"-Domanda:
Ti manca?
-No.
-Si, senno mi avresti
risposto chi?.
-Dipende a cosa vai a pensare.
-A Dimitri, mio cugino?
-Aspè Dimitri chi?
Io parlavo di mio padre.
- Non mi freghi."Capitolo forty-one
Se lei fosse qui, sarebbe così delusa da me. Lei mi aveva aiutato ad uscirne, ed io le avevo promesso che non ne sarei più rientrato. Lei mi aveva promesso che non ne avremo più fatto parola. Io le avevo promesso che non la avrei più usata.
Avevo smesso con quella merda, aveva peggiorato la mia aggressività, peggiorando la mia condizione.
Oltre a questo, mi facevo le prime volte che lottavo.
Non sentivo dolore, solo la rabbia che aumentava per colpa degli stupefacenti. Che erano diventati il mio pane quotidiano. Il buongiorno e la buonanotte.Ed ora?
Riuscirò ad uscirne?Ho bisogno di lei.
"Megan, che diavolo stai dicendo?"
"Però ti manca, vero? Quella puttana rossa e rifatta. È morta, non tornerà mai più"
Scoppia a ridere.
"Come fai a saperlo?" Chiedo
"Perchè l' ho uccisa io. Pensa era incinta anche di te, terzo mese" scoppia a ridere.
"L' ho legata sulla sedia e le ho gridato che era una puttana, e che doveva girare alla larga da te"
Dice, alzando il mento.
"L' ho fatto per noi" sorride ed io rimango immobile.
Lei ha ucciso Amber.
Lei l' ha legata e ha incendiato il suo appartamento.
Amber era incinta di me.Lei.. Lei non c' è più.
Non ha senso vivere, no?Ho perso l'unica persona che pensava a me.
Ho perso l'unica persona che mi amava.
Ho perso l' unica persona a cui tengo veramente.
Ho perso l' unica persona che ho amato, in tutta la mia vita.
Avevo una cotta per Amber quando ero piccolo, e glielo facevo capire in tutti i modi, le davo caramelle, fiori, le componevo persino delle piccole canzoni.
Con lei ho formato la mia prima band. Eravamo nel suo salotto. I nostri genitori seduti sul divano davanti a noi. Quando ancora eravamo ignari, ed io e Amber ancora innocenti. Non conoscevamo nessuna cattiveria del mondo.
Eravamo ancora liberi, come farfalle.
Eravamo lucciole che potevano risplendere per tutta la notte.
L' unica cosa che ci è rimasta in comune, dopo quella notte, è stato vedere la vita spegnersi di due persone importantissime. E lasciare scorrere tra le nostre mani, la nostra.
Dovrei finire con la droga, con tutti quegli ambiti lì, è stato difficile la prima volta, che lo facevo per dimenticare loro. Le immagini che ogni notte mi perseguono.
Prima c' era la mia Rossa che mi coccolava, ci calmavamo a vicenda.Ed ora.. Ora, solo pensare a lei, mi fa venire voglia di ubriacarmi e di farmi, per dimenticare.
Per dimenticare il fatto che lei sia morta.
Per dimenticare il fatto che la mia Rossa aveva sempre avuto ragione su Megan.
Per dimenticare il fatto che lei e il mio bambino o bambina, è morta.
Ancora prima di poter nascere.
È questo mi fa pensare a mia madre.
Lei era incinta.Mi fa pensare al fatto quanto ero stupido. Quanto credevo in quelle stupidaggini.
Gemo e non riesco ad aprire gli occhi. Mi fa male.
Mi fa male tutto.Un ultimo sforzo, e sono morto.
Il soffitto è tutto bianco. Non sento rumori. Solo un peso all'altezza del mio petto, il cuore che batte forte.
Strano.Abbasso lo sguardo e vedo rosso.
L' inferno verso il basso, il Paradiso verso l' alto? È un'ultima prova?
Vedere se sono abbastanza bravo da scegliermi ciò che merito?"Dimitri"
La sua voce.
Oddio.
Mi sta chiamando.
Sono morto sul serio.
"Dimitri, ti prego. Mi manchi. Voglio guardati negli occhi e dirti che sei un coglione. Sei uno zuccone. Mi hai fatto venire qui di corsa, almeno svegliati. Sono corsa subito qua da te, sai il nostro patto."
Dentro di me, sorrido.
Certo che mi ricordo del patto. Quando abbiamo segnato le nostre firme su quell'albero.
L' albero che poi hanno abbattuto. A cui noi abbiamo fregato quel pezzo di corteccia che era stato segnato da noi."I dottori hanno detto che ce la farai. Che sei forte. Quindi muoviti. Devi spiegare un sacco di cose a tutti. Qui, hanno bisogno di te. " si ferma un attimo e sento del calore sulla bocca.
Mi ha baciato.
"Io ho bisogno di te"
IL buio prende di nuovo il sopravvento.
"L'ho sentito muoversi, ma, stavo dormendo sul suo petto. Sono crollata, scusate."
Non so con chi sta parlando.
Forse la mia mamma?
Suo padre?Sento uno strano calore sulla guancia, e il mio cuore riprende a battere forte.
È lei. Lei è qui, vicino a me.Purtroppo quel buio, riprende il controllo nuovamente.
Apro gli occhi e la vedo, si sta alzando mentre mi guarda il viso. Socchiude le labbra a cuore e s'immobilizza, senza battere le palpebre. La sua bocca si muove, ma non produce nessun suono.
Poi i suoi occhi bellissimi, diventano lucidi, si china verso di me e mi accarezza la guancia. Mi bacia la fronte e scuote la testa. Mentre io la guardo come se fosse un miracolo.
È un angelo.
Venuto qui, per me.Guardo il suo volto, le sue lentiggini, i suoi occhi verdi, le sue labbra, i suoi capelli rossi, che ricadono intorno a noi.
Alzo il braccio e lo porto alla sua guancia, e godo la morbidezza della sua pelle liscia. Mi godo la sua bellezza. Che ora potrò guardare per sempre.
"Non pensavo di meritare il paradiso" sussurro.
Amber sorride. Il mio cuore prende a battere in modo forte. Baciami, Rossa. Quasi brutale, come se volesse uscire dal petto.
I suoi occhi mi scrutano l' anima, e capiscono ogni mio pensiero."Non lo sei, infatti" mormora con la sua voce dolce. Scoppia a piangere.
Baciami, Rossa.
"Sono all' inferno?" Domando. È guardo i suoi capelli rossi, rosso come il sangue.
Baciami, Rossa.
"No, sei qui con me. Realmente. " dice.
Finalmente, lo fa.
Si china e mi dà quel bacio.
Smetterò con ogni droga, se lei diventerà la mia nuova dipendenza.