Silas, quella notte, osservava dal marciapiede la figura di Damian china sul computer alla ricerca di qualcosa.Erano le due di notte, e ancora l'agente non si era deciso ad andare a dormire.
Ma per sua fortuna, Silas osservava oramai da intere settimane l'agente, dunque era perfettamente conscio del fatto che qualsiasi cosa stesse cercando così angosciosamente, alla fine avrebbe dovuto abbandonarla poiché il sonno sarebbe venuto a bussare alla sua porta tra non molto.
Sorrise tra sé e sé, pregustandosi il momento nel quale i suoi affilati canini avrebbero squarciato la morbida ed invitante carne di Damian e si sarebbe finalmente abbeverato del dolce nettare che era il suo sangue.
Mancava ancora molto al concludersi del suo piano, ma ciò non gli dispiacque poi molto dal momento che non aveva alcuna fretta.
In fondo, aveva l'eternità davanti a sé.E mentre Silas passeggiava lungo il marciapiede sottostante l'edificio dov'era ubicato l'appartamento di Damian, quest'ultimo batteva le dita in modo frenetico sui tasti del suo pc.
Continuava a cercare qualsiasi informazione pubblica su Victoria Reyes, ma a parte i suoi profili Facebook ed Instagram ancora attivi, nulla di più.
Sbuffò infastidito e si portò le mani tra i capelli: era in un vicolo cieco.
L'unica cosa che sapeva era che il killer, quasi sicuramente, era un emulatore dell'assassino che tempo addietro avevano arrestato: il modus operandi era lo stesso, con l'unica differenza che il serial killer precedente aveva scelto solo vittime maschili.
Questo, invece, oltre a non essere ancora un killer seriale poiché aveva eliminato una sola vittima—e Damian sperava in cuor suo che rimanesse solo una—, la scelta era ricaduta su una ragazza.
Dunque, le motivazioni potevano essere anche diverse: magari questo emulatore aveva ucciso Victoria non perché pensava che fosse chissà che demone degli inferi, ma poteva anche essere un crimine passionale, volutamente mascherato imitando il modus operandi dell'altro killer.
Oppure un omicidio volto ad esorcizzare un brutto rapporto avuto con la madre durante l'infanzia, o ancor peggio, un complesso di Elettra non tanto verso la madre, quanto per la figura femminile da eliminare per poter raggiungere l'obbiettivo, ovvero il fidanzato della vittima.
Come il killer emulatore fosse riuscito a copiare—ed anche in maniera accurata— l'altro killer, non era rilevante: le informazioni di come erano avvenuti gli omicidi, volente o nolente, erano arrivate anche nelle grinfie di qualche giornalista e dunque, sui giornali e online.
Per cui, reperire quelle informazioni era un gioco da ragazzi.
L'unica cosa che poteva impressionare era, appunto, l'accuratezza dei dettagli che il killer emulatore si era premurato di rispettare.
Nulla era dettato dal caso, il modus operandi era così uguale da risultare ancora più macabro e spaventoso.
Damian se lo sentiva nell'anima che era vicino ad una pista, che stava riuscendo a risalire dal tunnel e arrivare alla luce.
Si portò le dita sul ponte del naso e lo massaggiò, come se que gesto gli potesse far arrivare la soluzione dall'alto.
Ripercorse mentalmente i piccoli sviluppi che aveva fatto, le riflessioni da poco scritte su un documento Word per non perderle, le varie e possibili turbe psichiche che potessero affliggere il killer, fino a che non gli venne un'idea.
Rilesse la parte nella quale si ipotizzava che il killer potesse avere avuto un'infanzia difficile, problemi con la madre, o un attaccamento ossessivo verso il padre.
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The Smell Of The Shadows
Misterio / SuspensoUn ragazzo di 25 anni di Seattle, Damian, è da poco entrato a far parte dell'FBI, sogno che custodiva fin da bambino. Tra casi irrisolti, omicidi e la vita frenetica di tutti i giorni, una mattina si sveglia con dei strani segni sul collo; sembrano...