Salve a tutti, io sono Alexandra Evans ma chiamatemi Alex, sono una ragazza di 16 anni della California.
Sono abbastanza alta e magra, ho i capelli castano scurissimo e gli occhi dello stesso colore coperti dagli occhiali rotondi e da una frangetta che copre perfettamente la mia fronte.
La mia famiglia è composta da papà Matthew Evans che è un uomo molto dolce e alle volte molto severo, mamma Amanda Morris che è la più severa ma noi figli sappiamo che lei lo fa per il nostro bene e i miei fratellini Gabriel e Lily che sono due gemelli di 10 anni che popolano la casa.
Io frequento il terzo anno del liceo alla Pacific High School una delle scuole più conosciute della California e, quest'anno, i professori e i compagni cambieranno per l'ennesima volta.
Sono tre anni che prego affinché mi capitino compagni decenti ma, purtroppo, le mie preghiere non sono mai state ascoltate dato che in classe sono stata abituata a tutte le persone possibili ed immaginabili che ci siano su questo pianeta.
Tra i compagni più bizzarri che ho avuto posso citarvi il nome di Richard Hales un ragazzo che amava scaccolarsi in pubblico e attaccare quelle "pepite d'oro" sotto al banco e sinceramente non voglio ricordare le volte quando quelle viscide palline sono state attaccate persino ai miei quaderni.
Eh sì... purtroppo a scuola abbiamo a che fare con molte persone diverse e nonostante tutto dobbiamo cercare di farcele piacere dato che con loro dovremmo passare quasi la maggior parte del nostro tempo.
Perché vi parlo di scuola? Semplice, oggi sono appena finite le vacanze estive e, con molto entusiasmo e voglia di vivere, mi dirigo alla magnifica Pacific High School o come la chiamano le persone della zona "il manicomio" dato che lì i ragazzi sono molto conosciuti per la loro rumorosità.
Arrivo a scuola e mi dirigo in segreteria per ritirare il mio nuovo orario, la lista dei libri, la lista dei professori, la chiave dell'armadietto e conoscere con tanta impazienza la mia nuova classe dove si trova.
Come al solito il tempo non è dalla mia parte e, arrivata leggermente in ritardo, la segreteria è piena zeppa di ragazzi che sono in fila per ritirare le loro cose.
I minuti passano e mi chiudo nei miei pensieri infilando gli auricolari nelle orecchie per distaccarmi da quel momento di ansia e stress che mi stava facendo impazzire.
Ad un tratto la mia spalla viene toccata per circa tre o quattro volte e mi accorgo che a chiamarmi è un ragazzo alto, magro, occhi azzurri e capelli castani che mi fa segno che è appena arrivato il mio turno.
La segretaria Miranda Reed mi fissa dalla testa ai piedi e, come ogni anno, non ricorda minimamente il mio nome e quindi sono sforzata ad aprire la bocca e a pronunciare a stento
"S-sono Alexandra Evans, signorina, si ricorda di me?"
mi fissa senza rispondere alla mia domanda e mi porge i fogli senza smuovere un muscolo della sua faccia e mostrando sempre la sua stessa espressione imbronciata, imbruttita dalle rughe.
Mi giro e noto che il ragazzo di prima veniva dopo di me e quindi decido di ringraziarlo perché grazie a lui ho evitato una gigantesca ramanzina da parte della Reed.
"Hey, grazie per avermi 'svegliata'" dico al ragazzo misterioso facendogli un sorriso
"Ah, figurati, per caso sei nuova? Non ti ho mai vista in giro" mi domanda
Ma come?! Sono in questo istituto da tre anni... com'è possibile che mi abbia scambiata per una nuova?!
"Non sono nuova, veramente sono qui da tre anni ormai" gli rispondo in modo educato quando internamente stavo quasi scoppiando dalla rabbia
"Oh, bene, siamo allo stesso anno... io sono James Ackles piacere" si presenta lui
"James, mh, ti avrò già sentito nominare ehm comunque io sono Alexandra Evans ma chiamami Alex" gli dico
"Va bene 'Alex' ci becchiamo in giro per i corridoi allora ahahah" mi dice per poi allontanarsi con dei ragazzi in fondo al corridoio che lo stavano aspettando.
Leggo quel che c'era scritto sui fogliettini che mi aveva consegnato la Reed e mi dirigo nell'aula A16 che si trova al primo piano.
Entro in classe, saluto la professoressa e mi siedo da sola in uno dei diciotto banchi presenti.
La classe non è molto ampia: ha tre finestre, una cattedra, diciotto banchi divisi in tre file da sei, una lavagna multimediale attaccata al muro sulla sinistra, una lavagna di ardesia attaccata al muro alla destra della lavagna multimediale e infine un planisfero attaccato al muro della parte posteriore della classe.
Inizio a guardare i miei compagni di classe mentre la professoressa dice le solite sciocchezze che ci ripetono ogni singolo anno, a partire dalla storia della scuola fino al comportamento da assumere durante quest'anno.
In quel momento l'unica cosa che mi interessava era vedere chi avrei dovuto avere attorno per il resto dell'anno e tutti mi sembravano più o meno normali tranne quattro ragazze che hanno carpito la mia attenzione.
La professoressa fa l'appello e finalmente so i nomi di quelle ragazze che, più degli altri mi hanno colpita.
Da quanto ho capito una ragazza si chiama Jade Weslay ed è seduta in fondo alla classe, è alta, magra, la pelle scura, gli occhi color nocciola, i capelli lunghi e ondulati di colore nero abbelliti da una sfumatura di blu sulle punte e porta gli occhiali.
Al secondo banco della stessa fila è seduta Claire Collins una ragazza altrettanto magra e alta dai capelli castano chiaro e gli occhi nocciola.
E infine Meg Novak la ragazza che un tizio della mia classe ha nominato "quella dal cognome strano" ma comunque è una ragazza molto alta e magra, porta gli occhiali, ha gli occhi scuri e i capelli castano oscuro ondulati.
Ah, quasi dimenticavo, oltre a loro tre c'è un'altra ragazza che ha catturato la mia attenzione e il suo nome e Olivia Anderson, nessuno qui non conosce il suo nome perché lei è la 'più popolare della scuola', o almeno così dice.
È una ragazza piuttosto biondina, dagli occhi verdi, le labbra sempre tinte di rossetto, alta, magra e sempre vestita con capi di abbigliamento diversi usciti magari da una rivista di moda.
Ebbene sì, un primo giorno di scuola coi fiocchi.
Nessuno ha provato a rivolgermi la parola tranne quel presunto James che, per un attimo, è stato il mio 'principe azzurro' per avermi svegliata dalla mia eterna distrazione.
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Tra i banchi
Teen FictionIn questa storia è narrato il susseguirsi di varie vicende che sconvolgerà sia nel bene che nel male la vita di Alexandra Evans e dei suoi amici conosciuti per caso tra i banchi scolastici...