HOUSE OF CARDS| Vkook 『traduzione ITA.』

DAMN GOOD BLUFFER pt.2

Pov's Taehyung

Taehyung sapeva di Haedogje Pa come chiunque lavorasse nella Forza, insieme a quelli dei settori governativi e del sistema giudiziario. Era indicato come un cancro, un cancro maligno che persisteva e non se ne sarebbe mai andato. Era qualcosa sopra ogni altra banda nel Paese perché avevano superato ormai da tempo quella che poteva essere definita una "banda". Non piccole guerre di strada o lotte di potere. Haedogje Pa era un impero, per la precisione: il più grande, l'impero con il controllo più spietato di tutta Seoul. Tutti sapevano di loro ma nessuno potrebbe fare qualcosa per eliminarli.

Il motto di Haedogjie Pa era questo: hai il veleno, abbiamo l'antidoto.

Il veleno si applica a moltissime cose. La banda si occupava di una ricca profusione di droghe: la Marijuana e la prescrizione di farmaci come il Valium e lo Xanax, la merda leggera; Yeba, Metanfetamina, Eroina e Cocaina erano i più richiesti, la merda pesante. Le droghe però non erano le uniche cose, sebbene fossero una base potente. Taehyung sapeva che l'impero era stato fondato su droghe contrabbandate dai campi militari americani nella popolazione in generale. Quello significava che erano molto importanti per quanto riguarda la cultura dell'impero.

Un secondo prodotto base e in assoluto l'ultima specialità di Haedogjie Pa era la prostituzione a livello nazionale. A Taehyung non piaceva chiamarla così perché sembrava affermare che la banda si occupasse di prostitute quando in realtà erano schiavi del sesso. Chiamare cosí le donne e gli uomini che lavoravano in quel circolo, disposti a farsi fare quello che volevano, era così lontano dalla verità da essere piuttosto scioccante. Erano entrambi tossicodipendenti, immigrati, bambini in fuga o disperati. Con tutti questi fattori messi in gioco non si trattava più di lavoratori, piuttosto di persone intrappolate sotto il loro controllo. Prima tossicodipendenti, poi schiavi. C'erano bordelli nei bassifondi, tane piene di quel tipo di merda che Taehyung poteva solo immaginare. Sungah aveva già lavorato ad anelli di prostituzione prima di passare sul banco del vice, e aveva sentito storie. Storie che desiderò non ever mai sentito.

Erano più vizi che si intrecciavano tra loro sotto quei due: il gioco d'azzardo, la pornografia, l'estorsione e altra merda. Questi erano altrettanto importanti anche se sembravano essere minori, perché erano solo un altro pilastro di forza che manteneva la banda in piedi, forte e indistruttibile. Cercare di scalfire il muro attorno all'impero richiedeva molto lavoro, e il più delle volte non era mai abbastanza il tempo e la forza per poterlo sfondare. Taehyung non era stupido. Sapeva che un impero non si costruiva solo dall'intelligenza e dal denaro. Richiedeva potere e influenza, oltre alla protezione. Sapeva che Haedogje Pa aveva legami con tutti i tipi di potere del Paese: politici, chaebal e CEO, giudici e altri ancora, disposti a contribuire per mantenere il flusso aziendale ad un basso rischio. Erano il più grande segreto aperto di Seoul e una cosa non poteva essere fatta senza informazioni.

Quando si era unito al reparto e raggiunto la sua scrivania per i narcotici e sostanze illegali aveva scoperto subito di Haedogje Pa. Era impossibile non vedere il loro nome spuntare ovunque guardasse. Non c'era giorno trascorso al suo portatile che non si imbattesse nella banda almeno dieci volte. Con il loro controllo sull'attività criminale clandestina a Seoul aveva perfettamente senso. Taehyung aveva scoperto qualcosa quando aveva iniziato a scavare più a fondo nelle banche dati. Aveva scoperto la sua capacità piuttosto straordinaria di ricordare nomi, volti e frammenti di informazioni che non aveva mai letto prima. Aveva imparato l'alto rango dei membri abbastanza bene da essere quasi un loro parente e potrebbe collegarli tutti come in un cruciverba. Non era solo un singolo aspetto che poteva memorizzare, piuttosto interi sistemi gerarchici. Taehyung non si era mai reso conto di quanto fosse fantastica la sua memoria visiva, e smistava file e aggiornamenti dei database che gli permettevano di mostrare al team quanto fosse realmente utile. Non era solo un fantino intrappolato dietro un tavolo con un computer portatile e una tazza di caffè. Lui era molto più di questo.