2 "Un nuovo compagno di laboratorio".
Era un giorno come tanti ed io ero lì a disegnare cose insensate sul mio banco, oramai era strapieno di piccoli scarabocchi tipici di me, le margherite in effetti regnavano sovrane.
alzai lo sguardo verso la professoressa e per qualche secondo dimenticai che materia stesse spiegando o che ora fosse.
La campanella suonò proprio qualche istante dopo e mi resi conto che era arrivata l'ora della ricreazione.
Scesi come mio solito nel cortile della scuola, presi un po' d'aria e stetti in un angolo, era il mio posto preferito: vi erano dei fiori che sbucavano fuori dal pavimento ed era un punto del cortile molto particolare, era sempre un angolo d'ombra però un raggio di sole lo attraversava, davvero un piccolo raggio come se fosse di passaggio.
Sentì nuovamente la campanella suonare e guardai l'orologio stranita, sembrava che la ricreazione fosse passata davvero velocemente,non ero nemmeno riuscita a finire il mio pacco di cracker.
Ora di laboratorio! Fantastico! Era il giorno in cui si mescolavano le classi e si lavorava in gruppo.
La professoressa fece il mio nome e mi sedetti in un posto da lei assegnato, accanto a me vi era un ragazzo.
Lo guardai bene e mi venne in mente come se lo avessi già visto.
Un flash attraversò la mia mente e subito capì; era il ragazzo del corridoio,quello che non mi aveva salutato come tutti durante il mio primo giorno.
I suoi occhi erano verdi come l'erba quando gli batte il sole ed i capelli castani,erano dei colori che devo dire mi attiravano molto. Rimasi qualche secondo a guardarlo e mi persi la spiegazione.
"Allora! Ci mettiamo a lavoro?" La sua voce mi fece risvegliare ed annuì velocemente senza sapere per cosa.
Ero imbarazzata, molto, ma quel giorno lavoravamo con l'argilla e ci sporcammo,direi davvero tanto. Io non avevo ascoltato la consegna ma seguì ciò che faceva lui e così sono riuscita a completare il lavoro. Avevo dimenticato il mio grembiule ma per fortuna riuscì a non sporcarmi, i nostri visi invece erano pieni di argilla per non parlare delle nostre mani. Mentre stavamo lavorando ci guardammo per qualche secondo e scoppiammo a ridere entrambi, forse lui rise per la mia faccia poco pulita ma io risi anche per imbarazzo. Non abbiamo spiccicato parola, solo qualche sorriso qua e là.
Alla fine della lezione andammo a lavare le mani e sopratutto la faccia.
"È proprio una stronza eh?" lui spezzò il ghiaccio mentre solo l'acqua del rubinetto si sentiva.
"Ma chi ?" Risposi io non capendo molto.
"La prof. di laboratorio. Crede che tu debba sapere tutto senza che lei lo spieghi"
Risi alle sue parole.
"Io credo sia molto carina invece, ogni tanto sbaglia però è sempre dolce"
"Ma quando mai, è proprio una stronza!" scoppiammo a ridere entrambi ed il bidello ci interruppe per sgridarci. Nemmeno ce ne eravamo accorti ma avevamo fatto cadere tutta l'acqua a terra così ci mandò velocemente in classe.
Non ci salutammo nemmeno ed una volta tornata in classe, mi domandai il suo nome; chissà quale fosse il suo nome.
La giornata scolastica passò molto velocemente e tornai a casa a piedi, come mi era solito fare.
Durante il tragitto ascoltai le canzoni sul mio cellulare e nel frattempo ricordai la mia lezione in laboratorio. Era mai possibile che un ragazzo così carino mi avesse rivolto la parola? Voglio dire, in classe era come obbligato a parlare con me poiché le coppie vengono assegnate casualmente ogni volta eppure lui spezzò il ghiaccio anche mentre eravamo in bagno, lì non era costretto a parlarmi, dunque lo aveva fatto di sua spontanea iniziativa?
Mi sarebbe piaciuto pensare fosse così ma scossi la testa in segno di disapprovazione. "Ma va Martina, ti pare?" dissi a me stessa.
Nel frattempo arrivai a casa ed una volta dentro urlai "eccomi!!"
mi sedetti subito a tavola e mangiammo tutti insieme.
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Lascia che io ti ami.
Lãng mạnA volte abbiamo bisogno che qualcuno ci salvi dai nostri incubi e Martina e Pasquale ne avranno la dimostrazione. Due ragazzi bravi a nascondere i loro mostri sotto il letto ma alla fine scopriranno che tenendosi per mano sarà più facile camminare e...