Femmes Fatales

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Sono stato l'amante di due donne bellissime, in un ciclo continuo di perversione.
Una mora e l'altra rossa, estatiche.
Ho viaggiato molto eppure certe sere, seduto al tavolino di un balcone di un qualche albergo di una qualche città europea, sorseggiando un drink, mi sembra di non essermi mosso.
Non devo essere scappato molto lontano se alla fine sono sempre incappato nelle stesse due donne.
Non potendo scappare da nessuna delle due ho dovuto concedermi a ognuna, spesso insieme.
A volte mi trovavo a non distinguerle.
Non so se fossero loro a mascherarsi
O più semplicemente non capivo io la differenza
Forse le ho confuse una volta di troppo.
Chi sono loro?
Chi sono io?
Chi lo sa?
Forse importa?
Sotto a questo cielo e queste luci che fanno da sfondo ai miei pensieri di certo non significa molto.
Ma soprattutto di fronte a questo drink.
In fondo, sto solo delirando,
O forse dico proprio la Verità.
Non sono solamente i pazzi a conoscerla d'altronde?
Non so assolutamente cosa stia scrivendo, sto sbiascicando parole da una penna sopra un tovagliolino da cocktail mentre guardo le stelle bruciare e fumo troppe sigarette.
Stasera va così, ma forse domattina tutto sarà magicamente tornato a girare bene.
Non che ci creda più di tanto, ma è il tipo di frasi che bisognerebbe dire in queste occasioni.
Chissà se sono davvero io a parlare:
Forse il fatto che mi ritrovi molto spesso in questo stato non implica che io sia realmente così.
O forse sì.
Dipende a cosa credi.
Il volo domattina partirà abbastanza presto.
Io sarò sempre il solito ritardatario, che si dimentica di farsi la barba, di dormire abbastanza, quello che lascia sicuramente qualcosa in stanza convinto di averlo messo in valigia, in mezzo ai vestiti magari.
Come fanno le persone a credere in me, se io per primo non lo faccio?
Ma è che loro non lo sanno nemmeno, è sicuramente così.
Se sapessero che io per primo ho queste crisi esistenziali, chissà tutti come andrebbero fuori di testa.
Però se esisto dev'esserci un motivo.
Forse appartengo ad un tempo ormai lontano, forse oggi sono solo passato di moda.
Sono ritenuto alternativo, un'edizione limitata.
Poveri idioti.
Come se non si ricordassero che anche contro ogni logica e motivazione sono lì con loro, lo sono sempre stato, e forse non smetterò mai di esserlo.
Gli basterebbe aprire gli occhi, guardarsi affianco e possono essere sicuri che io sarò lì con una sigaretta in bocca che ironizzo su qualunque cosa mi passi davanti.
Una volta ero un Dio.
Un punto di arrivo, uno scopo da perseguire per tutta la vita.
Ora sono solo un passante vestito abbastanza bene ma inspiegabilmente sempre fuori moda, tanto per non smentirmi.
È così che va: sono distratto.
Spesso annoiato e disperato.
Non saprai mai quando ti accarezzerò il cuore mentre dormi semplicemente per il fatto che neanche io lo so.
Ma quando parlo se non altro mi senti.
Altre volte invece sono solo una delle tante voci che gridano nella notte e che raggiungono solo certi cuori.
Sempre meno si direbbe.
Non dico di essere perfetto, ma ci provo.
Non sarei mai stato capace di immaginare la mia vita qualche anno fa,
e scommetto che nemmeno voi vi eravate mai immaginati che io potessi esser così,
io,
io che sono Amore.
E nemmeno le mie amanti.
Sempre loro due,
Una bionda e una rossa:
Vita e Morte.

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