Capitolo 3 "Compagni per la seconda volta"
"Sono in ritardo!" urlai a me stessa mentre correvo verso il portone della scuola che stava per chiudersi. Arrivai ad un centimetro esatto dal portone ed una mano mi passò davanti la faccia.
La mano andò a finire in una piccola fessura del portone così da riuscire a non farlo chiudere del tutto.
Mi voltai e vidi il ragazzo del laboratorio, non mi guardò nemmeno ed aprì velocemente il portone per fare entrare entrambi.
"In ritardo anche tu?"
disse mentre camminava velocemente verso il laboratorio di plastico ed io ero dietro di lui cercando di mantenere il passo.
"direi proprio di si"
"bene, almeno non prendo solo io la sgridata"
disse velocemente in risposta e si voltò verso di me accennando una piccola risata. Ed io, alla sua risata arrossì appena.
Entrammo in laboratorio bussando prima e ci fecero accomodare senza nessuna sgridata, stranamente.
"Bene ragazzi! essendo arrivati per ultimi non abbiamo un compagno con cui mettervi quindi mi dispiace ma lavorerete di nuovo in coppia, non cambierete compagno questa volta!" La prof. parlò con un tono appena arrabbiato però non disse altro.
Questa volta non dimenticai il mio grembiule così lo misi ed una volta indossato anche il mio compagno di laboratorio fece lo stesso, anche se lui aveva una camicia vecchia.
"Emh, per questa consegna non sono molto preparata"
"Nemmeno io ma non diciamolo a lei"
disse a basa voce ed indicò la professoressa così annuì sorridendogli un po' divertita.
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L'ora di laboratorio finì e prima di tornare nelle nostre rispettive classi mi urlò un piccolo "ciao" in lontananza che io ricambiai con piacere.
Arrivati in classe mi sedetti al mio solito posto; poggiai la testa sul banco e quasi mi rimproverai. Anche questa volta non siamo riusciti a presentarci o forse semplicemente non sono riuscita a chiederglielo.
Uscita da scuola questa volta feci la strada di casa con una mia compagna, Marzia. Marzia era davvero una grande amica, con lei potevo parlare di tutto e di lei mi aveva sempre colpito il suo colore di occhi. Era altissima, capelli lunghissimi e biondi e i suoi occhi erano azzurri ma di un azzurro particolare. Mi faceva ridere il suo tenere tanto ai propri capelli, non voleva venissero tagliati in alcun modo, li voleva lunghi e basta e guai chi li avrebbe toccati o guai chi avrebbe osato dire per battuta che avrebbe potuto tagliarli, chi lo faceva non era proprio degno della sua attenzione.
La conobbi per caso, ci sedettero nello stesso banco per puro caso. Così per puro caso, conobbi la mia migliore amica. Avevamo un sacco di cose in comune, entrambe amavamo i fumetti, le fan fiction, gli Arctic Monkeys e gli U2. In fondo ciò che ci legava più di tutto era il nostro spruzzare gioia da ogni poro, eravamo le due pazze della classe.
Nemmeno a lei avevo ancora raccontato la storia del ragazzo di laboratorio, forse perché in effetti non c'era proprio nulla da raccontare, era solo un normalissimo compagno di scuola con il cui condividevo il progetto di laboratorio quando capitava.
"Oggi è successo qualcosa Marti?
"Mh, nulla perché?"
"Ti vedo strana,non parli molto ed oggi hai tenuto la testa sul banco per tutto il giorno" accennò una risata, forse ripensando a me con la testa sul banco.
"Ma no, sono molto stanca a dire la verità, ultimamente mi alzo già stanca!"
"A chi lo dici! Non vedo l'ora di finire, ad ogni modo non me la bevo."
"cosa dovresti bere?"
"La tua scusa, stupida"
"Hanno inventato una nuova bevanda?"
"Martina!" esclamò e quasi mi venne addosso scoppiando a ridere per la mia affermazione molto squallida e così risi anche io. Tra una risata ed un'altra arrivammo alle nostre rispettive case e ci salutammo con un grosso bacio sulla guancia, come era nostro solito fare così tornai a casa.
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Lascia che io ti ami.
RomanceA volte abbiamo bisogno che qualcuno ci salvi dai nostri incubi e Martina e Pasquale ne avranno la dimostrazione. Due ragazzi bravi a nascondere i loro mostri sotto il letto ma alla fine scopriranno che tenendosi per mano sarà più facile camminare e...