》Chαpter 32

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Ho chiuso il cielo nella stanza,
ho le pareti blu (ehi),
ho perso la ragione,
la ragione sei tu, che
mi fai andare fuori,
tu mi fai andare fuori.
You're like the beat
of my heart, we keep on,
babe please forgive me
I love hard, shall we need space,
turn around and get closer,
then we back together
and back together again (ehi, ehi).

🔐

LORENZO'S POV

Mugolo piano sentendo qualcosa solleticarmi il collo. Sbatto le palpebre un paio di volte, e quando realizzo la situazione un sorriso enorme mi increspa le labbra.
La mia rossa preferita dorme tra le mie braccia, in una posizione piuttosto storta, con le gambe intrecciate alle mie e i capelli fulvi sparsi ovunque. Compresa la mia faccia. Ridacchio scrollandomeli delicatamente di dosso, per poi iniziare ad accarezzarglieli.
Mi torna in mente una scena di parecchi mesi fa. Eravamo andati in discoteca, e quando eravamo tornati ubriachi l'avevo convinta a rimanere qui a dormire. Non ricordo precisamente quella serata -l'alcool quando ci si mette è bastardo- ma ripesco alcune scene confuse.
Lei che si spogliava davanti a me facendomi impazzire. Noi due nel letto che parlavamo, con quel tono che si usa da ubriachi con il quale anche la cazzata più grande sembra seria e anche la cosa più seria sembra una cazzata. Io che mi risvegliavo trovandomela abbracciata, e le accarezzavo i capelli.

Certe cose non cambiano mai.

Inizio a districarle i nodi sovrappensiero, senza niente di preciso in testa, ma ad un certo punto forse tiro un po' troppo forte, perché due iridi smeraldo mi compaiono davanti.

"Mh" si limita a mugolare.

"Buongiorno anche a te" ridacchio.

"Vaffanculo, mi hai svegliata prestissimo"

"Come fai a dire se è presto o tardi?"

"Me lo sento" borbotta immergendo la faccia nell'angolo tra il mio collo e la mia spalla.

Le poso una mano sulla testa accarezzandola di nuovo, mentre i brividi dovuti al suo fiato caldo sulla mia pelle si diffondono in tutto il corpo.

"Guarda che sono le dieci" la avverto.

"È praticamente l'alba" la sento lamentarsi "Il weekend è l'unico momento in cui non sono obbligata a fare colazione con i miei, lasciami dormire"

"Va bene, allora stai qua, così intanto io mi godo lo spettacolo"

"Cioè?" riemerge dal suo angolino.

"Te appena sveglia"

Per un attimo sorride, ma poi si riprende subito mettendo su la sua faccia da stronza.

"Non fanno molto bene gli horror di prima mattina" ghigna.

"Smettila, sei bellissima" affermo serio facendo sfiorare i nostri nasi.

"Smettila tu di dire stronzate" sbuffa.

"Sei insopportabile" le sussurro sulle labbra.

"Lo so" ammette con un sorrisino che le bacio più e più volte, per poi passare alle guance, al mento, alla mascella, alla fronte, alle tempie, un po' ovunque, seguendo il percorso delle lentiggini.

Socchiude gli occhi rilassata, porto una mano sul suo viso accarezzandole lo zigomo con il pollice.

"Non mi sembra vero che tu sia qua" confesso.

"Perché?" riapre gli occhi sorridendo.

"Dopo tutto il tempo che ho passato ad amarti in silenzio senza avere il coraggio di dirti niente, adesso mi sembra tutto un sogno" spiego attirandola a me per il fianco.

WHO ARE YOU? || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora