Accettazione

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Si guardava attorno sospettoso; i pericoli potevano celarsi ovunque, chiunque era un possibile nemico.

Aveva trovato un vecchio cappotto pieno di buchi, gettato accanto ad un cassonetto, ma il freddo non era un problema: era sufficiente che avesse un cappuccio per celare il suo volto.

E mentre si aggirava tra la gente, cercando di rimanere discreto all'ombra dei portici, ebbe la sensazione di essere seguito:

si voltò e vide una figura vestita con una felpa logora col cappuccio alzato.

"Chi sei?" - domandò con voce autorevole.

"Non puoi scappare per sempre." - rispose una voce femminile.

"Ti ho chiesto chi sei...!" - si avvicinò adirato.

"Potrei farti la stessa domanda, e non saresti in grado di dirmelo."

Il ragazzo si fermò, rimanendo senza parole.

"Ora ascoltami, non ho molto tempo: in questo momento solo tu puoi vedermi e sentirmi."

"Mostrami il tuo volto allora."

Alzò il capo, e il ragazzo vide una luce fioca, in cui si delineava sfocatamente un volto.

"Che cosa sei?"

"Io sono come te: un'anomalia in questo mondo. So che grazie ad alcuni brevi sprazzi di memoria riesci ad intuire per alcuni istanti la verità, ma purtroppo essa ti scivola via dalle mani, come un sogno che fino al momento prima del risveglio sembra vivido e reale, e che poi però finisci per dimenticare; ma quello che sta succedendo è l'esatto contrario."

Il ragazzo sgranò gli occhi: adesso era tutto chiaro.

"Come faccio a non scordarmi queste cose?"

In quel momento la figura iniziò a svanire:
"Cerca di non dimenticare, Radamante."

"Aspetta!"

Fece per andarle incontro, ma in un battito di ciglia la figura era sparita senza lasciare alcuna traccia.

Il giovane sentì la mente diventargli ovattata, e capì che i ricordi stavano nuovamente tentando di scappare:

«Devo... ricordare...»



Chiron se ne stava dietro al suo bancone, intento a mettere a posto il disordine che era solito formarsi sopra di esso; un biglietto da visita non proprio professionale per una delle librerie più antiche della città.

E mentre si chinava per raccogliere alcune matite cadute a terra, sentì la porta del negozio aprirsi, e subito si rialzò per accogliere l'eventuale cliente:
"Buong..."

Vide entrare un ragazzo dai capelli biondi che barcollava tenendosi la testa tra le braccia e gridava a denti stretti, così subito gli andò incontro:
"Che ti succede?" - gli domandò preoccupato.

"C-carta e penna... subito!!!" - urlò paonazzo per lo sforzo, chinandosi a terra.

Avrebbe dovuto chiamare i soccorsi, ma per qualche motivo l'istinto gli suggerì di assecondare la richiesta.

Gli passò un foglio e una matita che teneva nel taschino della giacca, e lesto il ragazzo li afferrò:
"R-Rada...Radamante..." - borbottò per poi spezzare la matita col pollice tanto era forte la presa della mano - "... r-ricorda il mio nome, ti prego!"

"C-certo, adesso però devo chiamare aiuto!"

"No, resta! Ascoltami, q-questa è..." - si sentì la testa girare e gli sembrò di soffocare - "Questo mondo è...è..."

L-Iconoclast 6: Life on Mars?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora