo, limitandomi a un cuoricino solo. Un cuoricino viola, per far sì che non fraintenda con quello rosso.

Poggio il telefono sulla scrivania e riprendo a sistemare le cose nella cartella, ignorando la voce di mia sorella in sottofondo che probabilmente ora è passata a parlare al telefono con Ste. Gli sta raccontando la serata, nei dettagli. Dettagli che a me non ha svelato, la maledetta. Dobbiamo fare un discorsetto.

Sto per precipitarmi nella sua stanza come un uragano nero in cerca di vendetta, ma la vibrazione del mio cellulare mi costringe per la seconda volta a dar retta al mio quasi fidanzato. Al fidanzato della mia gemella cattiva, volevo dire.

Grazie per la serata di ieri, Hera con la H. Rifacciamo? Alzo gli occhi al cielo con così tanto trasporto che non mi stupirei se rimanessero bloccati all'indietro. Non rispondo. Che rimanga sulle spine, così impara a non far innamorare mia sorella e a far di conseguenza pagare tutto a me.

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