Hera
È incredibile come il mio umore cali non appena mi infilo i vestiti di Hestia per affrontare una nuova avventura nei suoi panni. È come se le sue felpe nere e il resto del suo pessimo armadio fossero intrisi di energia oscura che allontana da me anche l'ultimo soffio di voglia di vivere, il che spiegherebbe perché mia sorella, una volta trasformata nella sottoscritta, perde la sua nota da disadattata sociale.
E adesso che il mio piano sta procedendo sfortunatamente bene, la disadattata sociale sono io.
Non avete idea di cosa farei per poter passare il pomeriggio immersa nella vasca da bagno, con la mia nuova Bath Bomb rosa al profumo di zucchero a velo e gelsomino e le candele alla vaniglia, invece di andare a lavorare a quello stupido progetto di scienze a casa di Capelli Fucsia.
Non. Avete. Idea.
Esco di casa con la morte nel cuore e il kajal sugli occhi. Che è più o meno la stessa cosa.
Alzo lo sguardo al cielo e come prima cosa noto le nuvole grigie cariche di pioggia che minacciano i miei capelli appena lavati e le mie ciglia coperte di mascara. Sapevo che avrei dovuto usare quello waterproof.
"Non provateci nemmeno!" Minaccio la distesa plumbea sopra di me con un indice alzato. Credo di star già subendo abbastanza e non c'è alcuna ragione di infierire sul mio look già di per sé triste come un coupon scaduto e inutilizzato di Sephora. Negozio che, tra parentesi, rimane aperto solo grazie alla quantità industriale di matite e rossetti neri comprati da mia sorella.
Prendo l'autobus fino a casa di Domenico, a cui ho ovviamente dimenticato di chiedere il cognome. Questo mi costringe a telefonare ad Hestia, che non solo mi fornisce le generalità del mio punk di fiducia, ma candidamente mi informa anche che dovrò andare da sola alla festa, perché Tommy la andrà a prendere in anticipo.
Fantastico. Davvero fantastico.
Chiudo la chiamata con un sonoro sbuffo e mi affretto a citofonare. Domenico abita al quinto piano. L'ascensore è rotto. Io voglio morire.
Arrivo in cima con il fiatone e il cuore che minaccia di uscirmi dal petto per ricongiungersi a quello ormai polverizzato tra atroci sofferenze di Hestia. Sono sudata, appiccicosa e ho bisogno del bagno caldo menzionato poco fa.
Non faccio nemmeno in tempo a riprendere fiato, perché Mimmo apre la porta e mi trova spalmata contro la parete color crema del suo pianerottolo. "Sto bene!" Esclamo, rischiando il soffocamento.
"Sei sicura?" Mi chiede lui, che rimane però a debita distanza oltre la soglia di casa sua. Annuisco, più che altro per evitare di esalare il mio ultimo respiro conciata in questo modo, e mi trascino dentro l'appartamento.
"Ti offro qualcosa da bere?" Mi osserva preoccupato, la testa appena inclinata di lato e il sopracciglio con il piercing di poco inarcato.
"Un succo di ananas e frutto della passione senza zucchero, per favore."
No. Accidenti. Hestia non sa nemmeno di cosa sappia, il frutto della passione.
"Un po' di acqua andrà benissimo." Mi correggo, riscontrando immediatamente il sollievo nell'espressione di Punkie. Probabilmente nemmeno lui conosce il sapore del frutto della passione.
"Certo, okay." Mormora, prima di prendere la mia giacca per appenderla all'ingresso, per poi condurmi fino in cucina.
Mi rendo conto alla prima occhiata che questa casa è così ben arredata, che non sembra nemmeno la sua. Le pareti sono di un caldo color pesca, i mobili bianchi e privi di ogni minima imperfezione e l'ordine e la precisione regnano sovrani.
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Una ragazza come te
Teen Fiction[COMPLETA] Hera ed Hestia. Con la H. Due gemelle così diverse da poter essere paragonate al diavolo e l'acqua santa. Diverse, sì, ma le differenze possono essere facilmente superate quando nel quadro generale entra anche lui. Lui... che è innamorato...