Dopo alcuni giorni di intemperie invernali, il sole era finalmente ricomparso, e Leonidas volle approfittare di quel sabato pomeriggio così insolitamente soleggiato.
"Che profumo meraviglioso..." - disse Lambda accarezzando delicatamente i petali di una rosa - "Non ero mai stata in questo parco, grazie per avermici portato."
"Figurati, Minerva mi ha detto che ti piacevano i fiori..."
"... ma che non mi piace quando vengono tagliati, vero?"
"In realtà questo non lo aveva specificato, però ho immaginato preferissi vederli vivi nel loro massimo splendore..."
Lambda sorrise e Leonidas ricambiò arrossendo, dopodiché lo prese per mano e ricominciarono a camminare fra i roseti.
Dopo un po' giunsero dinnanzi alle porte di un giardino che a Leonidas sembrava di aver già veduto; i suoi sentori divennero certezza, alla vista di un ragazzo dalla chioma turchina intento a potare le siepi che facevano da muro al giardino.
"Kypros!"
Il giovane si voltò incuriosito e vedendolo sorrise allietato:
"Leo, che bello vederti, ne è passato di tempo!""Già, saranno passati quasi due anni dalla festa di laurea di mia sorella."
"Vorrei non mi avessi visto così ubriaco quella volta..." - ridacchiò Kypros imbarazzato.
"Oh, tu sei dunque il Kypros di cui mi ha parlato Minerva?" - domandò Lambda incuriosita.
"Immagino di sì, ho un nome abbastanza particolare per queste zone."
"E' un piacere conoscerti: io sono Lambda."
"Il piacere è mio." - rispose facendo un lieve inchino.
"I tuoi fiori sono stupendi anche d'inverno" - disse Leonidas - "è come se neanche il gelo possa far nulla contro il tuo tocco vitale..."
"Adesso non esagerare" - arrossì imbarazzato - "sono specie importate da Asgard, si chiamano Yggdrasill, sono abituate a sopportare il freddo, ma naturalmente ci vuole dolcezza e pazienza per curarle."
Lambda sorrise e strinse la mano a Leonidas.
"Come tutto quel che si ama."
Osservandoli così affiatati, Kypros scosse il capo e arrise dolcemente:
"E' davvero bello vedervi di nuovo assieme..."
"Come?" - domandò Leonidas incuriosito.
Kypros non rispose, limitandosi ad osservarlo con aria interrogativa.
"Hai detto di nuovo assieme..." - continuò il ragazzo.
"L'ho detto?"
"Sì, credo di averlo sentito anch'io..." - aggiunse Lambda perplessa.
Per alcuni secondi nessuno di loro parlò, e vennero colti da una strana sensazione di nostalgica malinconia, come se si fossero appena incontrati in quel preciso istante, facendo sembrare irreali i momenti trascorsi negli ultimi minuti.
"Probabilmente stavo pensando ad altro!" - ridacchiò Kypros, spezzando quel silenzio così opprimente.
"Capita a tutti d'altronde." - aggiunse Lambda.
"Già..." - soggiunse Leonidas.
"Non intendo rubarvi altro tempo prezioso: vado a potare i giardinetti interni, vi auguro una buona giornata!"
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L-Iconoclast 6: Life on Mars?
FanfictionNon sono solito fare premesse per le mie opere, ma in questo le ritengo doverose: questo è per me un esperimento, e vi chiedo scusa perché in certi punti di questa storia sui Cavalieri dello Zodiaco si sente davvero poco di "Zodiacale". Spero comunq...