CAPITOLO 14

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ADAM POV

Perchè ci dobbiamo mettere nei casini già il secondo giorno?

Siamo nell'ufficio di Albus Silente, e il suddetto mago ci sta fissando uno a uno con i suoi penetranti occhi azzurri, come se volesse leggerci l'anima. 

"Allora ragazzi miei, cosa avete combinato per farvi portare qui da un manipolo così fitto di professori?"

"NOI NON AB..." inizia Flint, ma viene interrotto dalla voce glaciale di Severus.

"Sappiamo tutti che avete fatto qualcosa, e urlare il contrario non servirà a niente, Flint".

"Professore..." inizio io "io e i miei compagni di Casa stavamo andando verso la nostra aula, quando loro ci hanno attaccato verbalmente". Vengo subito smentito da quella ragazzina dalla voce stridula.

"Anche loro ci hanno attaccato verbalmente, Signore, è per questo che Marcus li ha attaccati con la magia" dice. Ma quanto può essere stupida?! Così ha messo ancora di più nei guai Flint, non si può usare la magia nei corridoi di Hogwarts.

"Questo peggiora ancora di più le cose, ragazzi... La magia non si può usare per attaccare altri studenti, a meno che non ci si trovi nel "Club dei Duellanti". Sono addolorato, ma dovrò chiamare i vostri genitori, e a tutti verrà dato un castigo" dice Silente togliendosi gli occhiali. Non posso permettere che i miei amici si prendano una punizione solo perchè mi hanno protetto.

"Preside... è colpa mia. Mi prendo la responsabilità di tutti i miei compagni di Casa. Sono finiti nei casini solo per rispondere agli attacchi verbali dei serpeverde sulla mia famiglia, non posso permettere che prendano un castigo" dico guardando il preside negli occhi.

"Se è questo che ti fa sentire meglio, per me va bene. Professoressa McGranitt, potrebbe scortare i suoi studenti fino alla Sala Comune dei Grifondoro?" termina il discorso Silente.

"Certo professor Silente" dice la Minnie, incamminandosi verso la porta e facendoci segno di uscire. 

Mentre ascolto un flebile "Cosa ti è saltato in mente, Adam?!" da parte di Rachel, sento due pozzi neri che mi perforano la schiena, tanto è duro quello sguardo.

ALYSSA POV

Non ce la faccio più. Già alla prima ora, Piers deve rompere le scatole. Ma non potevano promuoverlo almeno se ne andava via?!

"Hey Orfanella... Hai visto? Ti ho trovato un nuovo nome..." ma indovinate un po' chi se lo doveva ritrovare in classe? Io ovviamente.

"Cosa vuoi, Pallone gonfiato?" chiedo sull'orlo di una crisi nervosa.

"No, no, no, no... Non ci si rivolge così a una persona più grande di te, lo sai, vero? Tu che sei sempre così educata... Non me lo sarei aspettato da te..." sghgnazza.

"Finiscila" dico massaggiandomi le tempie.

"Okay, okay... Ma dimmi... Sai dov'è il tuo dolce fratellino?" ghigna.

"Harry..." sussurro io in risposta. Chiedo alla maestra se posso andare al bagno e mi precipito fuori dalla classe. Dov'è? Dov'è il mio piccolo fratellino? Dopo dieci minuti lo trovo. E' con le spalle al muro, rannicchiato sul pavimento e lo vedo piangere. Non è un pianto da bambino quello, non si lascia scappare nemmeno un singhiozzo...

"Harry... Cos'è successo, Cerbiatto..."

"A-Aly..." sussurra alzandosi, facendo una smorfia di dolore. Cosa gli hanno fatto?!

"Cos'è successo, cucciolino? Chi è stato?"

"L-Loro m-mi han-no f-f-fatto male-e... Mi f-fa male q-qui..." dice indicandosi la gamba. lo prendo in braccio e lo porto verso l'infermeria della scuola.

"Chi è stato piccolino?" chiedo ancora.

"A-Alcuni di quarta, cred-do..." mi risponde accoccolandosi al mio petto.

Arriviamo in infermeria e l'infermiera, appena ci vede, prende in braccio Harry e lo mette sul lettino. Io mi isolo dal mondo, vorrei solo leggere un libro e sentire della musica. Mi risveglio quando Harry mugola dal dolore e l'infermiera dice che bisogna portarlo in ospedale. Dopo dieci minuti arrivano la zia e Sebastian che ci portano subito in ospedale. Dannato Piers, gliela farò pagare in qualche modo...

ADAM POV

«Che hai fatto Adam?! Ora sarai in punizione da solo con loro...»

«Rachel ha ragione, perché l'hai fatto?!» rincara la dose Dylan.

Mi giro incazzato verso di loro e esplodo.

«Cosa volevate che facessi, mh? Che non dicessi nulla?!» loro stanno zitti, spaventati dalla mia rabbia... non l'avevo mai mostrata ad altri. Intanto siamo arrivati alla Sala Comune, la McGranitt mi guarda sbigottita e io scappo su per le scale che portano al dormitorio; arrivo nella nostra camerata e vado verso il bagno. Mi chiudo la porta alle spalle  e mi accascio, con la schiena attaccata al legno scuro della porta; lascio andare le lacrime sulle mie guance. Non so perchè sto piangendo, so solo che sto provando troppe emozioni in  poco tempo. Dopo pochi minuti sento bussare alla porta.

"Adam... sono Luke... posso entrare?" chiede con voce insicura. Io non rispondo e mi sposto verso l'armadio di fianco alla porta. Non sentendo risposta, lui entra lo stesso e, appena vede le lacrime rigare il mio volto, viene verso di me e mi abbraccia. Non chiede spiegazioni, mi abbraccia soltanto, e io lo apprezzo davvero.  Mi aiuta ad alzarmi e mi porta verso il mio letto. Mi rannicchio al centro del comodo materasso, mentre Luke mi guarda da un lato del baldacchino. Mi passa una mano tra i capelli rosso fuoco e va verso la porta, chiudendosela alle spalle. E io mi addormento, con le guance un po' bagnate e un broncio sulle labbra.


ALYSSA POV

Siamo in ospedale da  un'ora e Sebastian mi accarezza i capelli cercando di calmarmi. Io però sono più arrabbiata che mai. Zia Petunia cammina nervosamente per la stanza, anche lei arrabbiata e, appena esce un dottore dalla stanza di mio fratello, gli va incontro.

"Allora?" sento la voce della zia rimbombare nel corridoio.

"Deve essere caduto, oppure lo hanno fatto cadere. Ha una distorsione alla caviglia, e un braccio sbucciato, dovrà camminare per un po' con le stampelle. Tra due settimane potrà appoggiare di nuovo il peso sulla caviglia" risponde il dottore. Vedo che si stringono la mano, poi la zia torna verso di noi. 

<<Vado a prenderlo>> dice Sebastian alzandosi e andando nella camera di Harry. Io mi alzo e vengo subito abbracciata dalla zia.

<<So che sei arrabbiata, Aly, ma non capisco il perchè... tu sai chi è stato, vero?>> chiede lei guardandomi negli occhi.

<<Non so chi sia stato, ma so che c'entra Piers... Gliela farò pagare... non deve osare far del male a Harry... è solo un bambino, il mio piccolo fratellino...>> delle lacrime di rabbia scendono dai miei occhi.

SPAZIO AUTRICE
Heyyyyyy

Come va? Non mi cruciate, vi prego. È un capitolo di passaggio ed è tipo un sacco corto, ma sono stata un po'stressata in questo periodo. Giuro che ritorno più in forma che mai, domani ho 3 ore di viaggio, quindi vedo di scrivere un bel po'. Buona serata a tutti

Moon.

Adam, Alyssa e Harry PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora