•Capitolo 22•

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La visita con il dottor Tyler andò piuttosto bene e quando gli spiegai che i ricordi ancora non erano tornati mi rassicurò dicendomi che presto sarebbero ricomparsi. Raegan si dimostrò incredibilmente interessata ai diversi casi di trauma cranico, costringendo il povero Tyler ad elencargli qualche episodio. Infine, lei gli lasciò il suo numero di cellulare sopra la sua scrivania non appena lui si assentò un momento. In un bigliettino. Ovviamente lei aveva impedito ad Andrew di accompagnarci. Avevamo riso così tanto dopo, che avevamo finito con il decidere di mangiare insieme qualcosa fuori per scambiare due chiacchiere. La adoravo. Quando le raccontai del mio pomeriggio con Andrew parve sorpresa nel sapere che eravamo usciti insieme a Maya. Quando le chiesi il motivo, cambiò repentinamente argomento. Quindi, nonostante la mia perplessità, avevo lasciato correre. Ma lo avrei chiesto ad Andrew.

Quella mattina incontrai Finn di fronte al mio armadietto. Ci eravamo sentiti la sera precedente e aveva detto che doveva parlarmi a proposito di quel bigliettino.

"Nessuna notizia." Mi fece sapere, l'aria delusa. Si guardò un momento intorno, circospetto prima di continuare."Mi dispiace. Chiunque lo abbia scritto deve avere coperto le sue tracce."

Lo ringraziai, appoggiando il fianco al mio armadietto."Pensi che si tratti della stessa persona che credo mi abbia seguita?"L'ansia tornò a tormentarmi."O magari quel bigliettino era soltanto uno stupido scherzo e io..."

"Kimberly." Interruppe bruscamente il flusso delle mie parole."Se credi che qualcuno ti segue, probabilmente è così."

La sincerità indiscussa di Finn non finiva mai di sorprendermi."Fantastico." Mormorai, deglutendo."Grazie."

Finn scosse lentamente il capo."Non voglio spaventarti, ma non voglio che ti succeda qualcosa di brutto."Il suo viso mostrava tutta la sua preoccupazione nei miei confronti."Credo proprio che dovresti parlarne con i tuoi, Kimberly."

"Cosa?"Avevo la voce stridula, quindi cercai di abbassarla immediatamente quando diverse teste si voltarono nella mia direzione. Arrossii."Assolutamente no."Proseguii a bassa voce."Te l'ho detto, non metterò nessun altro in mezzo a questa assurda situazione."

"Assurda?" Esclamò, emettendo una risata nervosa."C'è qualcuno che ti segue e ti lascia bigliettini intimidatori e tu non vuoi dirlo a nessuno?" Strinse le labbra in una linea retta, l'espressione dura.

"L'ho detto a qualcuno." Mormorai, agitata. Feci un cenno con la mano nella sua direzione."A te."

Si sistemò la tracolla della sua borsa sulla spalla, spazientito, prima di afferrarmi un braccio e trascinarmi in un angolo più tranquillo accanto alla fontanella d'acqua."Devi essere impazzita." Mi stava ancora trattenendo per il braccio, senza stringere però."Vuoi rischiare che ti capiti qualcosa?"

Un brivido mi corse lungo la schiena, mentre mi lasciava andare emettendo un profondo sospiro."No." Mormorai imbarazzata. Sembravo davvero così stupida? Volevo che nessuno si preoccupasse per me, tutto qui. Inoltre, poteva davvero trattarsi solo di uno stupido scherzo di pessimo gusto.

Il suo sguardo corse dalle mie labbra ai miei occhi."Parlane con qualcuno, per favore." Aveva l'aria apprensiva."Qualcuno ce non sia io."

Scossi il capo."No, Finn io posso.."

"Non costringermi a parlarne con i tuoi." Mi mise in guardia, sistemandosi gli occhiali rettangolari sul naso."Perché lo farò."

Spalancai gli occhi."Non lo faresti."O almeno era quello che speravo.

Inarcò un sopracciglio chiaro."In fondo lo sai bene che lo farei." Suonava proprio come un avvertimento.

"Cosa state confabulando?" Entrambi sobbalzammo quando sua sorella Emma ci comparve accanto. I capelli rossi erano rilegati in una treccia che portava su una spalla. Oggi non portava gli occhiali, quindi immaginai che avesse le lenti a contatto. Mi sembrava passata una vita dalla volta in cui l'avevo soccorsa da quello stronzo di Derek. La vedevo di rado, ma era passato un po' di tempo dall'ultima volta che avevamo chiacchierato.

The bad boy's loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora