CAPITOLO 3 "La Caverna"

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Erano passati diversi anni da quel trentuno dicembre, notte in cui una giovane donna partorì sulle scale dell'orfanotrofio di Shaftersbury Ave quel misterioso bambino ormai cresciuto. Era più alto e più bello dei ragazzi della sua età, con lisci capelli neri lucenti, il colorito della pelle più pallido, e profondi occhi di un verde così intenso e così brillante da poter essere scambiati per due gemme preziose. – Un ragazzo tanto brillante quanto strano- così lo definiva la sua maestra, la Signora Cole. Ed effettivamente era così: il giovane Tom cominciò a camminare ad età precoce, imparò a leggere e scrivere prima di qualsiasi suo coetaneo ed era l'unico bambino dell'orfanotrofio che non chiedeva mai aiuto a nessuno per vestirsi o lavarsi. Nessuno l'aveva mai sentito piangere. Contrariamente invece molto bambini piangevano a causa sua. Tom era solito a disturbare i bambini che si divertivano tra di loro: una volta mentre un gruppo di ragazzi giocavano a calcio, senza nessun apparente motivo Tom andò da loro,bucò il pallone e come se niente fosse tornò sotto quell'albero di sambuco da solo, posto dove passava tutto il suo tempo libero; un'altra volta invece strappò i capelli a tutte le bambole delle sue compagne buttandole successivamente nel laghetto situato all'esterno dell'orfanotrofio;un'altra volta ancora dopo un litigio con un suo compagno, Billy Chemky nato semplicemente perché aveva disturbato Tom chiedendoli di giocare mentre era sdraiato sotto il suo Sambuco, si trovò impiccato a un albero il suo coniglietto; ma il punto più alto lo raggiunse alla visita dello zoo a Camden Town di Londra. Tutti i bambini sembravano entusiasti della gita, lui no. Tom era sempre staccato dal gruppo degli altri bambini che osservavano ogni gabbia di qualsiasi animale con stupore, a lui non interessava niente a parte il rettilario. Passò l'intera giornata davanti la teca dei serpenti, sembrava quasi che ci riuscisse a parlare, come se loro lo capissero. Quando Luke Lock si avvicinò a lui per cercare di guardare i serpenti, uno di questi si svegliò di colpo e scattò verso la teca di vetro con grandissima violenza con la bocca dilatata, come se volesse attaccarlo. È strano a dirsi ma quella fu la prima volta che sul volto di Tom apparse un sorriso, un sorriso cattivo. Tom sembrava quasi gioire della sofferenza altrui.

Era arrivata ormai l'estate e come da tradizione le maestre dell'orfanotrofio facevano passare una giornata fuori, al mare o in campagna per far svagare i bambini. Quell'anno la meta scelta fu Brighton, una città balneare situata a sud di Londra. –Mi raccomando ragazzi, non allontanatevi troppo in acqua, non tiratevi la sabbia, non disturbate gli altri bagnanti per favore, e soprattutto divertitevi- disse la signora Cole una volta arrivati in spiaggia, con un dolce sorriso sulle labbra. Tutti i bambini si allontanarono correndo e urlando dalla gioia, tutti tranne uno. – Avanti Tom va anche tu a divertirti con gli atri bambini. Non puoi stare qui da solo senza far nulla.- lo rimproverò la signora Cole. – Non mi chiami Tom non mi piace il mio nome, anzi lo detesto, così come detesto questo schifo di posto- scattò urlando il ragazzo, i suoi occhi verdi brillante erano improvvisamente ancora più accesi, ma quel verde sembrava essersi trasformato in un rosso fuoco. Improvvisamente però qualcosa lo fece calmare. Dietro una scogliera Tom aveva intravisto una caverna molto oscura, molto particolare e non facile da raggiungere. Chiamo a se per la prima volta due sue giovani compagni, Amy Benson e Dennis Bishop, i classici due ragazzi cocchi della maestra sempre ordinati e perfettini. Chissà forse proprio per questo Tom li chiamò con se? Forse voleva far vedere alla Signora Cole che anche lui era in grado di socializzare con altri ragazzi?

-Amy , Dennis presto seguitemi!- sembrò quasi ordinare Tom Riddle con tono particolarmente duro. I due obbedirono, non sembravano spaventati o altro anzi erano piuttosto tranquilli e forse felici ,(sorridevano) anche di aver trovato un nuovo amico con cui giocare. Tom li portò dopo aver superato la scogliera nella famosa grotta adocchiata prima. I tre rimasero chiusi da soli per tutto il resto della giornata. Non fecero granchè li dentro e Tom cercò di evitare a tutte le continue domande dei due, fino a quando non desiderò ardentemente che la loro felicità e la loro curiosità sparisse per sempre. Non si riuscì a spiegare come ma come per magia qualcosa successe. I volti di Amy e Dennis non erano più come prima. Uscirono solo al tramonto, quando la Signora Cole richiamò con il suo fischietto tutti i bambini. Quello era il segnale che si doveva tornare a casa. Quando Tom, Amy e Dennis tornarono insieme agli altri gli ultimi due non sembravano più loro: il loro sorriso era scomparso, sembravano tristi,Amy addirittura aveva il volto segnato dalle lacrime. L'unico che forse per la prima volta era veramente felice era Tom, sul suo volto un sorriso malizioso si era accennato e i suoi occhi verdi brillanti per pochi secondi erano tornati rossi.

Durante il viaggio di ritorno né Amy né Dennis rivolsero la parola con nessuno, preferivano stare da soli. L'unica cosa che uscì dalla loro bocca fu il fatto di essere stati in una caverna con Riddle dietro la scogliera. Tornati finalmente all'orfanotrofio la Signora Cole chiamò da parte Tom e con tono severo chiese: - cosa avete fatto in quella caverna? Perché Amy e Dennis sono così tristi?- ma Tom con estrema calma, quasi soddisfazione rispose – nulla Signora Cole, siamo andati solo... ad esplorare. Io li avevo avvisati che non sarebbe stato divertente ma loro sono venuti con me lo stesso. Probabilmente si saranno spaventati. – La signora Cole fece per rispondere, ma poi si bloccò. Decise che era meglio parlarne un'altra volta, ormai era quasi mezzanotte e la lunga giornata fuori aveva sicuramente stancato il suo gracile fisico. Si alzò e se ne andò. Tom ripensò a lungo a quanto successo nella caverna con i suoi compagni, per la prima volta si addormentò con il sorriso.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 24, 2019 ⏰

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L'oscuro passato del Signore oscuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora