A volte penso che vorrei essere io quella salvata. Quella che si lascia andare, in caduta libera e che va ripresa, ripresa a tutti i costi. Quella che precipita, accelera, che si sta per schiantare al suolo, cade cade cade, e va salvata. Ripresa al volo, per un pelo, quella che si è lasciata andare. Ho una visione, spesso, di me che mi tuffo da una scogliera altissima, o che meglio, mi butto, mi lascio cadere. Così: verso il mare gelido, scuro, pronto ad inghiottirmi, ed é così accogliente per me. È solo che sono sempre io a salvare la situazione, le persone, a farle ragionare, a sentire il peso addosso delle cazzate che fanno e a non sentire affatto un po' d'amore o preoccupazione, o sentimento, per me che le cazzate non posso permettermele.
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Asfalto
Teen Fiction"Ti ha violentata?" Fu a queste parole che scoppiai a piangere e allora spensi la fiammella debole della mia dignità: così mi sentivo. "Ti ha violentata." Ripeté, come un'affermazione sicura stavolta. "Non devi tornare da lui, hai capito?"