•One•

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TAEHYUNG POV

Durante il viaggio ripenso se è stata una buona idea, cioè, trasferirmi a Seul, mollando la mia famiglia i miei amici e solo per una scuola, ma è il mio futuro e di certo non sarò ad aspettare che sia mio padre a spianarmi la strada.
Mio padre è il tipico uomo d'affari che quello che vuole.., beh lo ottiene, volevo che il mio futuro dipendesse da me e non da qualche chiamata, sarei stato solo un raccomandato per ciò ho scelto di andare alla accademia di musica più importante di Seoul per costruirmi io il futuro che più mi si addice.
Prima di partire ho contattato il figlio di un cliente di mio padre che vive a Seoul e sta cercando un coinquilino, mi sembrava un'idea perfetta e così eccomi davanti alla mia nuova casa.
"signorino Kim, la aiuto con le valigie?" dice subito dopo avermi aperto la porta dell'auto "non c'è ne bisogno Cole, grazie per avermi accompagnato di hai miei genitori che andrà bene e che verrò a trovarli appena posso" "come vuole signorino, mi faccia solo scendere i bagagli" sospiro "va bene" dopo che mi diede i bagagli lo salutai vedendolo così partire.
Raggiungendo la porta per poi suonare il campanello, sento dei passi avvicinarsi, la porta mi viene aperta da un ragazzo con i capelli rosa, con il sorriso sulle labbra "Taehyung?" mi domanda "si, sono io, tu sei SeokJin?" chiedo, lui annuisce.
"chiamarmi pure Jin, prego entra pure" annuisce facendomi spazio, guardandomi un po' in giro e molto grande come casa, sarà un terzo della mia villa "vieni ti faccio federe un po' la casa" annuisco seguendolo "allora come hai visto qui c'è il salotto, a sinistra c'è la sala da pranzo e più avanti la cucina" carina, proseguiamo uscendo dalla stanza tornando al salotto "più avanti c'è lo sgabuzzino e un bagno più in fondo" noto una porta dall'altra parte del salotto "che c'è li?" dico indicando la "quella porta alla piscina che è di sotto, vieni ti faccio vedere la sala giochi" non ci credo che bello non pensavo ci fosse la piscina e poi sala giochi, eh? "sala giochi?" si gira a guardarmi "si, e la più grande ed e al terzo piano, una sala dove ci sono il karaoke, bowling, biliardino ovviamente e altre cose" "wow piccola la" casa "" faccio le virgolette e lui ride "rispetto a quello a cui siamo abituati noi due si, ma non ne niente male, vieni ti faccio vedere le camere"
saliamo di sopra in un lungo corridoio "allora questa a destra è la mia camera, questa davanti è degli ospiti, in quella affianco alla mia c'è il bagno che è collegato anche alla tua stanza che ovviamente è quella affianco e davanti un'altra stanza degli ospiti" si gira verso di me "tutto chiaro?" mi sorride "si grazie Jin" lui si avvicina guardandomi attentamente, ma.. Che cazzo ha in mente "che bellino che sei" e prende a pizzicarmi le guance "aih aih aih" ride "sistema pure la tua roba, io preparo la cena" "v-va bene" e troppo dolce.. Sembra mia madre.. Inquietante.
Entro nella mia stanza notando che anche essa è abbastanza grande, le pareti sono di un grigio non troppo scuro, c'è un armadio che copre tutta una parete, con un'anta trasparente mentre l'allerta e con lo specchio da qui si vedono tutti i ripiani, cassetti e spazzi per camice, cinture, cravatte, mutande, calze, completi AAHHH ADORO. Avevo davvero paura che l'armadio fosse stato orrendo invece è pazzesco.
Affianco c'è un mobile bianco con fronte un letto matrimoniale, con i comodini affianco, e c'è anche una scrivania bianca.
Inizio a sistemare i miei adorati vestiti gucci nello spazio apposito e anche il resto. "Tae! E pronto!" appena sento la voce di Jin scendo subito in cucina "che buon profumo" dico sedendomi in fretta al tavolo "mi piace davvero molto cucinare e me la cavo davvero bene, quindi se non ti crea problemi posso cucinare sempre io, però per fare la spesa mi accompagni così mi dici cosa ti piace" dice porgendomi il piatto pieno "certo va benissimo" gli sorrido "ah ascolta, la scuola, la inizierai dopodomani giusto? " annuisco "bene, ti accompagno io, e no, non mi crea nessun problema, tanto devo andare a lavoro e passo spesso li davanti e non ne neanche tanto lontana, se vuoi ti posso anche passare a riprendere" sorride "certo mi andrebbe benissimo ma non vorrei essere un peso" "macché tranquillo solo se un giorno non c'è la faccio ti avviso prima" io gli sorrido "grazie Jin''

Passiamo la serata insieme a conoscerci, si rivela un ragazzo davvero molto simpatico, ma come temevo e dolce premuroso come mia madre, mi ha anche avvisato che probabilmente domani mattina quando mi sveglierò, lui sarà a lavoro e quindi mi sveglierò da solo in casa, ma che verso l'ora di pranzo sarà a casa.

Il giorno dopo mi sveglio e Jin non c'è, come mi aveva detto la sera prima, scendo di sotto sulla porta della sala da pranzo ci trovo un suo biglietto:

Buongiorno tesoro, ti ho lasciato i biscotti sul tavolo se vuoi anche il latte e in frigo.
Divertiti e non incasinare la casa.
È se hai bisogno questo è il mio numero
886 *** ****
~ Jin

Sorrido, salvando il numero, si comporta proprio come mia madre, a proposito di mia madre..
"pronto?"
"ciao amore mio, come stai? Tutto apposto?"
come sempre allontano il telefono dall'occhio per colpa della sua voce squillante.
"ciao mamma, sto bene e tutto ok qui"
"quel ragazzo SeokJin? Com'è?"
"è molto simpatico, ed è molto gentile e dolce ed è ug-"
"ti piace?" 
non ci credo, non può essere seria...
"stavo dicendo.., e uguale a te, ha questo istinto materno adorabile ed è più grande di me, avrà 3 anni in più di me e poi te lo detto 80 volte non sono gay! Smettila"
" se se, oh capisco, la casa è bellina?" alzo gli occhi al cielo, minca non la sopporto..
"siii, è gigante pur non sembrando da fuori e comunque adoro il mio armadio" strillo
"armadio?"
"si è bellissimo, ma lasciamo stare"
"tesoro la scuola la inizi domani vero?"
"si, mi dispiace di avervi lasciato lì per venire qui"
"amore e la tua vita e non puoi restare sempre dietro a noi, poi se diventerai famoso non sarà per merito nostro, almeno non del tutto" rido
"si si, ci saranno ragazzi più bravi di me, ma sono comunque molto contento di essere nella scuola di musica più importante della Corea"
"Tae hai una voce stupenda e vedrai che sarai notato"
"lo spero tanto"
"ma si, comunque ti devo lasciare, devo andare in ufficio tesoro, ci sentiamo più tardi"
"si, buon lavoro mamma"
"grazie tesoro"
Chiudo la chiamata. Sospiro.
E da quando sono piccolo che cerca di rifilarmi qualche ragazzo, e quando facevo venire a casa le mie fidanzate le mandava sempre via dicendo che ero gay e che non accettando i fatti uscivo con loro, oppure le metteva a disagio e quindi andavo io da loro, gli ho sempre ripetuto che non sono gay, certo se vedo che un ragazzo è di bell'aspetto, lo riconosco ma non vuol dire che sono gay, DIOO.
Prima o poi mi ritroverò fidanzato con un ragazzo... Me lo sento, e purtroppo allora mia madre centrera ben poco..

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