'Lieve è il dolore che parla.
Il grande dolore è muto'Seneca
"Mi dispiace averti fatto lavorare anche in questi giorni!" Alice e Stephen erano in aeroporto. Lui doveva tornare a Washington.
"Non preoccuparti" le sorride con dolcezza "Mi sono divertito e adoro stare in tua compagnia!"
"Mi mancherai!" mormora, facendo occhi da cucciolo abbandonato.
"Oh...non vorrai mica farmi piangere ragazzina?!" l'attira a se per un abbraccio amichevole "Ora è il tuo turno di venire a trovarmi!"
"Provvederò sicuramente! Mi mancate tutti!"
"Sai...ora che sei andata via la Thomas è in cerca di un nuovo pupillo da prendere sotto la sua ala!"
"Io non ero la sua pupilla"
"Oh...si che lo eri!" la corregge subito "Non lo vedevi come ti trattava? Alice qui...Alice la..."
"Sbaglio..." aggrotta la fronte curiosa "...o sei geloso?!"
"Ah...Geloso io?!" indica se stesso con sarcasmo "Ma fammi il piacere!" Alice incrocia le braccia al petto "E va bene...forze un pochino, ma ora ho modo di prendere il tuo posto!"
"Sicuramente" annuisce. Rimasero in silenzio qualche istante e lui divenne serio.
"Promettimi che non ti farai male!" la guarda, appoggiandole la mano sulla spalla "E se hai bisogno di me..."
"Prometto che ti chiamerò se ho bisogno e stai tranquillo, io sto bene" gli sorrise. Lui sapeva di non essere preoccupato per la sua incolumità fisica e anche lei lo sapeva.
"Va bene...a presto piccola!" le lasciò un bacio sulla guancia e prese le scale mobili per andare al gate di imbarco.
"Ciao" ricambiò lei, salutandolo con la mano.
"Di che cavolo stai parlando?!" aveva in testa la conversazione avuta con Stephen qualche giorno prima, quelle parole non gli uscivano dalla testa e non ne capiva il motivo.
"Sto dicendo che..." avrebbe saputo anche di cosa si trattasse se non fosse arrivata Alice ad interromperli. Quelle parole gli avevano messo addosso l'ansia. In più si aggiungevano quelle di suo fratello, cosa doveva aver visto di strano da preoccuparlo? Il non sapere poteva essere peggio del sapere a volte e si stava tormentando la mente per comprendere.
"Zio...zio..." Arianna si lanciò tra le braccia di Claudio, che la prese al volo, fingendo di non essere stato in un altro pianeta con la testa.
"Fratellino!" Giuliano entrò in casa spingendo il passeggino contenente la figlia più piccola, dietro di lui c'era Valentina e Camilla.
"Spero di non disturbare!" si accertò.
"Certo che no" nega "tanto abbiamo altri ospiti questa sera" Camilla era sempre lieta di avere suo figlio a casa.
"Altri ospiti?!"
"Alice" risponde sempre sua madre "Finalmente tornerà a farci compagnia!" sorride.
"Alice?!" Si trova a guardare involontariamente Giuliano, l'unico a conoscere i suoi scheletri.
"L'abbiamo organizzata una settimana fa, ma..." cerca di metterlo a suo agio.
STAI LEGGENDO
L'Allieva - Ricordati che ti amo
FanfictionLe labbra gli tremavano. Si avvicinò il più possibile, le accarezzò il volto, la pelle morbida, poi il braccio scoperto fino a raggiungere la sua mano. "Torna da me...ti prego!" la stringe tra le sue, appoggiandoci la sua fronte e chiudendo gli occ...