L'Amore Ritrovato

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Passi incerti percorrevano la camera dipinta di rosa con molti particolari di una vera stilista. Marinette si stava appena infilando il vestitino rosa pastello corto sopra le ginocchia con uno scollo a triangolo e spalline fini. Si mise delle sneakers e l'eyeliner e uscì sciogliendo i capelli dalla coda. Giù sembrava ci fosse molta gente in panetteria. Così decise di andare giù ad aiutare sua mamma. Nel pomeriggio doveva pianificare cosa si sarebbe dovuta mettere per incontrare Adrien. Non che ora era vestita male. Ma voleva essere presentabile diciamo. E con quel vestitino la imbarazzava un po'.
Scese e vide la maggior parte dei clienti uscire e sua madre tirare un sospiro di sollievo.
<Tutto bene?> chiese Marinette.
<Tutto bene. Oggi i clienti non finivano più...> rispose la madre.
Poi entrò Alya.
<Devo dirti una cosa...> disse avvicinandosi a lei <Oh scusi buongiorno signora> disse poi salutando Sabine.
<Non ora Alya devo...> cercò di dire Marinette.
La porta si aprì ancora ma le due non ci fecero caso o meglio Marinette non ci fece caso.
<Davvero ti interesserebbe saperlo...Ninò mi ha detto...> disse Alya interrompendola.
Poi come un fulmine a ciel sereno un pensiero la colpì.
<Adrien non viene più?!> chiese lei allarmata.
<Ma no...certo che viene è solo che lui è qu...> ma non fece in tempo che Sabine chiamò Alya chiedendo se poteva aiutarla. Marinette andò a sfornare i dolci e sentì vagamente dal negozio:
<2 brioche...e un paio di baguette...> diceva una voce giovane maschile.
Mise i macaroons sul vassoio ed entrò nel negozio. Posò il vassoio vicino agli altri biscotti e si voltò verso la cassa vicino a sua madre.
Alzò gli occhi e un vide il ragazzo che prima aveva sentito parlare. Un ragazzo dai capelli dorati, un po' scompigliati al lato del ciuffo, la pelle chiara e abbastanza muscoloso. Lo osservò attentamente. Vestiva con una t-shirt bianca semplice e un giubotto di pelle nera aperto. Jeans chiari e scarpe bianche con i lacci arancioni fosforescenti. Sorrise e salutò sua mamma poi come sentendosi osservato alzò gli occhi e Marinette finalmente vide i suoi fantastici occhi verde chiaro osservarla con un po' di rossore e sorpresa sul viso.
Sussultò, quasi non ci credeva.
Sei...sei veramente tu? Questo si chiedeva Marinette guardandolo.
Sua madre e Alya se ne andarono e rimasero soli.
<Marinette...> disse dopo un po'.
<A-Adrien?> sussurrò rossa.
Davvero non poteva crederci...spalancò gli occhi. Era questo quello che voleva dirle Alya. Che lui era qui...accidenti. Non se lo aspettava. Pensava sarebbe arrivato domani.
Lui gli sorrise, gli cinse i fianchi con le mani e la abbracciò.
Lei era ancora quasi imbambolata, incontrarlo così.
Non ci poteva credere. Lo stava riabbracciando dopo cosi tanto tempo. Quasi le rivennero le lacrime agli occhi. Poi sorridendo gli mise le braccia intorno al collo e contraccambiò l'abbraccio. Si perse totalmente in quei pochi secondi in cui era unita a lui. La sensazione più bella della sua vita per la prima volta dopo 4 anni.
Si staccarono e lui le sorrise facendola arrossire nel vedere quanto quel volto fosse diventato cosi bello. Ora era un vero e proprio ragazzo...anche se prima a 14 anni aveva ancora un po' il viso rotondo. Era bellissimo. Ripensò alle foto che ammirava con malinconia tutti i giorni prima di addormentarsi. Di lui 14enne e non poté notare quanto fosse diventato ancora più affascinante. Il suo sorriso era la cosa più dolce, seducente e magnifica di tutte. Non poteva credere che fosse diventato così fantastico. Ieri sera era stata ore a immaginarselo, cercare di pensare quanto potesse essere cresciuto e quanto fosse diventato bello. Ma si accorse che le sue idee non coincidevano a quello che aveva pensato la sera prima. Lui era 30 volte più bello di quanto avesse pensato.
Per non parlare del fisico. Al pensiero Marinette divenne rossa.
<Mi sei mancata...e sei diventata bellissima> le disse guardandola.
Cavolo dovette ammetterlo, quella ragazza era diventata davvero bella...
Per un momento mise in dubbio la bellezza di Katami e quella di Marinette. Anche lei non scherzava. Era praticamente ipnotizzato da quegli occhi azzurrissimi e lei uguale. Era attratta dagli occhi verdi lucenti. Gli mise una mano sulla guancia e gliela accarezzò. La pelle chiara morbida e un po' arrossata, poi spostò le dita sulle labbra. Per un momento nell'anticamera del cervello pensò di volerla baciare. Ma gli sembrò inappropriato. Insomma era sempre Marinette...la sua amica...
Ma era diventata così carina...
Gli sorrise e si avvicinò al suo volto facendo comprimere le loro fronti e facendo toccare le punte dei loro nasi tanto che sentirono il fiato dell'altro sulle loro labbra.
<Ci vediamo domani a scuola...s-sono felice di esser tornato qui da voi. Sei stata l'unica ad aver provato quello che ho provato io 4 anni fa. Sei fantastica Marinette...> le sussurrò mentre lei era in totale trance. Non era mai stata cosi vicina al suo viso. Combatteva con se stessa nel volerlo baciare era a pochissimi centimetri dalla sua bocca...ma lui l'aveva completamente messa in trance con quella sua maniera quasi affascinante di parlare. Così le sorrise un altra volta e se ne andò facendo un saluto con la mano e uscì.
Alya sbucò fuori e la osservò. Cavolo quel ragazzo era riuscito a far rimbambire la sua amica. Ma non era una novità. Ci riusciva benissimo anche 4 anni fa...
<Terra chiama Marinette! Mi senti?> disse Alya passandole una mano davanti alla faccia.
<......Adrien.....> disse ancora lei in trance.
Alya si battè una mano sulla fronte.
<Oh no ci risiamo...c'è riuscito un altra volta a farti rimbambire> disse sconsolata.
<....Adrien>
<Andiamo su...è probabile che ora sia con Ninò andiamo> disse tirandola per un braccio.
<PERCHÉ NON L'HO BACIATO!?> urlò poi tirandosi i capelli.
<E che ne so! Forse perché ti piace talmente tanto che non sei riuscita un secondo a staccargli gli occhi di dosso...magari dico eh..> disse Alya mettendosi le mani sui fianchi.
<È questo l'amore vero. Non ho mai smesso di provarlo con Adrien. E ora è più forte ora che è qui con me. Come farò a dirlo a Luka?> disse Marinette.
Ora davvero Alya non sapeva cosa risponderle. Marinette non voleva fare del male a nessuno. Voleva solo essere felice con Adrien, e potersi dichiarare con lui. Cosa che rimanda da 4 anni.

Certo che era strano ritornare nella scuola di Parigi. Anche se in realtà non è che dovesse andarci veramente ora... Era la fine di maggio e ora la scuola sarebbe finita... Così decise solo di andare per salutare gli insegnanti.
Ma prima voleva fare una cosa. Una cosa che non faceva da 3 anni.
<Plagg Claws Out> e si trasformò. Quanto tempo era che non indossava le vesti di Chat Noir. La tuta nera esaltava ogni muscolo del corpo e andò allo specchio ammirando i suoi occhi verdi da gatto prendendo il bastone e facendolo oscillare.
<Chissà Dov'è la mia Lady> disse spalancando gli occhi con un ampio sorriso.
Con un po' di fortuna l'avrebbe trovata forse se si metteva a saltare per i tetti di Parigi. Era una cosa che non faceva da anni. Aprì la finestra e si librò in aria. Scattò da un tetto all'altro aiutandosi con il bastone. Sperava di scorgere qualche figura dalla tuta rossa, ma era difficile.
Qualcun'altro invece in quel preciso momento era fuori dal balcone della sua camera. Stava finendo di cucire un cappello alla luce di una lampada quando vide a stento uno spostamento. Alzò gli occhi e una sagoma nera alta e slanciata era in equilibrio sulla sua renghiera.
Trattenne un urlo e indietreggiò. Era seduta sopra la botola e per un attimo pensò di scendere. Poi la figura scese e due occhi verdi illuminarono la sagoma nera.
Gli occhi di Marinette si spalancarono. No non poteva essere...prima Adrien...ora...
<Chat...> sussurrò.
Aumentò l'intensità della luce e lui si rivelò uscendo dalla penombra.
<Felice di vedermi principessa? Stavo cercando Ladybug...per caso l'hai vista?> le chiese mentre lei si fu alzata. D'un tratto le venne l'istinto di abbracciarlo poi si trattenne pensando che l'avrebbe fatto nei panni del suo alter ego.
<Si...penso di averla vista in cima alla Tour Eiffel> rispose lei.
<Grazie della preziosa informazione principessa> disse baciandole la mano <Quel vestitino ti sta d'incanto> aggiunse poi saltando e sparendo.
<Grazie gattino...Tikki vieni vado a salutare un vecchio amico> disse chiamando la Kwami.
Tikki poche volte da quando era andato via Chat Noir e Adrien aveva trasformato la sua portatrice cosi tante volte. Gli attacchi akuma ancora prima che Adrien partisse erano diminuiti sempre meno. Allora si era trasformata si e no qualche volta in 4 anni per svago nelle vie di Parigi. Ladybug e Chat Noir non si vedevano più da 4 anni. O meglio non si vedevano più insieme. Girò voce che Chat Noir si fosse trasferito. Che non abitava più in Francia. Allora i cittadini di Parigi vedevano raramente anche Ladybug. Si sentiva sola senza lui.
E da allora Tikki restava quasi sempre in camera di Marinette. Certo qualche volta la ragazza la portava con se, ma non più per trasformarsi. Non c'era più pericolo. La città era vuota senza la presenza dei due supereroi.
Tikki era spuntata fuori dalla botola e sorrideva. Quanto tempo era che non sentiva la sua portatrice dirle di trasformala. Era passato tanto tempo. E lei ne fu felice.
<Tikki Spots On!> si trasformò e per un momento si guardò e la tuta le sembrò davvero troppo attillata per il suo corpo orami cresciuto. Non che prima non lo fosse, ma erano pressapoco 2 anni che non si trasformava più e rivedersi in quella tuta era una sensazione strana.
Prese lo yo-yo e volò alla Tour Eiffel. Chat Noir la stava aspettando.

Angolo dell'autrice:
Volevo solo dire una cosa, nelle trasformazioni userò le frasi in inglese, così perché mi piace di più 😅 cioè Tikki Spots On e Plagg Claws Out.
Detto questo, spero che il capitolo vi piaccia...
- LadyWriter0

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