4 anni dopo.
Le persone partono. Le persone vanno via per non ritornare. Lui era partito, aveva preso un aereo per Boston, sola andata. Voleva cambiare, voleva diventare una persona migliore. Doveva diventare un uomo e per farlo doveva adempiere alla promessa che aveva fatto a suo nonno: arruolarsi nell'esercito americano e diventare proprio come lui.
Boston era la sede di una delle accademie militari più importanti e sapeva che, se voleva davvero arruolarsi, avrebbe dovuto andare proprio lì.
Aveva 20 anni, era ancora un ragazzino ma con le idee chiare. Doveva diventare qualcuno, doveva diventare un uomo migliore. Doveva buttarsi alle spalle tutti gli errori che aveva fatto, ma non avrebbe dovuto portarsi dietro quello più grande.
Melanie.
Era partita con lui, con la speranza di avere il futuro che aveva sempre sognato, con lui. Lei lo amava, lo aveva sempre amato. Il problema era che lui non amava lei. Non era quella giusta, Melanie non era lei, così l'aveva lasciata poco dopo la partenza.
C'era un altro motivo che lo aveva spinto ad andare via, forse il più importante: Eryn. Lei era perfetta. Lei era l'unica che avesse mai amato davvero, ma l'aveva ferita troppe volte. Le aveva spezzato il cuore così tante volte nei cinque anni che si erano frequentati, che ormai aveva perso il conto.
L'aveva incontrata ai tempi delle scuole superiori. Non era una di quelle ragazze belle, senza cervello e super popolari. Lei era bellissima, intelligente e forte. L'aveva amata fin dal primo istante. Il suo primo amore.
Si erano amati tanto. Così tanto da farsi del male. I primi tempi erano stati felici, ma poi la loro relazione si era trasformata in qualcosa di troppo grande, che lui non era riuscito più a gestire e semplicemente l'aveva lasciata, senza lasciarla andare davvero.
Quel rapporto che era iniziato come una semplice cotta di due adolescenti si era trasformato, poi, in un circolo vizioso. Il loro era un continuo prendersi per poi lasciarsi andare di nuovo. Lei continuava a rimanere lì, ferma in attesa che lui tornasse. Lui, continuava a ritornare e a scappare via di nuovo.
Aveva sbagliato tutto con lei. Aveva sempre sbagliato, senza tentare mai di rimediare. Ma alla fine lo aveva fatto. Era andato via, lasciandole l'opportunità di trovare qualcuno migliore di lui, qualcuno che potesse amarla senza aver paura della grandezza dei suoi sentimenti. Qualcuno che l'avrebbe resa più felice di quanto lui potesse fare.
L'aveva abbandonata, dopo averle dato tutto quello che aveva, dopo averle dimostrato quanto l'amava in quella notte. Le aveva fatto promesse che sapeva non avrebbe mantenuto. L'aveva baciata, l'aveva stretta forte al petto e l'aveva cullata, sapendo che non avrebbe più avuto l'opportunità di farlo. Le aveva detto addio, senza pronunciare davvero quella parola. L'aveva spezzata ancora una volta.
Era partito la mattina seguente, senza lasciarle nessun biglietto, senza né chiamarla né scriverle. Era andato via e basta perché sapeva che questo l'avrebbe distrutta e che il dolore l'avrebbe portata ad odiarlo. Lei doveva odiarlo per andare avanti davvero.
Aveva fatto male, più di qualsiasi altra cosa al mondo. Lasciarla senza dirle quanto lui l'amava, senza dirle che non l'avrebbe mai dimenticata, senza dirle che non era con Melanie che lui voleva passare il resto della sua vita. Aveva fatto terribilmente male uscire da quella stanza, cercando di non fare rumore, mentre lei dormiva beata in quel letto che odorava ancora di loro. Ma aveva dovuto.
Adesso erano passati 4 anni. Lui era cambiato, ma Chicago era rimasta sempre la stessa.
L'aereo atterrò in perfetto orario e, finalmente dopo tanti anni, poté respirare di nuovo l'aria della sua città.