12. Zero pene d'amore

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Hestia

Gli occhi di Hera, contornati da fastidiosi brillantini olografici color pesca e lunghissime ciglia arricciate dal Better Than Sex, sono puntati su di me. Nonostante le sue labbra siano su quelle di Tommy il Bellissimo, i suoi occhi non sono chiusi o fissi in quelli azzurri di lui, no. Sono su di me, e mi stanno chiedendo scusa.

È a loro, quindi, che mi appiglio. Mi ci aggrappo per distrarmi dal quadro generale, per non dover osservare, e ammettere, che proprio qui, di fronte a me, su un divano di una casa che non conosco nemmeno, il ragazzo che mi piace e mia sorella gemella si stanno baciando.

Così, rimango immobile a fissare quelle iridi così uguali e così diverse dalle mie, finché Tommy non posa una mano sul viso di Hera e la costringe a dedicarsi totalmente a lui, facendo calare sulla mia unica ancora di salvezza un paio di palpebre coperte di brillantini olografici color pesca - che, maledizione, non sono le mie.

Ed è proprio adesso che lo sento.

Per la prima, primissima volta in tutta la mia vita, sento un chiaro, inconfondibile dolore al centro del petto, che mi rivela che:

1 - un cuore ce l'ho veramente e,

2 - si è appena spezzato.

La sorpresa è talmente tanta che si dirama in tutto il mio corpo, risalendo le vene e le arterie, colorandomi le guance di rosso e facendomi schiudere la bocca nell'emissione di un gemito inaspettato. No, non solo ho appena sperimentato per la prima volta un attacco di gelosia, ma mi si sono pure appannati gli occhi di... lacrime?

Per tutti i criceti morti del mondo, che diavolo mi sta succedendo?

Spaventata da questa reazione, decido di fare dietrofront, mentre Tommy approfondisce il suo bacio ed Hera risponde magistralmente grazie ai suoi anni ed anni di pratica. E poi ti sto solo facendo un favore, Hestia, così Tommy penserà che non sei una totale incapace.

Esco evitando a malapena le persone; spalanco la porta e mi precipito fuori, gestendo in maniera davvero patetica tutto questo orribile ribollire di emozioni. Mentre il mio respiro si fa affannato e le guance si bagnano di acqua con cui non sono affatto familiare - il mio stesso pianto salato -, riesco a fare una ed un unica cosa, che mi viene istintiva come lo spirito di sopravvivenza che spinge la gazzella a correre più veloce del leone.

Seleziono il numero di Ste dalla rubrica e attendo impazientemente che mi risponda: "Pronto?"

"Ste!" Sospiro di sollievo.

"Oh, Hes, sei tu! Oppure non sei tu? Sei Hera travestita da Hestia o Hestia travestita da Hera o una delle due travestita da se stessa che mi sta facendo un tranello? Sai, di questi tempi non si può mai essere sicuri."

"Sono Hestia. Stefano, sei a casa?"

"Stefano?" Si stupisce perché nessuno lo chiama mai con il suo nome intero. "Sì, dove dovrei essere? Alla vostra festa super cool non invitano gli sfigati come me. Nemmeno quelli come te, ma per stavolta hanno fatto un eccezione, grazie al pass 'Travestiti da tua sorella figa ed entrerai nell'élite dei popolari'."

"Ste, posso venire da te, tipo... adesso? E fermarmi a dormire?"

Dall'altra parte della cornetta c'è un po' di esitazione, forse dovuta al tremolio della mia voce, che non sono riuscita a controllare: "Certo. Preparo il letto gonfiabile."

"Grazie mille."

"Hes, è tutto ok?"

"Ci vediamo fra poco."

Una ragazza come teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora