Angel si accorse immediatamente che qualcosa non andava. Quel giorno Maka era stata più cupa del solito e, quando la vide alzarsi improvvisamente e andar via, ebbe la conferma alle sue paure.
"Avrà percepito qualcosa?" pensò "Se è scappata così velocemente, senza dire niente a nessuno, avrà sicuramente trovato Soul" ipotizzò Angel.
Si lanciò, così, all'inseguimento della sua meister, tra le vie di Death City. La perse quasi subito e, tra le strade affollate di una città che non gli apparteneva, rimase solo.
"Come sempre" pensò. I bei sentimenti che aveva riconosciuto nella Shibusen non valevano per lui.
"Perché?" Si domandò "perché qualsiasi decisione io prenda, finisco con il restare solo?"
-Perché sbagli i modi, angioletto- una voce, che sperava di non sentire mai più, interruppe i suoi pensieri.
-Ilia- disse lui a denti stretti.
-Non leggermi nel pensiero! Sai bene quanto io lo detesti-
-Ho dovuto farlo! Il mio cuore si incupisce quando mio figlio sta male- rispose lei, poggiandosi teatralmente la mano sul cuore.
-Non sei mia madre- la contraddisse immediatamente Angel. Non che il ragazzo non ci avesse sperato, all'inizio. L'abbandono l'aveva segnato profondamente, la sua vera madre si era liberata di lui come se fosse stato un orrendo mostro. Quando fu adottato da Ilia, riversò su di lei tutte le sue speranze di bambino perduto. In tutti i modi cercò di catturare le sue attenzioni, conservando gelosamente anche la più piccola di esse.
Si rese subito conto, però, che l'atteggiamento di Ilia nei suoi confronti era tutt'altro che amorevole. Lo addestrava, tutti i giorni, e lo puniva severamente se non si dimostrava all'altezza delle aspettative.
Non c'era il minimo affetto nelle sue attenzioni, né gentilezza nei suoi occhi.
"Ma, in fondo, vivere come un vagabondo sarebbe stato di certo più difficile" dovette ammettere lui.
-Angel! Angel! Tesoro mio, a cosa stai pensando? Non mi hai neanche salutata!- la strega lo distolse ancora una volta dai suoi pensieri, mettendo il broncio.
-Cosa ci fai qui, Ilia?- chiese.
-Mah, niente di che...- sbuffò lei -...sembra che il nostro amato Kishin, appena nato, abbia deciso di visitare proprio Death City come prima tappa, chissà perché!- ammiccò facendogli l'occhiolino.
-E così sei arrivata fino in fondo, Ilia. Non ci resta che combattere-
Le parole uscirono a fatica dalla bocca di Angel, quasi in un sussurro. Perché? Perché era così difficile per lui immaginarsi nemico di Ilia.
-Si, non ci resta che combattere- ripeté lei, improvvisamente seria.
Angel le voltò le spalle, pronto ad andarsene, ma si fermò, sentendosi afferrare il braccio.
-Da che parte starai, Angel?- chiese Ilia, stringendo ancora la presa su di lui. La sua voce tremava leggermente, lo sguardo ancorato al suolo.
"Che domanda fuori luogo" pensò "Dovrebbe sapere da che parte starò! Il mio posto è al fianco di Maka, la mia meister"
"Però..."
-Combatterò per la Shibusen- affermò infine.
-Maka è la mia famiglia- concluse.
-Non lo è- rispose Ilia.
-Angel, ti stai attaccando ad un amore che non esiste!- il tono di voce della strega andò pian piano aumentando.
-Ho visto nei loro cuori. Maka è la partner, nonché unico pensiero di Soul e per lei è lo stesso. Non riuscirai a metterti tra loro! Se la Shibusen dovesse vincere questa guerra, uccidendo il Kishin, Maka Albarn andrà in pezzi, la sua anima non sarà più in grado di legarsi con nessun'altra, nemmeno con la tua- concluse tutto d'un fiato.
-Sarai solo, di nuovo- riprese tristemente.
-Vieni con me, ti prego- lo supplicò.
Era davvero Ilia quella che aveva di fronte? La strega Ilia, quell'opportunista, fanatica dei suoi esperimenti , che l'aveva sempre trattato con sufficienza, ora era lì, a supplicarlo di tornare indietro.
Angel si liberò dalla sua stretta e la guardò con una tenerezza che mai avrebbe pensato di usare con lei.
-Mi dispiace, Ilia. Ho già scelto la mia guerra. Buona fortuna-
Guardò ancora una volta il volto affranto della strega, chiedendosi se stesse facendo la scelta giusta. La verità? Non ne era certo, Ilia era riuscita ad insinuare in lui il dubbio che non ci fosse spazio nella vita di Maka per un'arma che non fosse Soul.
"Non mi resta che controllare" si disse sorridendo tra sé. Scappò via senza aspettare la risposta di Ilia.
Quando, inevitabilmente, si guardò indietro, lei era già sparita.
"Meglio così" pensò.Arrivò finalmente nella radura desolata, ai margini di Death City. Era riuscito a seguire, al meglio delle sue capacità di percezione dell'anima, la lunghezza d'onda di Maka. Non era sola. Riconobbe anche quella di Soul, nonostante non fosse più la stessa.
Si guardò intorno, riuscendo finalmente a vederli.
La scena non gli piacque affatto. Lui le stava puntando una delle sue lame alla gola, ma entrambi erano immobili, i volti vicinissimi.
"Che diavolo sta combinando Maka? Vuole farsi ammazzare?" si chiese avvicinandosi ai due.
Li osservò da vicino, la posizione era di attacco, ma i loro volti sembravano rilassati, poteva persino riconoscere un accenno di sorriso su quello della sua meister. Non riuscì a trattenersi, la tentazione di dividerli fu davvero irresistibile.
-Eco dell'anima!-Rieccoci finalmente! Qui nevica quindi sono riuscita ad andare avanti!!
Domanda: cosa ne pensate di Angel?
Fatemi sapere! Baci😘
-Mokona-
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A Dark Light. [Completata]
FanficLa storia si ricollega al finale dell'anime. Dopo aver sconfitto il Kishin, la vita di Maka e Soul riprende normalmente, scandita dalle lezioni alla Shibusen. Il loro già instabile rapporto viene, però, messo in discussione dall'arrivo di un nuovo...