L'incontro Sulla Torre

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Con sua grande sorpresa riuscì ad arrivare per prima in cima alla torre. E vide il suo compagno atterrare li davanti a lei.
Per lunghi attimi i due si fissarono. Ladybug lo osservò molto più attentamente di prima. Il suo viso era diventato molto più bello, era cresciuto, come lei e quella tuta ora gli stava d'incanto. La coda che si muoveva a scatti e le orecchie da gatto qualche volta si muovevano contemporaneamente alla coda.
Per lui invece lei era divinamente bellissima.
Osservò i suoi occhi azzurri luminoso, le gote rosee e le labbra carnose rosa. Per un momento gli sembrò che le sue labbra fossero identiche a quelle di Marinette, ma il pensiero gli sfuggì subito dalla mente quando lei gli buttò le braccia al collo e lo abbracciava fortemente.
Non si aspettava certo questo dalla sua Lady...
<Mi sei mancato tanto gattino...> disse piangendo dalla felicità. Era riuscita a trattenere le lacrime con Adrien a stento. Ma con Chat Noir non ci riuscì.
<M'lady...> rispose stringendola e sollevandola.
<Il mio primo pensiero sei stata tu appena sono arrivato. Non vedevo l'ora di riabbracciare la mia Lady...> disse lui prendendole il viso tra le mani e asciugandole le lacrime.
<Non puoi capire quanto io sia felice nel riaverti di nuovo qui> gli disse lei dandogli un bacio sulla guancia.
<M'lady mi avevi detto che non provavi altro che amicizia per me...se fai così mi viene voglia di baciarti> disse lui ironicamente avvicinando le labbra alle sue <Sai io non ho mai smesso di sognarti...e vorrei tanto...>
<Gattino sei appena arrivato...vedi di stare calmo!> rispose lei puntandogli un dito sul naso e allontanandolo dal suo viso.
<Sapessi quanto sono diventato attraente. Se mai vedessi chi c'è sotto questa maschera ne rimarresti estasiata> esclamò lui vantandosi.
<Ne dubito...ma farò finta di crederti> le rispose lei egocentrica.
Entrambi sorrisero e lui le rivolse un occhiata circospetta sulle strade di Parigi.
<Papillon non si è fatto vivo nella tua assenza> rispose Ladybug già intuendo la domanda dell'amico.
<Allora non credi sia il caso di rivelare le nostre identità? Una volta mi dicesti che una volta finito tutto questo...>
<Ma non abbiamo preso il Miraculous della farfalla. Lui ne è ancora in possesso> lo interruppe lei.
<Be ma se non si fa più vivo non ci sarà pericolo per noi. Ne per gli altri> intervenne Chat Noir.
<Ci penserò>
Sembrava proprio tutto come una volta. Loro due che alle volte dopo qualche combattimento stavano qualche minuto a parlare. Come ai vecchi tempi quando lui cercava ancora di flirtare con lei. Lui in tutto questo tempo aveva continuato a pensarla e ad amarla. Nonostante era fidanzato con Katami. Ma era un po' come tra Marinette e Luka. Lei continuava ad ammirare Adrien.
Chat Noir appoggiò la testa sul petto di lei per sentire i suoi battiti e lei contemplava il panorama accarezzandogli i capelli e lui facendo le fusa.
<Pensa se ora Papillon liberasse un altra akuma, proprio ora> ipotizzò Ladybug.
<Be...saremo pronti. Più forti che mai! Insettina non rovinarmi il momento ero comodo appoggiato a te e tu hai rovinato il momento> replicò lui.
<Gattaccio impertinente...> rispose lei tirandogli l'orecchio.
Non c'erano voluti 2 secondi per recuperare il rapporto di una volta. In realtà non l'avevano mai perso.

Qualcun'altro invece nella sua villa ancora per metà da sistemare stava spolverando un quadro molto importante. Ritraeva una bellissima donna bionda dagli occhi verdi. Lui la fissava con amore e preoccupazione. Indietreggiò di qualche metro e la fissò. Si chiedeva se quello che avesse fatto ne sarebbe valsa la pena. Insomma era appena arrivato... Aveva lasciato il corpo di sua moglie dentro quella capsula per 4 anni indisturbata accanto al suo covo e ora voleva andare a trovarla. Mai una volta era riuscito nell'anno in cui era stato a Parigi a cercare di compiere il gesto di riportare indietro il passato e ripristinare la realtà. Da quando non c'era sua moglie non era più lo stesso. Già il suo carattere era introverso di suo. Quando poi morì lei...una catastrofe.

Riguardò poi anche il quadro di famiglia. Lui, la moglie e il figlio ancora 12enne.
Non si era mai preoccupato del fatto di come si sentisse il figlio. Non gli aveva mai chiesto se tuttora stava male nel non avere una figura materna. Ne allora glielo chiedeva. Una volta l'aveva sentito piangere. E quella volta gli aveva detto di tacere. Che aveva 13 anni, era abbastanza grande per non piangere. Ma come si fa a non piangere la morte di una madre. Specialmente a 13 anni? Ma lui non lo capiva. Preferiva stare nel silenzio. E suo figlio invece che farsi forza piangeva.
Adrien non ebbe mai il supporto di suo padre in quei momenti.

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