Capitolo 17

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Nat si fece dire da Fury dove fosse la stanza di Sigrid.

"Come mai tutto questo interesse verso la ragazza, agente Romanoff?". "Credo semplicemente che tra membri di una squadra dovrebbe instaurarsi un rapporto. Sai, per rimanere uniti".

In realtà voleva saperne di più su di lei. Aveva battuto gli Avengers in pochi minuti, e adesso le doveva una spiegazione.

Aprì lentamente la porta e se la ritrovò davanti, girata di schiena, vestita come una normalissima adolescente.

"Natasha". "Nick ti ha detto il mio nome?". "No. Lo conosco e basta. So molte cose su di te". "Io invece non so niente di te" ribatté la Vedova Nera, rimasta leggermente inquietata dalle parole della giovane.

Quella si voltò lentamente e fece cenno alla donna di chiudere la porta. Lei obbedì.

"Io provengo da Asgard, come Loki". Nat alzò un sopracciglio. "Spero che tu sia meno malvagia". A quell'affermazione Sigrid strinse gli occhi.

"Tranquilla". "Come mai sei...". "Loki è mio fratello adottivo, in qualche strano modo. E io devo riportarlo a casa, dov'è giusto che stia".

Quelle parole la congelarono. "Tuo... Fratello?". "Lui è stato adottato da mio padre, Odino. Quindi sì, fratello adottivo".

Natasha vide qualcos'altro nei suoi occhi, qualcosa che aveva visto solo negli sguardi delle persone normali.

"Solo questo?". Sigrid la guardò infastidita. "Solo questo, Vedova Nera. Adesso, potresti smammare, grazie?". "Mi stai nascondendo qualcosa. E scoprirò di che si tratta". "Puoi provarci. Ma sappi che io su di te so già tutto. Non ti conviene metterti a giocare con me".

La donna si voltò e fece per uscire, poi si voltò di scatto e caricò un pugno diretto verso la faccia di Sigrid. Quella lo schivò.

Sembrava infastidita.

"Se vinco io, mi dici quello che mi stai nascondendo". "Se vinco io, e lo farò senza armi, non mi tormenterai mai più". "Andata".

Vedova Nera era rapida ed esperta, ma anche Sigrid era un'ottima lottatrice.

Saltò per evitare un calcio e fece una ruota all'indietro, colpendo Natasha al mento con i piedi.

Si tirò su, ma non poté evitare che lei la placcasse. Finirono a terra, ma Sigrid rotolò via.

"Mi stai quasi facendo il solletico. Sono millecinquecento anni che combatto, Romanoff".

Andarono avanti per un altro po', finché non ricevettero una chiamata da Fury.

"Non finisce qui, Romanoff".

Nick le accolse nella sala di controllo.

"Abbiamo localizzato Loki. Si trova in Germania, a...". "Stoccarda. Ora lo vedo, sì" interruppe Sigrid.

Tutti si voltarono verso di lei. "Se sapevi dov'era, perché non c'è l'hai detto?". "Non lo sapevo. È il Dio dell'Inganno, è difficile vederlo con chiarezza. Avrebbe potuto dirottare la mia vista ovunque. Ma ora lo vedo bene. Non si sta più nascondendo".

"Vuole che lo troviamo, insomma?" chiese Steve. "Probabile. Vuole attirare l'attenzione su di lui, ma per il momento dobbiamo catturarlo. Poi penseremo al Tesseract".

"Immagino tu non possa vedere nemmeno quello" rise Banner. Sigrid lo guardò. "Dottore, se l'avessi visto sarebbe già qui".

Fury si voltò verso Steve.

"Capitano, è il momento". "Vado anche io" disse Sigrid.

"Non puoi, sei solo...". "Una ragazzina, Stark? Ti ricordo che questa ragazzina di millecinquecento anni ti ha messo con il culo per terra in cinque minuti, quindi vedi di rivederti il vocabolario, playboy".

Fu deciso così: Sigrid si sarebbe introdotta alla festa e avrebbe seguito Loki, mentre Steve lo avrebbe aspettato fuori.

"Sigrid" la ammonì Fury prima di partire. "Non farti riconoscere se non in caso di necessità. Tu e Loki siete troppo potenti, non vogliamo una battaglia titanica". "Afferrato il concetto, Nick. Tranquillo. Non ho intenzione di fare casino".

Seguì Steve e, senza accorgersene, i suoi pensieri volarono a Loki.

Perché sentiva un vuoto, dentro il petto? Mancava qualcosa, qualcosa di importante. Ma non riusciva a capacitarsi del fatto che potesse trattarsi di Loki.

Quella storia era chiusa.

Adesso era sola.

Just a moment - Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora