L'incontro- Capitolo 1

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"Alex, Alex, ci senti?".

"Si è svegliata, perfortuna!"

Mi svegliai ancora più stanca di quando mi ero addormentata.
Mi dissero che era normale, visto che mi avevano fatto un piccolo intervento; niente di rilevante, solo una piccola appendicite.
Mi sentivo un po' spaesata.
Gli sguardi delle persone presenti (visto anche lo stato pietoso in cui mi trovavo) mi fecero tremendamente vergognare.

"Forse è meglio che la lasciate riposare adesso, subire un intervento stanca" esclamò la dottoressa che mi aveva appena finito di visitare.
Fortunatamente il suo consiglio venne ascoltato, e la "folla" di gente uscì.

Ero rimasta sola in quella stanza, che solo a guardarla, mi metteva tristezza.

Cercai di dormire un po' ma senza molti risultati.

Verso l'una arrivò un'infermiera, che teneva tra le mani quello che sarebbe stato il mio pranzo.
Il cosidetto "pranzo" comprendeva una terrificante e puzzolente brodaglia verde, un pezzo di carne che sembra essere stato per due ore sotto il sole cocente tanto era secca e un pezzo di pane che non si sarebbe rotto nemmeno se frantumato da un mortaio.
Sorrisi all'infermiera, giusto perchè volevo che se ne andasse, e provai a mandare giù quella brodaglia verde e quello schifoso pezzo di pane; ma in quanto alla carne, non ce la feci proprio.

Dopo aver pranzato con quello schifo, decisi che sarei andata alla scoperta dell'ospedale, giusto per non morire di noia.

Così uscii dalla stanza con la mia meravigliosa sacca contenente soluzione energetiche, e mi diressi verso il corridoio C, quello dove erano situate le stanze  delle persone che avevano subito interventi più o meno pesanti agli organi vitali.
Quando stavo proprio per ficcanasare dentro una di quelle porte, qualcuno mi tirò per un braccio verso lo stanzino delle scope. Accesi la luce impaurita.
Mi trovai appiccicata ad un ragazzo moro, molto alto, che mi fissava con i suoi occhioni verdi.

"Scusa ma spiegami che ti è saltato in mente, non ti conosco nemmeno, cosa ci facciamo qui insieme?!"

"Ed è questo il modo per ringraziarmi?"

"Ringraziarti per che cosa scusa?"

"La stanza in cui stavi per entrare e ficcare il naso si dà il caso sia la stanza della peggior pettegola di tutto l'ospedale: la signora Brown. Se ti avesse visto, avrebbe sicuramente chiamato un infermiera e, dopo averle raccontato quello che avevi fatto, ti avrebbero rinchiusa a chiave nella tua stanza!"

"Eh adesso, come siamo esagerati. Comunque ti ringrazio."

"Io sono Harry, Harry Edward Styles."

"Io Alexandra Catherine Davies, piacere di conoscerti"

"Piacere mio" ed Harry mi prese la mano e me la baciò. Mi girò la testa e mi mancò il respiro, ma pensai che tutto fosse dovuto ancora all'intervento. Harry però mi sembrò un po' agitato, anche se faceva finta di niente.

"E quanti anni avresti Alexandra?"

"Chiamami Alex"

"Okay Alex, quanti anni haii?"

"Io 19 e mezzo tu?"

"20 in febbraio. Ma toglimi una curiosità, cosa ci facevi in giro per i corridoi?"

"Potrei farti la stessa domanda Harry..."

"Visto e considerato che la domanda te l'ho fatta prima io dovresti essere tu a rispondere, ma essendo piuttosto carina, lo farò io. Tra due giorni verrò dimesso da questo ospedale, dopo un mese che sono qua. Mi annoiavo e quindi..."

"Quindi hai deciso di farti un giro?"

"Sì esatto, e tu?"

"Più o meno per la stessa ragione".

*Harry POV*

Cosa mi era successo qualche minuto prima? Perchè prenderle la mano mi aveva dato quella sensazione, e perchè avevo avuto l'istinto di chiudere gli occhi e, nel momento in cui l'avevo fatto, avevo visto una serie di immagini?

Dovevo scoprirlo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 30, 2018 ⏰

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