Fotografie di te - Parte Uno

4.5K 215 111
                                    

Fotografie di te.

Parte uno.

Fotografare è sempre stata la mia vita, fin da piccolo ho capito subito che questa sarebbe stata la mia strada.

Rimanevo ore a fissare e giocare con i negativi, ero affascinato dal rumore dell'otturatore, esaminavo i rullini e adoravo l'odore degli studi fotografici.

Crescendo ho coltivato la mia passione, fotografando qualsiasi particolare balzasse al mio occhio.

Ma più di ogni altra cosa, da piccolo fino ad oggi, la cosa che più mi attrae è l'unicità di una fotografia.

Amo l'idea di catturare momenti di vita passati che non si ripeteranno più, che porteremo con noi solo in un ricordo o immortalati su un pezzo di carta lucida. Ed ogni volta che sfioro una macchina fotografica, sento l'adrenalina scorrere nelle vene, lo stomaco chiudersi, quasi come se fossi innamorato.

Ed è con questo spirito che mi ritrovo a stringere tra le mani il mio curriculum, fermo e impaurito davanti alle porte di un maestoso palazzo nel centro di Londra.

Passo attraverso le porte scorrevoli e mi ritrovo davanti un enorme bancone.

Due ragazze, entrambe con un completo blu e i capelli raccolti, sorridono gentilmente ai clienti indicando loro la strada da prendere. Mi metto in fila e mentre aspetto il mio turno, mi guardo intorno.

La stanza è illuminata dalle innumerevoli vetrate che filtrano la luce del sole, sulla parete sinistra, tre ascensori conducono ai piani superiori, rimango sbalordito dalla quantità di gente che passa da quegli aggeggi ferrosi che vanno avanti e indietro.

Prima di presentarmi per questo lavoro, Louis mi aveva avvisato che questo studio fotografico è uno dei più importanti della città ma stentavo a crederci.

Per fortuna il mio miglior amico non è venuto con me, altrimenti a quest'ora già mi avrebbe riempito di - Te l'avevo detto Zay, tu non mi dai mai retta!-.

Ed io, come sempre avrei fatto finta di niente e l'avrei fatto sfogare, rimanendo in silenzio.

Siamo una coppia comica in effetti, all'inizio ci odiavamo, andavamo nella stessa scuola e stare in classe con un bambino vivace e chiacchierone come lui mi urtava il sistema nervoso.

Poi, da un giorno all'altro ci siamo avvicinati. Ho sempre avuto un senso di protezione verso di lui, l'unico che poteva insultarlo per la sua risata troppo stridula ero io, gli altri dovevano stare zitti e girare alla larga.

- Il prossimo!- sento dire da una delle ragazze, così mi sistemo la giacca e mi avvicino stampandomi addosso il migliore dei miei sorrisi.

- Buongiorno, ho letto un annuncio per un concorso di fotografia, vorrei delle informazioni, è oggi il colloquio, giusto?-.

La ragazza, sicuramente alla prima esperienza, si congeda rivolgendosi alla collega, più grande che le da le minime informazioni.

- Può lasciarmi i suoi dati, poi l'accompagnerò al piano di sopra - dice cordialmente e io le porgo la documentazione aspettando che lei finisca di battere tutto al computer.

Sposto tutto il mio peso sulla gamba sinistra e picchietto il piede a terra, sono agitato e non riesco proprio a nasconderlo. Non sono del tutto sicuro di quello che sto facendo, ho trovato l'annuncio per caso in un giornale dello studio medico di Lou ieri, in fretta il mio amico mi ha preparato il curriculum, gonfiando anche alcuni punti, ed oggi eccomi qui, c'è tanta gente sicuramente più qualificata di me, ma ho bisogno di un lavoro e fotografare è la cosa che mi riesce meglio.

Fotografie di te | ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora