CAPITOLO 78

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Sono esattamente tre settimane che non esco di casa solo per evitare gli sguardi curiosi della gente che mi incontra per strada. Non li sopporto. In tutto questo arco di tempo i miei amici, quei pochi che ho, mi sono rimasti sempre vicini compreso Lorenzo che lo sento un pò distante da me. So che tutto questo è dovuto al fatto che lui è innamorato di me mentre io lo considero come un fratello, ma purtroppo, per quanto mi piacerebbe amarlo, al cuore non si comanda e ha già scelto anni fa la persona da amare.

Con Benjamin le cose procedono nel migliore dei modi, ci stiamo conoscendo, e devo ammettere che è molto meglio del mio sogno. È premuroso, dolce, gentile, protettivo e tutto ciò che mai avrei immaginato. Il rimpianto più grande che ho è quello di non avergli detto prima cosa provavo nei suoi confronti, magari le cose sarebbero andate in modo diverso o non sarebbero proprio andate, ma almeno non mi sarei portata un peso cosi grande per tutti questi anni. Al momento la mia paura è che un giorno, prima o poi, si stancherà di me perché le mie condizioni sono queste e non potrò cambiare le cose. Sarò costretta a vivere su una sedia a rotelle e così condanno lui a starmi dietro per qualsiasi mio bisogno. Non voglio che sacrifichi la sua vita per me, non voglio che metta da parte le sue cose, che cambi le sue abitudini o che pensi di dovermi fare da badante.

In una coppia le cose si fanno in due, sempre, e non voglio che si senta come se dovesse pensare anche a me perché posso farlo benissimo da sola. Certo, non metto in dubbio che per il primo periodo sarà difficile, molto difficile, perché dovrò cambiare completamente le mie abitudini, ma ce la farò.

Se un giorno io e Benjamin decideremo di costruire qualcosa insieme voglio che nonostante tutto riesca a gestire il tutto anche senza il suo continuo bisogno di aiuto. Voglio essergli d'aiuto anche io quando avrà bisogno e non sempre il contrario. Non voglio pensare che dopo questo schifo di incidente la mia vita non sarà più la stessa, voglio continuare a pensare che non è cambiato niente, che è tutto come un mese fa.

"Giulia" mi sento chiamare e non ho bisogno di girarmi per sapere che è Benjamin. "Ehi, tesoro" continua quando vede che non gli rispondo.

Un attimo dopo le sue braccia si avvolgono attorno al mio collo da dietro, chiudendomi in un abbraccio, e subito dopo posa un bacio sulla mia guancia. Un bacio bagnato dalle lacrime che stavano scendendo sul mio viso.

"Perché stai piangendo?" mi chiede, facendo il giro per mettersi direttamente di fronte a me che stavo fissando fuori dalla finestra della mia camera la vita che si muove, al contrario di me.

Faccio spallucce senza rispondere alla sua domanda e abbasso lo sguardo sulle mie mani.

"Guardami, per favore" mi dice, alzandomi il viso verso il suo, facendo pressione con due dita sotto il mio mento. "E parlami soprattutto" aggiunge, facendo scontrare insieme i nostri occhi e un brivido mi sale lungo la schiena. "Che sta succedendo?" mi chiede ancora e lascio andare un'altra lacrima lungo la mia guancia.

Scuoto la testa, non so se voglio condividere con lui le mie paure perché facendolo potrebbero diventare reali. "Voglio andare a stendermi sul letto, sono stanca" dico, voltandomi a guardare il letto e do una spinta indietro alle ruote della sedia a rotelle per avvicinarmi al letto.

"Ti aiuto io" mi dice Benjamin, bloccando i miei movimenti.

"No, lo faccio sola" dico, chiudendo gli occhi, e trattenendo le altre lacrime.

Le sue parole mi fanno sentire come se non potessi fare niente senza l'aiuto di altri e questo non fa altro che appesantire il mio cuore ancora di più perché significa che non sarò mai più autonoma.

"Lo fai perché ti senti in colpa?" chiedo e mi rendo conto delle parole che ho appena detto solo dopo essere uscite dalla mia bocca.

Il viso di Benjamin cambia completamente espressione, sembra confuso e anche un pò infastidito dalle parole che ho appena detto, ma giuro che non volevo farlo. Sono uscite prima ancora che potessi pensarle.

Finché io e te abbiamo noi ||Benjamin Mascolo|| #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora